PIANO ARIA E CLIMA
#PianoAriaeClima Raccolta pubblica di osservazioni
Volver a 1. SCENARI EMISSIVI
Esta enmienda para la propuesta I b.2.1) Scenario Business As Usual 2030-2050: Mitigazione está siendo evaluada.
Enmienda a "I b.2.1) Scenario Business As Usual 2030-2050: Mitigazione"
Referencia: MD-PROP-2021-02-522
Cuerpo
Supresiones
-Lo Scenario Business As Usual al 2030 considera alcune ipotesi sull’evoluzione dei consumi (la Relazione tecnica mitigazione offre ulteriori approfondimenti):-1) relativamente agli edifici esistenti, calcola l’evoluzione dell’of- ferta energetica e tecnologica sulla base dei trend esistenti e della pianificazione già in atto dal 2017, assumendo quindi:--→ l’eliminazione quasi totale del gasolio da riscaldamento, sostituito da gas, teleriscaldamento e pompe di calore elettriche;-→ il trend di riqualificazione profonda degli involucri edilizi;-→ la sostituzione di generatori di calore a gas con caldaie a condensazione;-→ un calo dei consumi elettrici, negli usi sia domestici sia terziari, grazie alla sostituzione con apparecchiature ad alta efficienza per illuminazione, conservazione degli alimenti e lavaggio;-→ una moderata diffusione del fotovoltaico;--2) relativamente alle nuove costruzioni, calcola il contributo energetico addizionale generato dallo sviluppo insediativo previsto dal Piano di Governo del Territorio (PGT), tenendo conto di:--→ un ridotto fabbisogno energetico degli involucri edilizi in coerenza con quanto previsto dalle norme regionali per la prestazione energetica, che impongono lo standard “Near-Zero Energy Building” (nZEB) per i nuovi edifici-→ l’adozione di impianti termici principalmente a pompa di calore elettrica o a teleriscaldamento di 4ª generazione-→ il rispetto degli attuali obblighi normativi per la produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER), in particolare elettriche (fotovoltaico).--3) per i trasporti assume per valido:--→ lo “Scenario di Riferimento” considerato nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS)-→ l’effetto dell’attuazione di Area B, così come vigente e piani- ficata al 31 dicembre 2019 (ipotizzando, in via cautelativa, che Area B influisca solo sulla ripartizione tecnologica del parco circolante senza ridurre le percorrenze complessive)-→ la trasformazione in “full electric” dei veicoli di superficie del trasporto pubblico locale, prevista dal Piano ATM.--4) Per il teleriscaldamento, come già previsto dal PAES, il Piano di Azione dell’Energia Sostenibile del Comune, assume un incremento degli allacciamenti alla rete fino alla saturazione delle previsioni di produzione di A2A Calore e Servizi al 2030. La produzione elettrica da fonti rinnovabili, comprese la produzione da impianti fotovoltaici locali e la quota di acquisti di energia elettrica rinnovabile con Garanzia di Origine, è stimata all’8,5% dei consumi elettrici complessivi previsti nello scenario Business As Usual 2030.--Il Business As Usual al 2050 è costruito in modo analogo allo Scenario 2030, considerando, in termini di evoluzione dei consumi, le ipotesi:--1) l’evoluzione al 2050 di quanto già esistente al 2030 in termini di edificato e di impianti, tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e dell’offerta energetica secondo i seguenti assunti:--→ la totale eliminazione del gasolio da riscaldamento, sostituito da teleriscaldamento (saturando il potenziale previsto nel PAES), gas (caldaie a condensazione integrate con pompe di calore a gas ad assorbimento) e pompe di calore elettriche-→ percentuale di interventi, e risparmio percentuale ottenuto sugli involucri edilizi, come per lo scenario Business As Usual 2030-→ tasso di sostituzione annua degli impianti termici a gas del 4% (di cui l’80% è sostituito ancora da impianti a gas, con risparmio energetico del 10%, mentre un 20% è sostituito da pompe di calore elettriche)-→ un calo dei consumi elettrici secondo il trend definito nel Business As Usual 2030 (-10% per il settore domestico e -15% per il terziario e produttivo)-→ una parziale sostituzione (10%) della cottura domestica a gas con piastre a induzione elettriche-→ una diffusione del fotovoltaico secondo il trend definito per il Business As Usual 2030 (500 kWp/anno).--2) il contributo addizionale al quadro delle emissioni generato dallo sviluppo insediativo entro il 2050, tenendo conto delle stesse ipotesi assunte per il Business As Usual 2030--3) per i trasporti, lo scenario del Business As Usual 2030, proiettato al 2050.--Un grafico (fig. 54) dedicato riporta il confronto tra gli inventari delle emissioni di CO2 nello scenario di base (2005, 2013, 2015, 2017) e i Business As Usual 2030 e 2050, nonché i valori- target di riduzione delle emissioni per il 2020 (-20%, previsto dal PAES) e per il 2030 (-45%, previsto dal presente Piano).-VEDI PRIMA IMMAGINE ALLEGATA (Figura 54)--Il grafico considera solo gli effetti di azioni locali.-Le riduzioni percentuali sono sempre calcolate rispetto al 2005.--Lo scenario Business As Usual 2030 mostra un calo tendenziale di CO2 del 26% circa, con contributi equamente distribuiti tra i settori. Il Piano Aria e Clima dovrà attivare un’ulteriore riduzione del 19% o poco meno, per raggiungere nel 2030 l’obiettivo complessivo di diminuzione della CO2 del 45%.