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19/02/2021 17:36
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II e) Ambito 5: Milano Consapevole
Il Piano di Informazione e Sensibilizzazione dei Cittadini va integrato e strettamente correlato con il Monitoraggio e il Bilancio Ambientale. Va prevista una cabina di regia unica che definisca una strategia comune e preveda una distribuzione coerente delle risorse economiche, in modo di evitare sprechi, sovrapposizione, realizzare gli eventuali interventi correttivi e coordinare in azioni di piano, comunicazione dei risultati, campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento di cittadini e altri enti.
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19/02/2021 17:36
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19/02/2021 17:34
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Azione 4.3.2 Riduzione del rischio idraulico e diminuzione dell’afflusso d’acqua piovana alla rete f...
"decuplicare in dieci anni i metri quadri di tetti e pareti verdi" non sapendo qual è l'estensione attuale dei tetti verdi rimane un obiettivo difficilmente valutabile. Si propone quantificare lo stato di fatto e l'obiettivo da raggiungere sia per facilitare il monitoraggio, sia migliorare la comunicazione e la condivisione (nb. notazione da estendere a tutti gli obiettivi piano).
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19/02/2021 17:05
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Azione 4.3.1 Depavimentazione: aumento della superficie drenante in città
Va fissato un obiettivo da raggiungere entro il 2030, si propone di migliorare del 15% l'indice di permeabilità del territorio comunale.
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19/02/2021 16:55
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Obiettivo 3.5 Copertura dei consumi elettrici con fonti rinnovabili per il 45% degli usi domestici...
Per rafforzare il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, analogamente quanto stanno facendo altre città ( ad es. San Francisco e Amsterdam), i nuovi edifici non potranno essere collegati alla rete del gas e dovranno soddisfare i loro fabbisogni energetici solo con approvvigionamenti da fonti rinnovabili (fotovoltaico, geotermia..).
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19/02/2021 16:52
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Azione 2.1.2 Pianificazione di azioni di mobilità urbana
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro. Giusto pianificare ma è giunto il tempo del fare: è necessario un cronoprogramma quartiere per quartiere di tutti gli interventi necessari ascoltando chi vi abita. I municipi in questo senso possono fare molto di più in termini di ascolto, raccolta delle richieste e comunicazione ai cittadini. Una grossa parte del traffico anche all'interno dell’area C è dovuto ai furgoni di rifornimento di esercizi e negozi. Purtroppo molti di essi hanno una classe energetica non adatta. Si dovrebbe premere perché abbiano il permesso di entrare in area C solo mezzi ecologici. Inoltre si potrebbe incidere ulteriormente sugli orari di accesso, anticipandoli alla mattina molto presto, così da non sommarsi ad altro traffico.
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19/02/2021 16:48
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Azione 2.1.1 Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: l’area B non può essere sospesa e le deroghe vanno limitate altrimenti area B risulta inefficace. Le telecamere di accesso da via Novara in Zona B raramente le vedo attive. Le zone di ZTL vanno incrementate. È necessario un controllo più stringente sia su AREA B che su ZTL soprattutto in caso di grandi eventi. Il quartiere San Siro sta aspettando da anni l’attivazione della ZTL in occasione dei grandi eventi al Meazza. Le pandemie passano( si spera), i grandi eventi come i mitici concerti che si sono tenuti a San Siro, questi eventi, ritorneranno e lo speriamo tutti. Non vorremo mica farci trovare impreparati, vero?
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19/02/2021 16:42
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Azione 3.4.2 Progetti-pilota per lo sviluppo del Teleriscaldamento di quarta generazione
La rete di teleriscaldamento dovrà prevedere una produzione di calore proveniente solo da fonti rinnovabili e contestualmente si deve intervenire per migliorare la coibentazione degli edifici. L’assegnazione delle risorse pubbliche deve essere coerente con gli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento e coerente con la nuova normativa europea in fase di sviluppo.
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19/02/2021 16:40
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Obiettivo 2.1 Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: assolutamente d’accordo sulla necessità di affrontare il tema della mobilità a livello di Città Metropolitana, tenero conto della massa di automobili e camion che arrivano in città. Bisogna pertanto incrementare il trasporto pubblico, incrementare la rete di piste ciclabili, intervenire sulle tariffe di accesso per i veicoli inquinanti, includere nel sistema trasporto i TAXI con tariffe agevolate per le categorie delle persone più fragili (malati/anziani), incrementare i parcheggi di interscambio con tariffe agevolate. Muoversi in città con la macchina deve risultare scomodo, caro e sconveniente. Girare in bicicletta: facile, veloce e conveniente. È necessario rendere anche il posteggio delle biciclette un'azione normale e quindi trovare fuori dagli esercizi commerciali così come fuori da scuole, uffici comunali, ospedali etc. degli stalli per legare le biciclette. Più è facile, più la uso la bicicletta! Questo il motto
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19/02/2021 16:38
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Azione 3.4.1 Piano di decarbonizzazione dell’energia termica
Bisogna disinvestire nei progetti che prevedono l’impiego di combustibili fossili, anche la rete di teleriscaldamento dovrà prevedere una produzione di calore proveniente solo da fonti rinnovabili. L’assegnazione delle risorse pubbliche deve essere coerente con gli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento e coerente con la nuova normativa europea in fase di sviluppo.
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19/02/2021 16:33
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Azione 2.2.1 Realizzazione di un’area con mobilità a emissioni zero
Si rileva che anche i veicoli elettrici sono responsabili del sollevamento delle polveri, di conseguenza si propone di estere la tariffazione, in misura diversa, anche a questa tipologia di veicoli.
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19/02/2021 16:29
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II b) Ambito 2: Milano Connessa e Accessibile
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: è necessario anticipare gli interventi almeno al 2023. È necessario che l'amministrazione ascolti le associazioni dei ciclisti, i comitati, le associazioni e tutti coloro che si impegnano per una città migliore. Manca ancora ad oggi una piantina delle piste ciclabili di Milano e della città metropolitana. La connessione e l'accessibilità in una città passa anche dalle mappe, perché non tutti sono digitali
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19/02/2021 16:16
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Obiettivo 1.8 Progettazione urbana sostenibile
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: una progettazione urbana sostenibile può rendere anche piacevole la città attraverso l’“urbanistica tattica” ma non è sufficiente. È necessario fare scelte più coraggiose e audaci come per esempio riqualificare/ristrutturare le strutture già esistenti (vedi ad esempio lo stadio Meazza nel nostro quartiere a San Siro). Le strutture esistenti e abbandonate devono essere monitorate e salvaguardate. Troppo spesso si sono viste strutture - anche di pregio (vedi per esempio Villa Bellotta oppure le scuderie De Montel) - lasciate all’incuria fino ad arrivare al punto che diventa quasi scontato l'abbattimento. Occorre invece intervenire quando ancora le strutture sono sane e gli interventi contenuti. La politica del riuso urbano deve essere prioritaria rispetto alla costruzione del nuovo. Questo vale anche per lo stadio di San Siro: la legge sugli stadi (legge di conversione del decreto Semplificazioni n. 120-2020, commi 304,305) dice espressamente che costruire un nuovo stadio è possibile solo se non è ristrutturabile l’esistente. E lo stadio Meazza è ristrutturabile.
