No alla chiusura della sede anagrafica di Via Passerini (Niguarda)
Petizione rivolta al Comune
No alla chiusura della sede anagrafica di Via Passerini (Niguarda)
La sede dell'anagrafe di Via Passerini è punto di servizio fondamentale per tutto il quartiere di Niguarda. Privare i cittadini di questo servizio provoca solo disagi ad una popolazione anziana e con difficoltà a muoversi verso altre sedi. Chiediamo con forza all'amministrazione, al Sindaco e all'Assessore competente di tornare sui suoi passi e di non chiudere la sede, anzi di ampliare nel quartiere i servizi alla persona.
La petizione ha ricevuto risposta dall'amministratore. Maggiori informazioni
Esta propuesta se ha aceptado porque:
A partire dal 1° gennaio 2023, a seguito della circolare 115/2022 emanata dal Ministero dell’Interno, vi è stata un’interruzione nella possibilità di rilascio dei certificati anagrafici da parte di edicole, tabaccherie e cartolibrerie e online “per conto terzi”. In una città densamente popolata come Milano, in cui gli sportelli convenzionati erano 150 e assicuravano una buona capillarità del servizio, questa decisione ha avuto effetti particolarmente impattanti, comportando circa 800 accessi giornalieri in più sugli sportelli comunali dell’anagrafe.
Per dare un’idea dei numeri, nei primi 18 giorni di gennaio 2022 si sono erogati a Milano 1.684 certificati anagrafici, mentre nello stesso periodo del 2023 sono stati 4.723 con un aumento del 180%. In particolar modo a risentire della situazione è stata l’anagrafe centrale di via Larga oltre, secondariamente, a quelle di dimensioni maggiori decentrate nei municipi.
Parallelamente a questo contesto critico delineatosi a inizio 2023, rispetto al 2021, il numero di dipendenti che tra front e back office si occupano di servizi anagrafici è diminuito di circa 60 unità, tra richieste di trasferimento ad altre direzioni e pensionamenti.
Una diminuzione del personale, quindi, che ha influito anch’essa sull’organizzazione e gestione dei nostri servizi e che si inserisce in un momento storicamente molto particolare per i Comuni: la difficile congiuntura dell’economia globale, i costi delle materie prime e dell’energia sono fattori che hanno gravato fortemente sulle amministrazioni locali e nella fattispecie sul bilancio del Comune di Milano. Un quadro generale che rende particolarmente difficoltosa l’assunzione di nuovi dipendenti.
A partire dalla situazione attuale e al netto risorse disponibili, gli interventi dell’assessorato, per quanto drastici e tempestivi, hanno mirato alla salvaguardia generale della qualità dei servizi erogati attraverso una riorganizzazione delle 14 sedi anagrafiche, che è passata da una valutazione oggettiva dei flussi di utenza servita.
Consapevoli delle difficoltà che molti cittadini incontrano nell’accedere ai servizi online e nel raggiungere le delegazioni anagrafiche più distanti, siamo al lavoro per offrire soluzioni che possano andare incontro alla popolazione più fragile. Tra queste la dislocazione dei servizi verso sedi diverse da quelle tradizionalmente intese, attraverso la formazione di personale appositamente formato per svolgere un ruolo “intermedio” di supporto a un certo tipo di utenza, che potrà così espletare le proprie pratiche anagrafiche da remoto. Altra soluzione allo studio è la realizzazione di postazioni singole per ufficiali di stato civile che possano essere aperte in momenti specifici e in risposta a situazioni di effettivo bisogno.
Per questo motivo Niguarda, Chiesa Rossa ma anche altri quartieri che oggi non prevedono la presenza di uno sportello anagrafico per quelle pratiche più frequenti o per cui è necessaria la presenza dell'utente in sede e di un ufficiale di stato civile, ritroveranno - anche se in forma diversa - una presenza dei servizi che afferiscono alle deleghe dell'assessorato.
Nelle more dell’attuazione di questo complessivo ripensamento del sistema delle anagrafi decentrate, faremo ogni sforzo possibile - a risorse ricevute e formate - per ripristinare una presenza, seppur ridotta, di nostri servizi nello stabile di via Passerini. Riprenderemo inoltre le interlocuzioni con il Municipio 9, le cui mozioni approvate ci hanno spronato a trovare soluzioni che riducessero i disagi per i residenti, al fine di coinvolgerlo sin dal principio nel percorso qui brevemente delineato.
Riteniamo, infine, che la chiusura dell’Anagrafe non metta in discussione la nostra visione amministrativa di “città a 15 minuti”. La città a 15 minuti è un concetto che rischia fraintendimenti, ma che nella sua accezione pratica deve essere calibrato rispetto alla frequenza di utilizzo dei servizi che offre e alla quantità di fruitori degli stessi.
Assessorato Servizi Civici e Generali. Partecipazione e Decentramento
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