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16/02/2021 11:18
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Azione 2.1.2 Pianificazione di azioni di mobilità urbana
PER CONTO DI ACI MILANO IN QUALITA’ DI SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE MOBILITA’ DELL’ENTE In riferimento ai contenuti di cui alla Azione “Pianificazione di azioni di mobilità urbana” riportata nella SCHEDA 2.1.2, tesa a conseguire l’obiettivo fissato per il 2030 “Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato”, con la presente osservazione si richiede: a) Di promuovere accordi con la Regione e i Ministeri di competenza, tesi a definire, un programma di investimenti che garantiscano, anche in quanto strategici sotto il profilo trasportistico e ambientale, una efficace continuità dei collegamenti ferroviari con il centro Europa, ravvicinato a Milano e alla Lombardia dagli interventi svizzeri dell’AlpTransit, ma debole in territorio lombardo e, ancora oggi, in grave ritardo sui tempi programmati. b) Di promuovere accordi con RFI e FN per il miglioramento dei servizi di trasporto gravitanti su Milano, nel quadro di una più generale trasformazione del servizio ferroviario in un moderno trasporto rapido di massa, la conseguire in Milano attraverso un nuovo assetto del nodo ferroviario che consenta la totale integrazione dei servizi comprensoriali, interpolo, regionali e di lunga distanza, serviti nelle stazioni dall’integrazione con le altre modalità di traporto, pubblico e privato, compreso lo sharing di auto moto bici e la micromobilità elettrica. c) Di promuovere una iniziativa rivolta alla Regione Lombardia finalizzata alla predisposizione di una legge regionale che per ciascuna delle 95 stazioni con riconosciuto ruolo di interscambio modale si favoriscano programmi urbanistici, capaci non solo di rendere razionalmente conveniente il trasbordo intermodale, ma anche di favorire un’ inversione di tendenza di insediamenti terziari (ad es. con uffici per il co-working e residenze temporanee) da Milano verso i poli circostanti con beneficio sia nella riduzione degli spostamenti con mezzo privato, sia nell’efficienza economica del servizio di trasporto pubblico, oggi prevalentemente centripeto. d) Di riprendere con la Regione e i Ministeri di competenza il tema teso a definire una strategia di riforma strutturale del nodo ferroviario di Milano che torni a valutare la chiusura in sotterraneo della cintura ovest, il cosiddetto “Secondo passante”, e non si limiti alla realizzazione di alcune nuove stazioni di cintura. e) Di promuovere la realizzazione entro l’ambito della Città metropolitana la realizzazione di centri di intercambio merci e centri di distribuzione prossimi ai luoghi di consumo e di produzione, come contributo alla riduzione del carico emissivo dei mezzi pesanti sulle reti stradali e autostradali, in attesa del prospettato processo di elettrificazione delle autostrade, che costituisce obiettivo di più lungo termine, insieme a treni e mezzi pesanti a zero emissioni alimentati ad idrogeno. Tali richieste si basano sulle seguenti considerazioni. Milano, in ragione dell’essere “nodo” del network delle città mondiali in quanto sistema urbano accreditato dall’ESPON (European Spatial Planning Observation) di oltre 4 milioni 100 mila abitanti e parte di una più vasta area urbana pari, a giudizio dell’OCSE, ad oltre 7 milioni di abitanti, deve guardare alla giusta prospettiva di essere “connessa e altamente accessibile” con una visione capace di guardare al sistema di relazioni e di scambi sotteso alla sua dimensione. Un reale miglioramento delle condizioni ambientali dettate dal carico antropico può derivare da un rafforzamento della natura policentrica dell’assetto insediativo del sistema milanese-lombardo, esempio di rilievo mondiale di uno sviluppo alternativo a quello, risultato congestivo, della città-metropoli: una rete di città dove città e campagna coesistono, solo insidiato ma non stravolto dallo sprawling insediativo degli ultimi decenni. Un efficace e credibile “Piano Aria e Clima” di Milano deve necessariamente collocarsi entro questa cornice, così che le azioni che presiedono al conseguimento di obiettivi alti e ambiziosi possono essere conseguiti oltre lo stretto ambito comunale. Tale sistema di relazioni obbliga a considerare, nell’interesse di Milano, della Lombardia e dell’intero Paese, come strategico per passeggeri e merci il perfezionamento della rete ferroviaria con il centro Europa. Suscita perplessità la non inclusione nella valutazione degli impatti ambientali sull’area, il sistema di tangenziali dove circola un parco di mezzi pesanti, fonte importante di ossidi di azoto e certamente più difficile da rinnovare con veicoli nuovi; parimenti altrettanta attenzione meriterebbe una politica tesa a sgravare il sistema delle autostrade lombarde del trasporto con camion, potenziando le linee ferroviarie e realizzando centri di intercambio merci e centri di distribuzione prossimi ai luoghi di consumo e di produzione. Ciò darebbe un considerevole contributo alla riduzione del carico emissivo, in attesa del prospettato processo di elettrificazione delle autostrade, che costituisce obiettivo di più lungo termine insieme a treni e mezzi pesanti a zero emissioni alimentati ad idrogeno.