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19/02/2021 16:08
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Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico ...
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: è necessario implementare zone 30 e incrementare i controlli sul rispetto di tali zone. È necessario ridurre l’afflusso di automobili provenienti da fuori che entrano in città. Implementare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e valutare costi e benefici delle pareti/tetti verdi ai fini della loro manutenzione
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19/02/2021 16:03
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19/02/2021 15:55
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Azione 2.1.1 Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano
Vanno limitate al massimo le deroghe su area C e area B che devono essere vigenti 7 giorni su 7, con orario esteso, tendenzialmente nell'arco delle 24 oere. Va realizzato un piano per la distribuzione delle merci, che fissi orari per le consegne e razionalizzi il sistema distributivo, molto peggiorato con l'avvento dell'e-commerce. Nella prospettiva di ridurre il numero totale di veicoli circolanti, la congestione da traffico, il miglioramento della mobilità dei mezzi pubblici di superficie, della loro regolarità di frequenza , una maggiore sicurezza della mobilità ciclopedonale, il recupero di spazi pubblici urbani, si propone di attivare una tariffazione per l'ingresso in Area B per qualsiasi tipologia dei veicoli ammessi che acceda al territorio urbano con a bordo una sola persona (il guidatore), mentre quelli con a bordo 2 o più persone avranno accesso gratuito.
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19/02/2021 15:54
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Azione 1.2.2 Implementazione di un sistema modellistico per la qualità dell’aria a supporto delle de...
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro. Visto l’obiettivo precedente e cioè la necessità di un sistema avanzato di supporto alle decisioni e alle valutazioni di efficacia degli interventi, Il modello per la raccolta è auspicabile ed urgente altrimenti raccogliere i dati non ha senso.
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19/02/2021 15:46
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Obiettivo 1.2 Sistema avanzato di supporto alle decisioni e alle valutazioni di efficacia degli inte...
Osservazione per conto di Comitato Coordinamento San Siro. Ottimo il monitoraggio della qualità dell’aria che va fatto in modo più capillare di come è sviluppato adesso, aumentando le centraline di rilevamento degli inquinanti. Per il coinvolgimento della cittadinanza il Comune e ARPA dovrebbero fornire un sistema di monitoraggio (centraline di rilevamento degli inquinanti) alle scuole, negli uffici e stabili di proprietà comunale, e promuovere la raccolta dei dati anche tra i privati, analizzare i dati e informare periodicamente i cittadini sulla situazione. In questo modo si aiuterebbe la cittadinanza a essere più consapevole e disponibile a cambiare le proprie abitudini. A questo scopo si potrebbero fornire mini-centraline a basso costo che facilmente si possono collocare sul balcone di casa per raccogliere i dati sull'inquinamento e immetterli in rete.
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19/02/2021 15:42
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro: perfettamente d’accordo sugli interventi previsti negli ambiti citati (mobilità/lavoro/servizi). Accanto all’utilizzo di APP che aiutino le persone/aziende a progettare la propria giornata è necessario pensare anche alle persone che non sono tecnologicamente in grado di usare questi strumenti. Attraverso il volontariato di quartiere, di condominio (?), o il servizio civile si potrebbe attuare una campagna informativa per spiegare come cambierà la città e trovare persone disposte ad accompagnare questo cambiamento. Si potrebbero anche organizzare piccoli corsi di alfabetizzazione informatica per persone inesperte e anziani.
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19/02/2021 15:38
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Obiettivo 1.1 Riduzione degli impatti ambientali nella gestione dei tempi della città
OSSERVAZIONE per conto del Comitato Coordinamento San Siro. Questo obiettivo è perfettamente in linea con l’esperienza che il Covid 19 ci ha insegnato. Ben venga quindi la città a 15 minuti, incrementando la rete dei servizi pubblici e quello della mobilità dolce (creare una rete di piste ciclabili oltre che costruirne di nuove) tuttavia bisogna individuare anche per ciascun quartiere uno o più spazi dove le persone possano trovare l’equilibrio vita /lavoro e trovare i servizi necessari. La cosiddetta città 15 minuti sarebbe anche in linea con quanto chiedono da sempre le donne che si devono occupare della famiglia. Così avere i servizi giusti e necessari in un perimetro contenuto per organizzare bambini e anziani sarebbe un modo per venire incontro anche alle esigenze delle donne, come le associazioni femminili stanno chiedendo da tempo. Le scuole dovrebbero essere aperte anche al di fuori dell’orario scolastico ed essere utilizzate come luoghi di aggregazione, confronto, formazione sui temi legati alla transizione ecologica così come le sedi dei 9 Municipi di cui si compone la città
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19/02/2021 15:31
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II a) Ambito 1: Milano Sana e Inclusiva
Osservazione per conto del Comitato Coordinamento San Siro : È necessario individuare obiettivi di breve termine per ridurre gli aspetti critici. Per quanto riguarda la qualità dell’aria si chiede di riattivare area C, riattivare l’area B, di essere più stringenti sulle deroghe e di implementare parcheggi di interscambio Una progettazione urbana sostenibile deve rivedere i progetti urbani già approvati (es. Scali ferroviari) o in fase di approvazione (es Stadio San Siro). In particolare quest'ultimo progetto non è sano: prevede consumo di suolo, abbattimento di più di 100 alberi del Parco dei Capitani, la produzione di tonnellate di rifiuti e polveri sottili. Il nuovo progetto dello stadio non è inclusivo: riduce i posti per un sport che dovrebbe rimanere popolare e aumenta il prezzo degli abbonamenti
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19/02/2021 15:02
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Allegato 1: APPENDICI
Allegato 2 :Schede Azioni del Piano Aria e Clima Le schede azioni devono diventare lo strumento per la gestione e la verifica dell'attuazione del piano e per garantire la trasparenza dell’intero processo. Dovranno essere costantemente aggiornate e popolate con i dati relativi alle dotazioni finanziarie, ai costi dei progetti, agli effetti prodotti sulla riduzione dell'inquinamento e sul clima. Nelle schede si suggerisce di: inserire una nuova casella con l'indicazione del REFERENTE (completa dei contatti) di ogni singola azione, di modo che sia sempre possibile risalire alla struttura che se ne sta occupando. quantificare gli obiettivi da raggiungere, di modo che siano sempre verificabili i progressi in relazione alle scadenze previste dal cronoprogramma. prevedere la georeferenziazione delle azioni di modo di fornire una visione completa delle azioni in corso, di comunicare in modo semplice ai cittadini, di renderlli partecipi del processo; va prevista la possibilità di interagire sia con segnalazioni sia con richieste di approfondimento.
