PIANO ARIA E CLIMA
#PianoAriaeClima Raccolta pubblica di osservazioni
V b) Gestione del Piano
Il contrasto all’inquinamento atmosferico e ai cambia- menti climatici richiede di mettere a punto un nuovo modello di gestione che affronti in modo coordinato tutti i livelli di pianificazione, rispetto sia ai singoli ambiti di intervento settoriali, sia ai livelli di programmazione locali e sovralocali, assicurando al tempo stesso prosperità economica, coesione sociale e partecipazione civica.
La frammentazione delle competenze dei decisori, istituzionali e no, può complicare il processo e ostacolare l’attuazione completa ed efficace del Piano. D’altro canto, dato l’orizzonte temporale pluridecennale, un processo gestionale solido è indispensabile per garantire che gli obiettivi del Piano continuino a ricevere attenzione prioritaria, nonostante il susseguirsi di diversi attori (politici e no) all’interno dell’Amministrazione.
Il Comune non può realizzare le azioni di piano da solo. Deve promuovere e facilitare l’attività di diversi soggetti, assumendo un ruolo di governo e coordinamento. La ricerca delle risorse, finanziarie, professionali, tecnologiche, istituzionali e di partnership, è un compito prioritario che comporta fra l’altro il coinvolgimento dei cittadini e l’attivazione di relazioni con le aziende private e non-profit del territorio, anche in vista di possibili sponsorizzazioni.
Gli elementi organizzativi che caratterizzano il processo gestionale sono:
→ un forte e costante coinvolgimento politico, perché gli obiettivi e le azioni di piano siano sempre condivisi e posti al centro delle scelte dell’Amministrazione da qui al 2030. A questo fine, i tavoli di discussione interassessorili, che riuniscono tutti gli assessori della Giunta Comunale, saranno il luogo dove affrontare con cadenza mensile opportunità ed eventuali difficoltà relative all’attuazione delle azioni. Ciò garantirà una leadership condivisa e autorevole delle
figure politiche di riferimento all’interno dell’Amministra- zione, assicurando continuità. La chiarezza degli obiettivi serve anche a sostenere e orientare le Direzioni comunali individuate come responsabili delle diverse azioni nel definire le priorità e individuare le risorse. La collaborazione e il lavoro congiunto di dirigenti e politici consentono di conciliare esigenze politiche, tecniche, sociali ed economiche, assicurando le soluzioni progettuali migliori per superare ogni aspetto critico.
→ Un costante presidio, da parte della Direzione Transizione Ambientale, dello stato di attuazione del Piano e dei referenti individuati per ogni azione. Eventuali problemi di adeguatezza della struttura rispetto ai contenuti del Piano, o impedimenti alla corretta attuazione delle azioni, dovranno sempre essere evidenziati e affrontati, assicurando una regia trasversale alle varie Direzioni. Possono svolgere questa funzione i tre dirigenti responsabili degli Ambiti di Coordinamento Apicale (ruoli creati espressamente per garantire maggiore efficienza dei processi trasversali, favorire l’attuazione di strategie e obiettivi e collaborare con il Direttore Generale). In particolare, il coordinamento dell’Ambito Apicale del Territorio è stato affidato al Direttore della Transizione Ambientale, a cui fa capo lo sviluppo e attuazione del Piano Aria e Clima; la scelta rivela l’importanza attribuita alla regia del Piano che, essendo trasversale rispetto alle attività comunali, esige un incisivo mandato organizzativo. Il Direttore dell’Ambito Apicale del Territorio è a sua volta il referente sia per le Direzioni a esso ascritte, sia per gli altri Ambiti di Coordinamento; può quindi esercitare un peso influente di indirizzo delle attività delle diverse Direzioni e Aree, nonché risolvere eventuali problemi anche strutturali o economici, in coordinamento con la Direzione Generale. Ciò favorisce l’integrazione e il coordinamento delle azioni tra tutti i diversi dirigenti d’area e funzionari tecnici o amministrativi coinvolti nella progettazione e attuazione del Piano. La relazione diretta tra le Direzioni di Ambito di Coordinamento e la Direzione Generale incide in modo concreto sulla programmazione e sulle attività ordinarie del Comune, integrando le linee strategiche del Piano con i normali strumenti di programmazione e pianificazione, progettuali e finanziari, del Comune: la Relazione Previsionale e Programmatica (RPP), il Piano Esecutivo di Gestione (PEG) e il Programma Generale di Sviluppo (PGS).
→ Un Gruppo Tecnico di lavoro che condurrà un monitoraggio e verifica costante del rispetto dei tempi; valuterà ogni nuova opportunità per integrare progetti comunali con le sfide del Piano; rileverà occasioni di partecipazione a progetti europei o locali che possano generare sinergie con la riduzione delle emissioni e l’adattamento; segnalerà alle Direzioni eventuali problemi o esigenze di formazione specifica del personale. Il Gruppo Tecnico promuoverà incontri a questo fine con le Direzioni o Aree comunali coinvolte nell’attuazione delle singole azioni.
→ Un Comitato Tecnico-scientifico di esperti esterni alla struttura comunale che sosterrà il Gruppo Tecnico di lavoro, con competenze utili ad approfondire i temi delle analisi necessarie alle azioni di piano.
→ Un’efficace governance istituzionale che consolidi e intensifichi le relazioni tra Comune, Città Metropolitana, Regione e Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, condividendo le sfide e le azioni di piano, mettendo in gioco attori e risorse istituzionali, valorizzando risorse progettuali innovative e applicando dispositivi di sussidiarietà a favore delle azioni di piano. Condividere con gli altri Enti
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