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16/02/2021 11:18
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16/02/2021 11:13
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Azione 2.1.1 Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano
PER CONTO DI ACI MILANO IN QUALITA' DI SEGRETARIO DELLA COMMISSIONE MOBILITA' DELL'ENTE In riferimento ai contenuti di cui alla Azione “Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano”, riportata nella SCHEDA 2.1.1, tesa a conseguire l’obiettivo fissato per il 2030 “Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato”, con la presente osservazione si richiede: a) di rimandare, in relazione alla natura di “piano di indirizzo strategico” dichiarata nella delibera di adozione del Piano Aria e Clima, ad una fase di studio espressamente dedicata le modalità di rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B e di sospendere l’attuale provvedimento fino a che non si superi la fase critica della pandemia da COVID-19 che rende meno appetibile l’uso del mezzo pubblico e, in larga misura, dell’auto in condivisione; b) di valutare, attraverso indagini mirate e simulazioni di traffico l’effettivo apporto della mobilità individuale affidata alla ciclabilità e della micromobilità elettrica in quanto sia l’uso in proprietà di tali mezzi, sia lo sharing di auto, moto, bici e monopattini potrà garantire un contributo utile ma marginale. In proposito si ritiene che l’impegno prospettato dal Piano Aria e Clima di supportare «con incentivi pubblici» tra cui «l’utilizzo delle corsie preferenziali del trasporto pubblico», rischia di penalizzare la regolarità e la velocità media dei mezzi pubblici, che già oggi risente della compresenza di moto e bici; c) di calcolare, mediante opportuni rilevamenti da effettuare a partire dalla mobilità in sharing, le distanze medie percorse da bici e monopattini elettrici per meglio valutare l’utilità di realizzare un sistema di itinerari ciclabili radiali per i collegamenti con i comuni della Città Metropolitana e anulari per favorire gli spostamenti sistematici tra le diverse centralità urbane e, nel contempo, sviluppare con forza, come nella diffusa pratica europea, una ciclabilità “sicura” entro la viabilità minore di quartiere, sia mediante dispositivi di calmierazione del traffico appropriati per le “isole ambientali”, sia con piste ciclabili dedicate; d) di effettuare indagini mirate atte a valutare la propensione dell’utenza ad utilizzare bici e monopattini elettrici per gli spostamenti sistematici in funzione dell’età media dei potenziali utenti e in funzione delle condizioni climatiche, in considerazione del fatto che questo tipo di mobilità si rivolge ad una utenza giovane, compresa tra i 15 e i 44 anni, che ha rappresentato nel 2020 il 34% dei residenti della Città metropolitana e che, secondo ogni stima previsionale, tende a diminuire al 2030 per l’aumento dell’età media della popolazione. Tali richieste si basano sulle seguenti considerazioni. Le regole di limitazione delle percorrenze medie annue saranno estese a tutte le autovetture private di cui alla categoria M1 (veicoli progettati e costruiti per il trasporto di persone, aventi al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente) ad eccezione dei veicoli GPL, metano, ibridi ed elettrici, senza che sia data evidenza del fatto che tali veicoli generano il medesimo contributo emissivo (usura freni, usura pneumatici, abrasione manto stradale), se non per una generica valutazione di opportunità («non si può immaginare al momento di mettere in atto divieti di circolazione per i veicoli GPL, metano, ibridi ed elettrici». Nell’enunciato di questo provvedimento non si tiene conto del fatto che il “dimezzamento al 2030 delle percorrenze complessive annue effettuate dalle autovetture su tutto il territorio comunale”, coinvolgerebbe oltreché i movimenti con origine e destinazione al suo interno e i movimenti in ingresso e in uscita dall’ambito comunale (coincidente con quella oggi definita come 'Area B') relativi ad un’utenza della Città Metropolitana e, più in generale, a quella dell’intera Area metropolitana di 8 milioni di abitanti, comportando la necessità di una preliminare condivisione di intenti con le altre istituzioni che ne hanno titolo, quali la Regione Lombardia, circa l’impatto sociale, economico e culturale che possa derivarne. Il