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19/02/2021 14:48
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V a.1.7) Piano Territoriale degli Orari (PTO)
A un piano degli orari della città articolato sulle 24 ore deve corrispondere l'adeguamento dell'operatività delle strutture amministrative e operative, di modo di armonizzare l'esercizio delle diverse funzione e di evitare di favorire "aree di illegalità".
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19/02/2021 14:08
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Azione 1.5.2 Tavoli di lavoro con gli enti sovracomunali per lo sviluppo di un’agricoltura e una zoo...
Buon giorno, spesso vedo in certi campi sia in zona 7, zona 8 e in altri comuni dei canali secchi..bisogna ripristinare questi canali, mapparli e defluire dalle strade nei campi o nell'area verde per evitare i cossiddetti laghi da pioggia eccessiva...anche questa spesso attesa ma anche preoccupante per i fiumi, se si potesse accumulare in serbatoi sia mobili sia sopra i palazzi..tanta acqua buttata via per periodi che verranno in estate sicuramente più utili perchè scarsamente piovosi
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19/02/2021 14:01
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Azione 1.5.1 Regolamentazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veico...
Buon giorno, bisogna distinguere le attività che possono permettersi economicamente o finanziariamente di adeguarsi alle normative come centri commerciali, grossi negozi, ec.. ma anche a chi non può proprio farcela come i commercianti ambulanti nei mercati su strada o nelle feste di via o chi non ha abbastanza fatturato da poter sostituire un alimentatore a carburante con qualcosa di più ecologico, e dei mezzi che essi usano purtroppo spesso molto pre euro ma se non hanno i soldi, servono più degli incentivi, prendere un mezzo o un alimentatore o quello che serve per dare energia ha un prezzo spesso inaccessibile(almeno per gli italiani con rispetto parlando, provare a chiedere un finanziamento è una utopia)..serve coinvelgere gli istituti bancari e finanziari. E per finire i mezzi pubblici per i disabili sono ancora molto inaccessibili, provare per credere in metro o su certi tram...
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19/02/2021 13:36
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Azione 1.4.1 Azioni di riduzione del risollevamento polveri
Buon giorno, parlo sia come accompagnatore di una persona disabile che da disabile io stesso. E' molto positivo pensare alla utenza non automobilistica o moto,ec.. ma bisogna regolamentare non solo a livello comunale ma anche a livello di codice stradale, assicurativo e sanzionatorio di cicli,monopattini,ec.. poi riducendo la larghezza stradale i posti auto verrebbero meno e se sono difficili per tutti figuriamoci se chi ha disabilità abbia necessità di parcheggiare, e si sanziona giustamente o opinabilmente sui marciapiedi in parte o del tutto. L'utenza disabile è a rischio sui marciapiedi e pensando alle piste ciclabili.
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19/02/2021 08:55
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
L'enfasi sulle soluzioni ciclistiche, monopattini e sharing proprie dell'emergenza pandemica non va mantenuta sul lungo periodo e soprattutto NON DEVE ANDARE A DETRIMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO, unica forma veramente disponibile a tutti (bambini, anziani, chi non guida e non pedala). Non devono esistere percorsi ciclopedonali misti, bensi' i percorsi ciclistici vanno segregati da quelli pedonali. Inoltre i percorsi ciclistici va bene vadano a discapito di quelli automobilistici, ma non devono andare a discapito del trasporto pubblico di superficie ove questo non possa essere in sede riservata. Per quanto riguarda gli interscambi col e tra il trasporto pubblico questi vanno disegnati con cura in modo da rendere attraente l'uso (NON come si e' fatto per M4 e M3). Il modo migliore di incentivare il trasporto pubblico e' renderlo attrattivo in termine di tempi di percorrenza, quindi non solo interscambi compatti, ma sedi riservate e un asservimento semaforico SEMPLICE ED EFFICACE (del tipo "schiscia butun salta macaco" ... il conducente ottiene immediatamente la via libera quando gli serve).
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19/02/2021 01:13
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I a.2.1) Gli effetti sulla salute dell’inquinamento atmosferico a Milano
I danni alla salute determinati dall'inquinamento dell'aria aumentano le sofferenze umane di coloro i quali ne sono colpiti e causano disuguaglianza.
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18/02/2021 18:58
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II b) Ambito 2: Milano Connessa e Accessibile
Si osserva l’inadeguatezza delle azioni definite nell’Ambito 2 rispetto alle previsioni di condizioni di mercato sempre più favorevoli agli autoveicoli elettrici, a discapito di quelli con motore a combustione interna. Come indicato nelle osservazioni al capitolo III a) (“Scenario di Piano” – “Effetti sulla qualità dell’aria”), le previsioni più recenti indicano infatti che entro i prossimi tre o quattro anni i veicoli elettrici avranno costi inferiore a quelli a combustione interna. Si propone quindi di introdurre un nuovo obiettivo per il sostegno alla mobilità elettrica esteso a tutta la città e non solo alla “Zero Emission Zone” dell’Obiettivo 2.2. Il nuovo obiettivo (denominato “Sostegno alla mobilità elettrica”) deve garantire l’eliminazione di ogni tipo di barriera all’acquisto di veicoli elettrici da parte di residenti e city users. Le azioni necessarie per perseguire questo obiettivo devono essere dimensionate almeno sul numero di autoveicoli elettrici totali conseguente alla diminuzione netta della mobilità privata dell’Obiettivo 2.1. Si ritiene inoltre opportuno considerare all’interno di questo nuovo obiettivo le azioni 4.2.4 (“Riduzione della superficie dei parcheggi pubblici direttamente esposta al sole”) e 4.2.5 (“Parcheggi e servizi connessi in strutture verticali per ridurre il consumo di suolo e l’impatto sul clima”) dell’Ambito 4 (“Milano Più Fresca”), in quanto: • le azioni 4.2.4 e 4.2.5, nei termini in cui sono formulate, non comportano mitigazione di emissioni di inquinanti e CO2 (cfr. pagine 37-38 dell’Allegato 4 “Relazione tecnica MITIGAZIONE”); • l’impatto favorevole sul clima conseguente agli interventi sui parcheggi non è limitato al raffrescamento urbano (comunque ipotetico e non stimabile, come detto, in termini di mitigazione), ma è innanzitutto conseguente alla diminuzione di emissione di inquinanti e CO2 ottenibile grazie a nuovi posti auto che favoriscano la diffusione dei veicoli elettrici; • la costruzione dei parcheggi, al fine di rispondere adeguatamente all’esigenza di avere posti auto adatti agli autoveicoli elettrici, deve avvenire secondo nuove tecnologie, diverse da quelle dei parcheggi tradizionali. Le azioni 4.2.4 e 4.2.5 inserite in questo Ambito 2 devono pertanto essere perseguite: i. considerando come obiettivo primario la creazione di posti auto dedicati esclusivamente ai veicoli elettrici; ii. integrando al proprio interno gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo occupato dai parcheggi, obiettivi già definiti per l’Ambito 4. Si osserva peraltro, riguardo alla tipologia dei casi a cui limitare il traffico privato veicolare (“limitando per quanto possibile il traffico al solo trasporto pubblico, merci, emergenziale, di servizi speciali”), la necessità di inserire un riferimento al diritto alla mobilità di persone anziane o con difficoltà motorie, che non possono evidentemente usufruire delle possibilità offerte dalla “città ciclo-pedonale”. È opportuno in questo senso esplicitare la percentuale di questa fascia di popolazione, alla quale andranno assicurate diverse e adeguate forme di mobilità.