--Se l’obiettivo del PAES al 2020 risulta raggiungibile (una riduzione di 15,5% è già stata ottenuta nel 2017), l’evoluzione-tendenziale al 2030 e al 2050 porta a un calo delle emissioni di CO2 insufficiente a realizzare nel 2030 l’obiettivo del Piano Aria e Clima di -45%.--A ridurre le emissioni contribuiscono soprattutto il settore civile (riscaldamento degli edifici) e i trasporti.--Se oltre all’azione locale consideriamo anche l’effetto dell’azione sovralocale, otteniamo quanto riportato nel grafico in figura 55. Qui vale l’assunto che il fattore di emissione dell’elettricità si riduca di un 30% tra il 2017 e il 2030 (per restare poi invariato fino al 2050), grazie al phase-out (graduale eliminazione) del carbone e dell’olio combustibile nel parco nazionale di generazione elettrica nonché a un’ulteriore leggera crescita della produzione elettrica da fonti rinnovabili; e che nel settore trasporti i biocarburanti sostituiscano il 9% dei consumi di gasolio e il 5% dei consumi di benzina entro il 2030 (mantenendo poi le stesse percentuali fino al 2050).-Il grafico confronta le emissioni con i valori-target del Piano Aria e Clima: -60% nel 2030 e -100% nel 2050 (rispetto al 2005, e con una stima che considera l’effetto di azioni locali e sovralocali).-VEDI SECONDA IMMAGINE ALLEGATA (Figura 55)-
Adiciones
- +Per conto di Toyota Motor Italia.
- +Per quanto riguarda il TPL, dovrebbero essere presi in considerazione anche mezzi alimentati ad idrogeno.
- +Questi veicoli utilizzano uno stack di celle a combustibile per generare energia e alimentare il motore elettrico.
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- +Inoltre, il Governo ha adottato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 1360 del 24 aprile 2019 il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile che prevede 3,7 miliardi di euro di fondi.
- +Il Piano punta al rinnovo del parco autobus adibiti al trasporto pubblico locale con mezzi meno inquinanti tra i quali quelli ad idrogeno, e per la prima volta viene finanziata anche l’infrastruttura di rifornimento.
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- +Le risorse del Piano verranno erogate in 3 periodi quinquennali a partire dal 2019, in base a criteri prefissati (che terranno conto ad esempio del numero di passeggeri trasportati e del numero di mezzi circolanti) su tre graduatorie distinte, tra cui una per i comuni capoluogo di città metropolitane e Comuni capoluogo di provincia ad alto inquinamento di PM10 e biossido di azoto (a cui verranno assegnati limitatamente al primo quinquennio di applicazione 398 milioni di euro). Il Dpcm prevede che al sud debba andare non meno del 34% delle risorse stanziate.
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- +Le graduatorie per l’assegnazione delle risorse sono definite con Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
- +Il 1° aprile 2020 quello per i 38 Comuni che nel biennio 2018-2019 hanno registrato i più alti livelli di inquinamento PM10 e biossido di azoto.
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- +Al Comune di Milano sono stati assegnati complessivamente € 45.929.620. Queste risorse potranno essere utilizzate sia per l’acquisto dei veicoli sia per la creazione delle apposite infrastrutture di rifornimento.
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- +Infatti, le risorse assegnate nel primo triennio possono essere destinate, sino al 50% del contributo concesso, dalle amministrazioni locali, alla realizzazione della rete infrastrutturale per l’idrogeno.
- +Questa opportunità dovrebbe essere colta dal Comune di Milano nella preparazione dei suoi piani di sviluppo delle infrastrutture e di investimento.
- +Affinché questi fondi siano investiti nel modo più efficace possibile è necessario che nella progettualità vengano presi in considerazione questi elementi:
- +a. L’infrastruttura di rifornimento avrà un uso promiscuo e non potrà dovrà essere esclusivamente usufruibile dall’Ente che la finanzia.
- +b. Le caratteristiche tecniche dell’impianto dovranno includere, nel caso dell’idrogeno le pressioni necessarie per il rifornimento ad oggi 700bar.
- +c. L’impianto di rifornimento si dovrà costruire in aree alle quali potranno avere accesso anche i privati (sia per i mezzi pesanti che per le auto).
- +d. La gestione dell’impianto di rifornimento non sarà esclusivamente destinata alle aziende pubbliche locali, ma potrà essere dato alle compagnie che producono il combustibile, soprattutto nel caso di aziende locali di piccole dimensioni.
- +La costruzione di una o più stazioni di rifornimento ad idrogeno potrebbe rifornire sia i mezzi del TPL di linea (erogazione di idrogeno a 350bar) e non di linea (taxi-NCC) ed i pezzi pesanti (erogazione di idrogeno a 700Bar), nonché i veicoli privati leggeri.
- +Inoltre, con l’obiettivo di ridurre l’uso dei veicoli privati, riguardo al trasporto pubblico non di linea il Comune potrebbe prevedere delle licenze ad hoc per il servizio taxi effettuato con mezzi ad idrogeno.
- +
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