radicale provvedimento, se non supportato da una specifica elaborazione che dimostri la reale possibilità di attuare un massiccio spostamento dalla modalità di trasporto privato verso il traporto pubblico, andrebbe a ridurre non tanto la “mobilità delle autovetture”, quanto “l’accessibilità su Milano”, non risultando chiaro come possa conseguire questo risultato il programma di investimenti sul trasporto pubblico, che ricalca quanto contenuto in provvedimenti già adottati, quali il PUMS, né compaia nei programmi di investimento di medio termine di Rete Ferroviaria Italia e Ferrovie Nord. Sembra, peraltro, improprio che si persegua il dimezzamento della mobilità interna inducendo alla riduzione del tasso di motorizzazione conseguito con provvedimenti tendenti a ridurre la capacità delle principali direttrici stradali ridisegnandone la sezione (come già si è fatto sull’onda dell’emergenza Covid), ad estendere all’intera città il pagamento della sosta, aumentandone le tariffe e rendendo onerosa la sosta su strada dei residenti. Se anche questo provvedimento fosse concepito per la riduzione degli spostamenti con mezzo privato entro Milano, esso non riuscirebbe a rispondere alle esigenze della mobilità interna dovute a spostamenti “essenziali” con mezzo privato, che non possono trovare un’alternativa efficace nel trasporto pubblico, eccellente nella Cerchia dei bastioni e fino alla prima circonvallazione, ma ancora insufficiente nelle parti più esterne della città e, soprattutto, nell’hinterland.
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16/02/2021 08:09
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Azione 1.7.2 Azioni per la riduzione dei rifiuti e dello spreco alimentare e per il minor consumo de...
Il primo obiettivo: "Riduzione della produzione di rifiuti urbani, scendendo a una produzione annua pro capite massima di 422,0 kg/ab" al 2028 mi pare fondamentale, ma non sufficientemente ambizioso. Dal PGT risulta che l'attuale produzione annuale pro capite sia di 493 kg/ab (dato 2017, https://www.pgt.comune.milano.it/vasraall2-quadro-di-riferimento-territoriale-e-ambientale/2-analisi-dei-fattori-determinanti/25-rifiuti). La riduzione prevista corrisponderebbe quindi a solo circa il 15% in oltre dieci anni. Per ridurre in modo molto significativo la produzione di rifiuti abbiamo a disposizione soluzione comprovate a cominciare da incentivi mirati come la TARI Puntuale, legata alla reale produzione di rifiuti calcolata per esempio usando sacchi dotati di RFID. Una tassa quindi che non si basa solo sul criterio dei metri quadrati e del numero di occupanti dell'immobile, ma sulla quantità reale di rifiuti prodotti e differenziati; o come i raccoglitori di PET, tappi di plastica, lattine che riconoscono il valore del rifiuto riportato con soldi, buoni o punti, rendendolo un bene; o come il recupero di capi d'abbigliamento, oggetti d'arredamento, dispositivi elettrici od elettronici guasti o rotti che possono essere riparati e riusati invece che diventare rifiuto. Attraverso misure che disincentivano la produzione di rifiuti ed incentivano il recupero, la riparazione, il riuso, in dieci anni la produzione pro capite di rifiuti può essere ridotta in modo molto più significativo. L'Azione 1.7.2. deve, a mio avviso, darsi un obiettivo molto più ambizioso che 422,0 kg/ab nel 2028.
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15/02/2021 21:38
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Obiettivo 1.7 Economia circolare
Più che un'opportunità, la transizione ad un'economia circolare mi sembra una necessità. Siamo in piena emergenza climatica ed ambientale. Dobbiamo bloccare il flusso inarrestabile di rifiuti verso la terra (le discariche), il cielo (gli inceneritori) ed il mare (la plastica, le microplastiche, le isole di plastica in mezzo agli oceani) . Dobbiamo porre fine allo sfruttamento senza limiti delle risorse naturali. Dobbiamo portare le emissioni di inquinanti e gas serra a zero, e allo stesso tempo proteggere, conservare e rigenerare l'ambiente. Dobbiamo ridurre, riusare, riparare, riciclare i materiali tecnici e riportare alla natura i materiali biologici. E nella transizione verso l'economia circolare, imparare, sperimentare ed acquisire nuove competenze e nuove professionalità, lasciandoci dietro la cultura dell'usa e getta, del produrre-vendere-gettare via.