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18/02/2021 18:01
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III h) Effetti sull’inclusività e l’equità
Sarebbe molto utile avere una stima dell'impatto sociale e dell'opportunità economica che il Piano Aria Clima genera in modo da poter valutare ciascuna azione del Piano non solo in termini di miglioramento della qualità dell'aria e di riduzione delle emissioni (oltre che di adattamento e resilienza), ma anche in termini di progresso sociale e sviluppo economico, in particolare creazione di nuove professionalità, nuovi posti di lavoro, nuove imprese. Ciò permetterebbe di identificare gli investimenti prioritari e cioè quelli che generano il miglior rapporto costi/benefici ambientali + sociali + economici e che più aiutano la ripresa post-pandemia.
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18/02/2021 17:29
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Azione 3.3.3 Incentivi Equi
Questo è un punto di estrema importanza. Ad oggi, gli interventi di riqualificazione energetica cha hanno utilizzato la detrazione fiscale come meccanismo hanno aiutato principalmente i cittadini benestanti, vedi https://altreconomia.it/effetti-redistributivi-politiche-clima/. Sono quindi necessarie altre tipologie di intervento, e in particolare interventi mirati a lottare contro la povertà energetica.
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18/02/2021 09:46
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Introduzione
Per una Milano più fresca: Blocco della cementificazione: in particolare eliminare le quote edificabili nelle aree ferroviarie dismesse e non consentire la costruzione di uno stadio nella zona San Siro. Se prorprio non va bene il Meazza, demolirlo e ricostruirlo senza aumentare la cubatura. Il parcheggio sia sotterraneo e l'area attuale sia riconvertita a verde pubblico. Costi interamente a carico di Inter e Milan, senza alcun intervento pubblico. Per una Milano connessa e accessibile, al di là degli inglesismi, banda larga e wi-fi pubblici e capillarmente diffusi. Mobilità: chiudere completamente al traffico le vie percorse dai mezzi pubblici. Togliere la pavimentazione sconnessa, bella ma micidiale per i ciclisti.
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18/02/2021 09:42
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Obiettivo 4.3 Milano “Città Spugna
utilizzo e coltivazione di muschio in modo diffuso su pareti pubbliche e private esposte a nord, il più numerose possibili, piccole e grandi. Il muschio come pianta coltivata, anche in forma artistiche, ha una oggettiva capacità di assorbire acqua e polveri e inoltre ha un evidente significato simbolico che rimanda appunto alla bellissima idea di città spugna, capace di assorbire l'acqua e di sottrarre anidride carbonica.
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18/02/2021 09:32
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Azione 1.7.5 Introduzione di criteri “green” per tutti gli eventi pubblici o privati organizzati a M...
Sviluppare la consapevolezza sul recupero dei materiali contenuti nei rifiuti elettronici, telefonini, pc ecc. Collaborazione con le scuole per il recupero di questa preziosa tipologia di rifiuti, anche in occasione di feste e iniziative pubbllche
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18/02/2021 09:23
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Azione 4.2.2 Diffusione di tetti e pareti verdi
Diffusione dell'utilizzo dei balconi per coltivare piante. Supporto alla coltivazione dei balconi che si affacciano sulle strade o sui cortili interni ad esempio creando un tavolo di collaborazione che unisca la filiera dei giardinieri agli amministratori di condominio per superare gli ostacoli che rendono i balconi deserti. Collaborazione anche con le scuole e le associazioni di quartiere e le parrocchie al fine di aumentare il numero di balconi coltivati, soprattutto lungo le strade più calde, almeno con piante grasse, talee distribuite in estrema economia e collaborazione per far superare alle piante le settimane di vacanze aride. Diffusione dell'utilizzo dei davanzali delle finestre allo stesso scopo.
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17/02/2021 23:13
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17/02/2021 21:46
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17/02/2021 21:33
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I a.2) Qualità dell’aria a Milano
In merito al parco veicolare, ci terrei ad iniziare una discussione sulla possibilità di monitorare ed in qualche modo dissuadere chi usa l'auto da solo in centro. Incentivare quindi la condivisione con almeno con un'altra persona. Noto nelle ore di punta 1 persona in 1 auto (auto che potrebbero ospitare almeno 4 persone). Cio' crea traffico ed inquinamento. Inoltre soprattutto nel periodo invernale tantissimi tassisti sostano con i motori accesi nelle loro aree di attesa. Infine propongo di azzerare i mezzi pubblici inquinanti ancora in circolazione.
