PIANO ARIA E CLIMA
#PianoAriaeClima Raccolta pubblica di osservazioni
I a.2.3.3) Il ruolo delle fonti di emissioni sulle concentrazioni
Le analisi per determinare il contributo delle varie sorgenti di emissioni alle concentrazioni rilevate nell’area in esame sono importanti per individuare le strategie più opportune per il miglioramento della qualità dell’aria locale. La loro importanza è ancora maggiore se consideriamo gli inquinanti di natura secondaria, originati in atmosfera totalmente (come per l’ozono) o parzialmente (come per il particolato atmosferico) per trasformazione chimica o fisica dei cosiddetti “precursori”.
Per una città come Milano, determinare l’origine dell’inquinamento atmosferico locale è estremamente complicato. La particolare configurazione della Pianura Padana fa sì che il particolato fine abbia per buona parte origine “secondaria”: è prodotto in atmosfera per trasformazione di inquinanti gassosi rilasciati anche a notevole distanza. Il fenomeno è particolarmente accentuato nelle tipiche condizioni invernali della Val Padana.
In genere, analisi di questo tipo si effettuano tramite modelli matematici che calcolano l’impatto delle sorgenti di emissioni sui livelli di inquinamento locale. Tra i principali approcci modellistici c’è l’uso di modelli matematici “di chimica e trasporto”: in base ai dati meteorologici e a quelli di emissione atmosferica, questi modelli stimano le concentrazioni di inquinante (frazione secondaria compresa) nell’area esaminata, tenendo traccia della localizzazione della sorgente di emissioni.
Per chiarire meglio l’origine dell’inquinamento atmosferico di Milano e poter definire azioni locali efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria, RSE, Ricerca sul Sistema Energetico, ha condotto un’analisi modellistica calibrata sulla realtà geografica milanese. L’analisi, riferita alla situazione del 2010, utilizza strumenti modellistici altamente avanzati ad alta risoluzione spaziale. Lo studio si è concentrato sui contributi di tre ambiti territoriali: il comune di Milano, la città metropolitana, le province “di prima cintura” (quelle confinanti con la città metropolitana, e la provincia di Monza e Brianza).
L’analisi dimostra che solo una parte delle concentrazioni rilevate a Milano è dovuta a fonti di emissioni situate in città. Questo vale in particolare per il particolato: del PM10 rilevato, circa il 65% è dovuto a contributi extracomunali (fig. 34). Per il biossido di azoto invece è preponderante la percentuale dovuta a fonti di emissioni della città (fig. 35). In special modo si nota il ruolo del traffico stradale locale.
VEDI PRIMA E SECONDA IMMAGINE ALLEGATA (Figura34, Figura35)
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