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15/02/2021 21:11
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Azione 1.5.1 Regolamentazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veico...
Dopo aver incentivato la sostituzione della caldaia a gasolio, è arrivato il momento del divieto del riscaldamento a gasolio, ovviamente accompagnato dalle necessarie misure di sostegno economico. Per quanto riguarda la combustione di biomasse - che come abbiamo visto in precedenza è la seconda fonte principale di emissioni inquinanti dopo il traffico - per riscaldamento, ristorazione o attività produttive, esistono tipologie di biomassa e sistemi di combustione e filtraggio che abbattono in modo molto sensibile le emissioni inquinanti, e spesso anche i costi. Il regolamento comunale può intervenire a questo livello, come pure mettere a disposizione degli ambulanti allacciamenti alla rete elettrica evitando quindi l'uso di generatori di corrente.
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15/02/2021 20:53
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Obiettivo 1.5 Limitazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veicolare...
Come ciclista frequento molto il Parco Agricolo Sud Milano e la zona di Lodi e Cremona e intorno a me non vedo altro che agricoltura intensiva e allevamenti industriali, due tra le attività a più alte emissioni di inquinanti e gas serra. La trasformazione delle pratiche agricole attuali in pratiche rigenerative ed il ritorno ad un allevamento rispettoso dell'ambiente e degli animali porta molteplici benefici alla qualità dell'aria e dell'acqua, alla riduzione delle emissioni di gas serra, alla biodiversità e alla salute pubblica, fisica e mentale.
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15/02/2021 20:30
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Obiettivo 1.4 Azioni finalizzate al contenimento del fenomeno di risollevamento delle polveri
Per noi pedoni e ciclisti, l'idea di una città dove ci si muove al massimo a 30 all'ora è un sogno. Ho la fortuna di seguire la trasformazione di Edimburgo, in città a 20 miglia all'ora, una trasformazione che come tutte le trasformazioni ha creato inizialmente scontento e frustrazione e poi sempre più sostegno. Inizialmente Edimburgo ha creato zone a 20mph che ora coprono circa l'80% della città, lasciato ai cittadini un tempo di adattamento di sei mesi, se non ricordo male, in cui venivano notificati degli eccessi di velocità, ma non multati, per poi introdurre le penalità. Il progetto è quello di rendere tutta la città 20mph, apportando tutte le modifiche necessarie alla rete stradale ed introducendo tutte le misure necessarie al controllo automatizzato del traffico.
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15/02/2021 20:10
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Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico ...
L'azione accenna solo alla popolazione che a mio avviso dovrebbe essere la più protetta dall'esposizione al traffico di prossimità: la popolazione fragile che abita nelle zone della città più esposte all'inquinamento automobilistico, che sono spesso anche le zone dove la densità, l'impermeabilizzazione e l'assenza di verde sono più pronunciate, e di conseguenza l'aumento delle temperature più forte. Le mappe usate in questo documento identificano in modo molto chiaro le zone dove gli interventi descritti dall'azione sono più urgenti ed efficaci.
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15/02/2021 18:56
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Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico ...
Le zone sensibili, come scuole, parchi, ospedali, impianti sportivi, dovrebbero essere collegate da una rete finalizzata di piste ciclabili che permetta agli studenti di recarsi a scuola in modo piacevole e sicuro, ai genitori di portare i figli al parco in sicurezza, ai pazienti, ai loro familiari, al personale medico di recarsi all'ospedale in bicicletta o in monopattino, agli sportivi di andare ad allenarsi in bicicletta o in monopattino. Mia figlia, per esempio, dopo un paio di grossi spaventi, ha preso paura e smesso di andare a scuola in bicicletta.
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15/02/2021 18:28
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Obiettivo 1.2 Sistema avanzato di supporto alle decisioni e alle valutazioni di efficacia degli inte...
Data la criticità della situazione, una rete cittadina capillare di monitoraggio della qualità dell'aria come quella descritta nell'azione è fondamentale. Una rete che sia in grado non solo di misurare la concentrazioni di inquinanti nell'aria che respiriamo ma anche la loro origine. E che metta a disposizione dei cittadini, dei laboratori di ricerca, degli attivisti e delle imprese i dati raccolti (open data) per essere validati, rielaborati e utilizzati in nuovi prodotti e servizi.