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17/02/2021 19:14
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III b) Effetti sulle emissioni di CO₂
L’affermazione riportata (“Lo Scenario 2030 rispetta dunque l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale di ridurre le emissioni di CO2 del 45% o più entro il 2030”) non è metodologicamente corretta, in quanto presenta come certo il risultato di un corso futuro di eventi per loro natura incerti. In realtà, per una adeguata gestione del rischio, si dovrebbe considerare come obiettivo un risultato atteso (inteso come valore medio della distribuzione di probabilità dei risultati ottenibili nel 2030) superiore al target in una misura adeguata a coprire il rischio di insuccesso insito nelle azioni intraprese. Anche il grado di rischio dovrebbe essere oggetto di una misura quantitativa, espressa in termini di varianza della distribuzione di probabilità dei risultati ottenibili, o più semplicemente di una valutazione qualitativa di massima sulla loro effettiva complessità o difficoltà di realizzazione. Le azioni di piano fino ad ora definite permettono invece di conseguire un risultato atteso (emissioni di CO2 = 4.057 kt/anno) sostanzialmente uguale all’obiettivo assegnato (4.121 kt/anno). Il risultato atteso delle azioni definite dallo Scenario di Piano (riduzione di emissione di CO2 = 1.200,2 kt/anno) è pertanto da considerarsi inadeguato per raggiungere l’obiettivo indicato (1,136 kt/anno, conseguente alla differenza tra i 5,257 dello Scenario di riferimento 2030 e i 4,121 del Target 2030). Ulteriore elemento di rischio è costituito dalla concentrazione del risultato atteso (1.200,2 kt/anno) nelle seguenti quattro azioni, che comportano da sole l’85% della diminuzione di CO2 conseguibile dal piano: • Azione 2.1.1 (“Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano”): diminuzione di emissioni di CO2 = 222 kt/anno e contributo percentuale alla diminuzione complessiva attesa = 18.50%; • Azione 3.3.1 (“Strategie di efficientamento energetico del patrimonio edilizio privato”): 101.8 kt/anno e 8.48% • Azione 3.5.2 (“Messa a punto di accordi per lo sviluppo delle comunità energetiche”): 517.1 kt/anno e 43.08% • Azione 3.5.3 (“Una strategia per l’efficientamento degli usi elettrici nel settore terziario e produttivo”): 182.3 kt/anno e 15.19%. In particolare l’ Azione 3.5.2 costituisce il maggior elemento di rischio, concentrando su di sé il 43% dell’obiettivo ed essendo basata su una stima di energia annua prodotta con fotovoltaico per la quale non risulta essere stato predisposto uno studio di fattibilità (cfr. Allegato 4, pp 51-52: “uno studio, condotto da ARUP nell’ambito delle attività del progetto 100 Resilient cities, ha portato a una stima di 1,8 GWp”; “Complessivamente si intende coprire 1.100 GWh con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Ciò corrisponde a una riduzione di 517 kt CO2 /anno. Per la realizzazione degli impianti si è stimato l’investimento corrispondente all’installazione di un numero sufficiente di impianti fotovoltaici necessari a generare 1,1 TWh/anno (1,12 GWp)”). In relazione all’incertezza sul raggiungimento dell’obiettivo del 2030 e alla dichiarata insufficienza delle misure adottate rispetto all’obiettivo del 2050 (“Al 2050, la riduzione di emissioni di CO2 rispetto al 2005 non consentirebbe, sulla base delle ipotesi correnti di linee d’azione di lungo periodo, di raggiungere il -100% di riduzione”), si propone di estendere l’Obiettivo 3.4 (“Una nuova produzione di energia termica”) e le relative azioni dell’Ambito 3. Si segnala infine • un refuso a pagina 109 del documento “Piano AriaClima”: laddove scritto “Perché la città di Milano possa rispettare l’obiettivo di città carbon neutral, “entro il 2030”, si intende “entro il 2050”; • la contraddittorietà dell’inserimento della “parziale sostituzione del gas di origine fossile con gas da fonti rinnovabili” tra gli obiettivi del 2050; la sostituzione va intesa evidentemente come “totale” e non “parziale”. Riferimenti per i valori riportati sulle riduzioni delle emissioni di CO2 in kt/anno per le singole azioni del Piano: • Pagina 107 del documento “Piano AriaClima”; • Pagine 37-38 dell’Allegato 4 “Relazione tecnica MITIGAZIONE”. Riferimenti per i valori riportati sottostanti alla riduzione delle emissioni di CO2 per l’azione Azione 3.5.2: • Pagine 51-52 dell’Allegato 4 “Relazione tecnica MITIGAZIONE”.
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17/02/2021 19:05
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Scenario di Piano - Introduzione
L’affermazione riportata (“Le misure a oggi individuate consentono di rispettare le sfide di piano di medio termine (2025 e 2030)”) non è metodologicamente corretta, in quanto presenta come certo il risultato di un corso futuro di eventi per loro natura incerti. L’osservazione viene dettagliata al capitolo III b) (“Scenario di Piano” – “Effetti sulle emissioni di CO2”)
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17/02/2021 18:15
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Obiettivo 3.3 Riqualificazione del patrimonio edilizio privato
Milano è una città di tetti piatti: tetti di condomini, tetti di capannoni, tetti di centri commerciali. Solo alcuni sono verdi e pochi ospitano impianti fotovoltaici. Gli altri possono trasformare Milano in una rete di impianti fotovoltaici che alimentano gli edifici e si scambiano elettricità secondo modelli ormai ben consolidati di micro-reti. Per farlo è necessario rendere più modulari i contributi a favore dell’efficientamento energetico in modo da sostenere interventi mirati, come per esempio l’installazione di impianti fotovoltaici, di accumulatori o di tetti e facciate verdi, e non solo gli interventi che interessano l’immobile nel suo insieme come nel caso del bando BE2.
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17/02/2021 18:06
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Obiettivo 3.2 Decarbonizzazione del 50% dei consumi degli edifici comunali
L'energia è di gran lunga la principale fonte d'emissioni di CO2. La trasformazione del sistema energetico in un sistema che consuma meno e che é alimentato da fonti rinnovabili gioca quindi un ruolo fondamentale. Decarbonizzando i consumi degli edifici pubblici in modo efficace ed innovativo, il Comune di Milano ha la possibilità di offrire un modello virtuoso di cambiamento a cui cittadini, amministratori e imprenditori possono ispirarsi. Per questo è auspicabile che il Comune coinvolga i cittadini nella trasformazione energetica e dia visibilità alle tecniche, alle soluzioni utilizzate ed ai risultati ottenuti. In questo senso credo che sia importante che il Comune condivida le misure di decarbonizzazione già adottate come l'utilizzo di elettricità rinnovabile nell'edilizia pubblica non-residenziale, nell'illuminazione pubblica e nei trasporti.
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17/02/2021 17:27
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II c) Ambito 3: Milano a Energia Positiva
Per sottolineare quanto radicale dovrà essere la trasformazione del sistema energetico milanese per raggiungere l'obiettivo, penso sia importante in questa sezione introduttiva ricordare a che punto è Milano in termini di riduzione % delle emissioni di CO2 rispetto all'anno di riferimento 2005 (vedi Fig 38: Emissioni totali di CO2). Nei tredici anni che vanno dal 2005 al 2017, le emissioni di CO2 sono passate da circa 7.500 kt/anno nel 2005 a circa 6.200 kt/anno nel 2017. Nei prossimi anni, il taglio delle emissioni dovrà essere molto più rapido e profondo per arrivare a circa 4.100 kt/anno nel 2030.
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17/02/2021 16:35
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Azione 1.4.1 Azioni di riduzione del risollevamento polveri
abito in un condominio con oltre 250 appartamenti, dove ci sono solo 20 box auto. Mano a mano si stanno eliminando le aree parcheggio nei dintorni, mentre non si riducono certo le costruzioni di nuovi immobili anche a bordo del Naviglio. Non sono una dei fortunati proprietari di uno dei 20 box auto del condominio dove abito. Quando mi trovo a dover parcheggiare l'auto, giro alla ricerca del parcheggio almeno mezz'ora e mi dispiace moltissimo perché so che inquino e ne farei volentieri a meno. il problema dell'inquinamento si risolverebbe almeno parzialmente se si costruissero parcheggi auto.
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17/02/2021 15:42
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
in viale Monza è stata ritagliata una pista ciclabile pericolosa per chi viaggia in bici. la pista ciclabile è posta in mezzo, tra la corsia delle auto e quella dei parcheggi lato marciapiede. In pratica ci sono in sequenza : marciapiede, corsia parcheggio auto, corsia bici, corsia auto. ovviamente le auto per parcheggiare attraversano la corsia delle bici e la occupano per quel tanto di tempo che serve loro per parcheggiare. Se si modifica la sequenza delle corsie nel seguente modo: marciapiede, corsia bici, corsia parcheggio auto, corsia auto , la corsia delle bici sarebbe molto più sicura per i ciclisti e sarebbe più protetta dal traffico auto.
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17/02/2021 15:40
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Azione 1.8.2 Realizzazione di linee-guida per la progettazione degli spazi pubblici e privati
Prendendo come esempio il bellissimo "bosco in città" propongo che tra le linee guida sia posto il principio che tutti gli spazi verdi, esistenti o previsti, siano raggiungibili a piedi, in bicicletta, in monopattino su percorsi dedicati, sicuri e curati, collegandoli a piste ciclabili/pedonali, esistenti o previste.
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17/02/2021 15:18
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17/02/2021 14:40
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17/02/2021 14:32
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I a.1.1) Aumento delle temperature e caldo estremo
Obiettivo: riduzione della temperatura estiva in viale Monza di 4 gradi centigradi. Strategie di mitigazione tramite: Piantumazione alberi Riduzione velocità di marcia veicoli a 30 kmh
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17/02/2021 13:55
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Scenari emissivi - Introduzione
Buon pomeriggio, spero di sbagliarmi, ma mi pare manchi il riferimento importante e necessario allo smog di origine zootecnica come ben indicato in questo articolo a firma di Legambiente. https://www.milanotoday.it/attualita/inquinamento-milano-allevameni.html Milano è una città molto attiva e viva dal punto di vista dell'educazione ad una corretta e consapevole alimentazione. Ci sono numerosissime cascine, alcune anche in parte sostenute e 'patrocinate' dal comune, che prediligono l'allevamento non intensivo e lo spandimento di liquami zootecnici in maniera corretta. E' un aspetto molto importante sul quale si può e si deve lavorare parecchio a livello regionale e intercomunale. Grazie per l'opportunità. Alessandra Stefanini
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17/02/2021 12:43
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II a) Ambito 1: Milano Sana e Inclusiva
Per conto di Generazioni Future Milano (movimento per i beni comuni) Spettabili Sindaco del Comune di Milano sindaco.sala@comune.milano.it Assessore a Mobilità e Lavori pubblici assessore.granelli@comune.milano.it Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura assessore.maran@comune.milano.it Assessore a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data assessore.lipparini@comune.milano.it OGGETTO: DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO N. 79, DEL 21/12/2020, AVENTE AD OGGETTO L’ADOZIONE DEL PIANO ARIA E CLIMA DEL COMUNE DI MILANO. Scrivo in nome e per conto di 1. Associazione Generazioni Future Milano - movimento per i beni comuni, 2. Generazioni Future - Società Cooperativa di mutuo soccorso intergenerazionale ad azionariato diffuso “Stefano Rodotà”, 3. XR Milano, 4. Friday for Future Milano, 5. ISDE (Associazione Italiana Medici per l'Ambiente) Italia e ISDE Milano, 6. I Gufi - Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, 7. Cittadinanzattiva Italia e Lombardia, 8. Slow Food Lombardia 9. Associazione di tutela ambientale VAS – Verdi Ambiente e Società, 10. Medicina Democratica, 11. Associazione Laudato Si’, 12. Libertà e Giustizia, 13. CittadiniReattivi, 14. Fiab Milano Ciclobby 15. Comitato Milanese Acquapubblica 16. Associazione Il Graal Italia - Movimento Internazionale di Donne - Associazione di Promozione Sociale, 17. Comitato Coordinamento San Siro, 18. Comitato Ippici San Siro, 19. Comitato Che ne sarà di Città Studi 20. Casa delle Donne di Milano 21. Lombardia sostenibile 22. 6000 Sardine Milano 23. "No agli allevamenti intensivi” - Gruppo spontaneo di Milano 24. Comitato Cambiamenti Climatici 25. ATM Pubblica 26. STAI-Stop Taglio Alberi Italia, Comitato di Coordinamento Nazionale, Nucleo Regionale Lombardia, con 27. Milano in Comune - Sinistra e Costituzione 28. Movimento 5 Stelle Milano 29. Partito Comunista Italiano Milano in relazione all’inquinamento atmosferico che continua a registrarsi (anche) nella città di Milano, Con lettera inviata il 4/11/2020, avevamo fornito riscontro alla risposta data dal Comune di Milano all’istanza di partecipazione e alla messa in mora inviata il 25/5/2020. A tale proposito, si prendeva innanzitutto atto con favore del fatto che alcune delle richieste avanzate fossero state accolte e si chiedeva di voler precisare quando e in che termini sarebbero state attuate le azioni previste, soprattutto quelle che risultavano meramente auspicate. Si faceva riferimento, in particolare, alle misure volte allo sviluppo della mobilità dolce (aree pedonali, piste ciclabili, ZTL, Zone 30); allo stato di definizione e, se completate, di implementazione della Strategia di Resilienza e del PAC, soprattutto in ambito di partecipazione pubblica, del programma di depavimentazione, del programma Milano School Oasis, delle politiche tariffarie volte a promuovere l’utilizzo del TPL, del Piano rinnovo mezzi, del potenziamento delle infrastrutture di superficie e metropolitane, dello sviluppo dei servizi complementari al TPL, della promozione della sharing Mobility, della realizzazione del piano Full Electric, delle misure di risposta all’emergenza Covid19, in particolare nel settore trasporti, anche e soprattutto a seguito di questa seconda ondata di emergenza pandemica. Si chiedeva, inoltre, cortese riscontro sulle seguenti questioni, disattese o rimaste senza risposta: 1. l’ampliamento dell’Area C, in ragione del fatto che la risposta del 13/10 fa riferimento solo all’istituzione di una diversa zona a traffico limitato, denominata “Area B” con caratteristiche diverse rispetto all’Area C; 2. la riduzione del costo del servizio di trasporto pubblico, rispetto alla quale avete comunicato solo che la determinazione di agevolazioni tariffarie non è lasciata alla mera discrezionalità dell’ente locale Comune (che deve comunque