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15/02/2021 18:06
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II a) Ambito 1: Milano Sana e Inclusiva
In via Tolentino, Municipio 8, scorre a cielo aperto un tratto delle FERROVIE NORD. La COPERTURA, già avvenuta in altri spazi della città, permetterebbe: -riunificazione dei giardini di Tolentino e Mac-Mahon con creazione di un AMPIO SPAZIO VERDE -su detta copertura realizzazione di un'AREA GIOCHI per bambini oppure POSTI AUTO -sensibile RIDUZIONE di INQUINAMENTO acustico ed atmosferico Grazie dell'attenzione Maria Grazia Ferri
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15/02/2021 17:57
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II c) Ambito 3: Milano a Energia Positiva
Il comune a mio modesto parere dovrebbe avere una visione di LUNGO PERIODO. La strategia comunale è quella di ANTICIPARE BISOGNI della città, dopo aver favorito senza ostruzione il fluire del cambiamento liberale del cittadino e delle sue idee. Il comune gode del vantaggio di avere in questo momento una pianificazione di lungo periodo e DEVE CAMBIARE APPROCCIO e essere visto come l'imprenditore che offre opportunità, non minacce a chi vorrà aderire OGGI ad un re shaping del proprio business in vista di una futura diminuzione delle auto a combustibile fossile sul territorio cittadino. (Per esempio lavorando con enti privati su come ripensare gli spazi lasciati liberi. come PER ESEMPIO quelli dalle aree di servizio dismesse).
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15/02/2021 17:40
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Azione 3.5.2 Messa a punto di accordi per lo sviluppo delle comunità energetiche
oltre a mettere i soldi sarebbe opportuno intervenire sulla semplificazione delle procedure di accesso alle comunità energetiche creando uno sportello specifico che permetta di sburocratizzare e semplificare l'accesso a aziende e condomini.
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15/02/2021 17:33
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Azione 2.2.1 Realizzazione di un’area con mobilità a emissioni zero
se volete inserire colonnine di ricarica, è molto meglio installarle al di fuori della zona a traffico limitato per evitare che gli utenti si portino in zona a traffico limitato solo per ricaricare.
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15/02/2021 17:32
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I b.2.2) Scenario di Riferimento 2030-2050: Mitigazione
Anche nel caso della sezione dedicata alla Mitigazione il messaggio è chiaro, ma espresso in modo inutilmente complicato. Lo formulerei in questi termini: le misure in corso e previste per ridurre le emissioni di gas effetto serra sono insufficienti per realizzare gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati. Sono quindi necessarie azioni supplementari, urgenti e a più forte impatto, per riuscire a ridurre le emissioni di circa il 30% nei prossimi dieci anni. Da qui il Piano Aria Clima.
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15/02/2021 17:29
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Azione 2.1.2 Pianificazione di azioni di mobilità urbana
a proposito di sosta, per ridurre il numero di veicoli, introdurrei la sosta a pagamento su tutto il territorio comunale (agevolato ma comunque a pagamento anche per i residenti).
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15/02/2021 17:24
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Azione 1.8.2 Realizzazione di linee-guida per la progettazione degli spazi pubblici e privati
le linee guida ci sono già e sono nel PGT. basterebbe rispettarle (vedi progetto stadio, scali ferroviari...) e non derogare ogni volta per interessi superiori.
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15/02/2021 17:18
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Azione 1.7.6 Progetto-pilota per lo sviluppo di una multietichetta ambientale e sociale per operato...
includere lo street food a questa lista.
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15/02/2021 17:16
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Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico ...
Per quanto riguarda la riqualificazione delle strutture pubbliche ed in genere di tutta la città, non trovo alcun piano per combattere la piaga dei graffiti, che deturpano Milano e ci fa vivere in un ambiente imbruttito e degradato, con un impatto negativo sulla vivibilità della città e sull'umore dei cittadini! Era stato iniziato un buon piano di riduzione del fenomeno, ma l'impressione è che ci si sia arresi davanti al dilagare di questa brutta abitudine. Altre città nel mondo lo hanno risolto con azioni mirate e continue, sia di controllo del territorio, sia di veloci multe ai trasgressori (e non di lunghi ed inutili processi), sia con la sensibilizzazione degli studenti e di spazi dedicati solo a loro. Un affezionato MIlanese, felice per le vostre iniziative validissime, ma dispiaciuto per la mancata soluzione dell'annoso problema dei graffiti. Giovanni Maniscalco
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15/02/2021 17:13
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Obiettivo 1.7 Economia circolare
espliciterei meglio le azioni concrete. esempio: tutti gli eventi organizzati dal comune dovranno essere plastic free e prevedere almeno una scelta vegetariana nel menu della ristorazione.