trovare le risorse economiche connesse all’applicazione di tali agevolazioni), ma deve risultare coerente con il quadro normativo e regolamentare di riferimento; 3. le richieste di attuazione di sistemi di monitoraggio continuo ed esteso di PM10, PM 2,5, SO2, O3 e NOX, su cui, a parte alcune delle singole iniziative già richiamate, nulla si legge; 4. l’attuazione, sull’intero territorio comunale, con cadenza triennale, del monitoraggio biologico della qualità dell’aria-ambiente attraverso i licheni epifitici (metodo IBL – Indice di Biodiversità Lichenica- ANPA 2001) o, nelle aree in cui si rivelasse deserto lichenico, attraverso il monitoraggio dei tempi di sopravvivenza di licheni ivi allocati artificialmente, prelevati in aree contigue – su cui non abbiamo ricevuto risposta; 5. l’applicazione, «..., del metodo DPSIR (DrivingForces, Pressures, State, Impact, Responses) adottato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, dall’ISPRA (SINAnet) e dal Sistema Nazionale delle Agenzie per la Protezione Ambientale», su cui nulla si legge nella vostra nota; 6. l’adozione, «in considerazione delle elevate capacità del suolo fertile, soprattutto se umido, di abbattere rapidamente numerosi inquinanti atmosferici (capacità elevatissima per il monossido di carbonio e forte per tutti gli altri inquinanti convenzionali) ... di ogni possibile strategia per ridurre il consumo di suolo “vivo” e si adoperi viceversa per rigenerarlo decorticando zone inutilmente asfaltate, i piazzali non più utilizzati e promuovendo la realizzazione, ove necessario, di superfici (es parcheggi) a pavimentazione drenante, erbosa rodabile»: sul punto, non vi sono state risposte e la questione si appalesa particolarmente rilevante alla luce dei progetti edilizi e urbanistici di recente approvati o in corso di approvazione; 7. l’adozione di «un Piano del Verde Urbano rivisitato anche ai fini della crescita quali-quantitativa del patrimonio vegetale in funzione igienico-sanitaria» e di «un Piano per la realizzazione di Fasce Boscate Periurbane»; sul punto, non abbiamo ricevuto riscontro in merito all’adozione di Piani specifici come da noi consigliati; 8. l’assunzione di «decisioni strategiche in materia di tutela ambientale e della salute, all’esito di specifici percorsi partecipati, condividendo con la cittadinanza informazioni, conoscenze e responsabilità»: l’unico riferimento precipuo alla partecipazione è contenuto nella risposta nell’esposizione sul PAC; 9. la predisposizione di «un Piano ambizioso che coinvolga cittadini, enti, banche, associazioni, per la riqualificazione energetica degli edifici dal momento che l’energia più pulita che esista è quella risparmiata, quindi mai prodotta ed impiegata», in merito alla quale, al di là dell’indicazione delle iniziative già richiamate, non è stata data una risposta puntuale. Nessuna risposta è giunta a tali interrogativi. Nel frattempo, si è concluso il processo di adozione del Piano Aria Clima del Comune di Milano. Riprendendo, dunque, il dialogo e i temi già posti all’attenzione dell’Amministrazione, vista la Deliberazione del Consiglio Comunale di Milano N. 79, del 21/12/2020, sottoponiamo alla vostra attenzione le seguenti ulteriori osservazioni e domande. Prima di entrare nel merito di alcune, specifiche, proposte inserite nel nuovo Piano, dobbiamo preliminarmente osservare che, nel suo complesso, lo strumento da ultimo adottato non pare sufficientemente ambizioso e concreto, considerati da un lato la gravità dei fenomeni di inquinamento atmosferico e crisi climatica che ci troviamo a dover fronteggiare, dall’altro l’urgenza con cui occorre agire come indicato anche dalla mozione n. 433 approvata dal Consiglio Comunale il 20 maggio 2019. Prospettare, infatti, azioni puntuali, pur talvolta meritevoli e interessanti, singolarmente considerate, non inserite tuttavia in una politica urbanistica e di governo del territorio che punti a e realizzi effettivamente il contenimento significativo del consumo di suolo, il mantenimento e il potenziamento delle aree verdi e delle superfici permeabili, la realizzazione di interventi edilizi che non comportino ulteriore carico urbanistico, la drastica riduzione del traffico automobilistico e il contestuale potenziamento della mobilità pubblica – appare una operazione politica forse d’effetto ma tutt’altro che efficace. Come pure dovrebbe risultare evidente a un’Amministrazione che si dichiara orientata alla tutela ambientale, non è più il tempo in cui ci si può limitare a piccoli correttivi, interventi modesti con risultati attesi tra trent’anni, continuando a legittimare, di fatto, comportamenti notoriamente dannosi per l’ambiente e la salute umana, sia a livello individuale che collettivo. È questo, ormai, il tempo di agire, con coraggio, onestà intellettuale e competenza. In questa direzione, invero, andavano i suggerimenti e le richieste avanzate dagli scriventi sin dalla scorsa primavera e vanno le successive sollecitazioni, ivi compresa la presente. Si consideri, infatti, che, a fronte dell’assenza di provvedimenti urgenti assunti nel 2020 e di una pianificazione che prospetta obiettivi ventennali, i livelli di PM10 e PM2.5 sono rimasti elevatissimi e continuano ad esserlo. Nonostante l'emergenza sanitaria, nel 2020 la qualità dell'aria è peggiorata rispetto all'anno precedente. Il livello limite di 50μg/m3 di PM10 è stato superato per 90 giorni (erano 72 nel 2019), mentre la concentrazione media annua di questo inquinante è stata di 36 μg/m3, poco sopra il livello del 2019. Le perplessità, peraltro, non sono solo per i contenuti proposti dall’Amministrazione comunale ma altresì per il metodo adottato. Consapevoli, naturalmente, delle difficoltà connesse all’emergenza sanitaria in corso e apprezzando il tentativo di avviare, comunque, un coinvolgimento dei cittadini, non ci si può, tuttavia, esonerare dal rilevare come si sia trattato di un processo di consultazione del pubblico interessato – legittimo ma certo molto diverso da e meno ambizioso di un vero processo di partecipazione deliberativa. Analogamente, gli incontri organizzati dall’Amministrazione non possono essere considerati alla stregua di una vera e propria Assemblea cittadina, come pure è parso dalla comunicazione diffusa dal Comune e come sarebbe stato auspicabile e innovativo. In questi termini e in questo contesto storico, naturalmente, i problemi connessi al metodo adottato per assumere decisioni pubbliche si aggiungono e diventano essi stessi problemi di contenuti, di politica ambientale e non solo. Su questi aspetti di carattere generale, dunque, preliminarmente, si sollecita una seria riflessione da parte dell’Amministrazione comunale, in vista dell’approvazione finale del PAC e di tutti gli atti connessi e conseguenti. Ciò posto, si sviluppano altresì le seguenti, specifiche osservazioni e istanze, relative a singole misure prospettate nel nuovo Piano. In primo luogo, a proposito del tema centrale dell’inquinamento atmosferico, la strategia che emerge dal PAC, sembra affidare le proprie aspettative di successo più che altro al miglioramento tecnologico in atto nell'industria automobilistica. L'obiettivo dichiarato del Comune è quello di raggiungere i livelli di inquinamento indicati dalla Direttiva 2008/50/CE entro il 2025, tuttavia non si propone alcuna azione concreta per il raggiungimento di tale risultato, a parte la realizzazione di una serie di piazze tattiche. Le principali azioni indicate dal PAC riguardano la modifica alle regole di accesso all'Area B, che non avranno efficacia prima del 2025*1 e la rimodulazione delle politiche di governo della mobilità urbana che entreranno in vigore nel 2024*2. Poiché gli interventi proposti non avranno effetto prima del 2024, il Comune stesso ha calcolato che la probabilità di rispettare il limite di superamenti giornalieri del valore massimo di PM10 nel 2025 sarà appena del 50%. Il piano non indica degli obiettivi specifici di riduzione del traffico privato o di incremento del traffico pubblico e della mobilità sostenibile. La non elevata ambizione del Comune in questo ambito è confermata anche dalla scarsità di risorse messe a disposizione, che rappresentano lo 0,064% della stima del danno economico e alla salute dei milanesi che si determinerà in assenza di politiche serie. Questo approccio risulta, a nostro avviso, ampiamente insufficiente. Mentre lo sviluppo tecnologico è stato, infatti, rilevante nel contenimento degli NOx nei motori diesel (si nota infatti una drastica riduzione del biossido di azoto nell'aria che ormai è quasi in linea con i livelli europei), lo stesso non si può affermare per il PM10 e il PM2.5*3. In questo caso, si osserva che, se da un lato le automobili rappresentano, per ragioni tecnologiche, sempre meno causa di emissioni di sostanze inquinanti, dall'altro la crescente quota di mercato di mezzi altamente impattanti, come i SUV, ha contribuito a un sostanziale arresto del trend di discesa dell'inquinamento da PM10 a Milano a partire dal 2013*4. Un altro problema consistente è rappresentato dalla crescita dei livelli di Ozono, che superano ormai tutti i parametri di sicurezza forniti dall’ OMS e dalla CE. Si sottolinea che nella proposta di Piano non vengono prese in considerazione azioni di contrasto rispetto a tale forma di inquinamento*5. Come anticipato, inoltre, apprendiamo che la maggior parte degli interventi indicati dal PAC avranno effetto sul periodo 2025-2030. Questo significa che la prossima Giunta Comunale si limiterà a predisporre le regole e studiare le modifiche di suddette politiche, ma l'implementazione vera e propria competerà all’amministrazione ancora successiva rispetto a quella entrante nell’anno corrente. Riteniamo che ciò sia del tutto inutile, pretestuoso e persino deresponsabilizzante. Esistono, a Milano in particolare, competenze tali da non poter disconoscere né lo stato di crisi ambientale e sanitaria che stiamo vivendo né quali sono gli strumenti per affrontarla. Del resto, l’assoluta urgenza nella predisposizione di misure concrete e coraggiose in tema di inquinamento dell’aria emerge anche dal fatto che la direttiva 2008/50 relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa è oggetto di tre infrazioni da parte dell’Italia, per i tre inquinanti PM10, PM2,5 e biossido di azoto*6. Su questo tema, peraltro, non si può non rammentare la sentenza di condanna della Corte dei Diritti Umani di Strasburgo (CEDU) del 24/1/2019 relativa al caso ILVA di Taranto, per triplice infrazione delle leggi europee antinquinamento, protezione della salute umana e tutela dei lavoratori, che costituisce un esempio emblematico, tuttora irrisolto*7. Analogamente, si richiama la sentenza della Corte di Giustizia Europea, Grande Sezione, C-644/18 del 10/11/2020 in merito appunto le ripetute violazioni alla Direttiva 2008/50/CE*8. Se anche non vi fosse – come invece c’è – una legislazione puntuale sul tema, del resto, la necessità di un intervento immediato e risolutivo discenderebbe dai numerosi studi scientifici sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana. Tanto argomentato in ordine alle previsioni di cui si legge nel PAC adottato, occorre ora avanzare alcune segnalazioni in ordine a ciò che non vi si legge. Innanzitutto, non si fa praticamente menzione della viabilità ciclabile, al contrario di quanto avviene in altre Capitali Europee, come Parigi, che su questo fronte stanno investendo ampiamente. Sempre in tema di iniziative concrete che dovrebbero essere predisposte dal Comune e di cui non si rinviene traccia nel Piano adottato, riteniamo che esso debba fornire indicazioni precise sui tipi di piante più adatte per la piantumazione ai fini dell’assorbimento di CO2 e di altri inquinanti dell’aria, seguendo ad esempio quanto predisposto nel Comune di Massa Marittima in Toscana*9. Crediamo sia fondamentale inserire nel PAC precisi riferimenti e vincoli a tali linee guida sulle alberature e che venga avviato al più presto uno studio specifico del territorio milanese sul tema. Ancora, richiamiamo qui un tema già anticipato in precedenza: si tratta della contrarietà degli scriventi all'impiego delle biomasse a uso energetico, che studi dell'ENEA e dell'ISPRA hanno indicato essere una fonte significativa di polveri ultrasottili. Le biomasse legnose, infatti, oltre a numerosi altri inquinanti, generano quantità elevate CO2 e costituiscono un incentivo al taglio degli alberi che, al contrario, come anticipato, sono i nostri principali alleati nel contenimento della crisi climatica, proprio per assorbire CO2 e regolare il microclima locale, riducendo le ondate di calore estivo responsabili di numerosi morti premature ogni anno. Sotto diverso aspetto, il Comune dichiara di voler ridurre del 45% entro il 2030 le emissioni di CO2. Tuttavia, l'intervento principale proposto dal Comune, che vale circa il 98,5% del totale a budget, riguarda l'azione 3.2.1*10. Questa azione sarà realizzata nel periodo 2022-2040, rendendo di fatto impossibile per il Comune raggiungere l'obiettivo indicato persino per i propri edifici. Inoltre, nel PAC non sono indicati interventi concreti nè obiettivi specifici per quanto riguarda la riqualificazione degli edifici privati, che rappresentano la stragrande maggioranza degli edifici milanesi, rendendo sostanzialmente velleitario l'obiettivo indicato. Pur presentando il PAC diversi tipi di iniziative, rileviamo che non è dato sapere come il Comune di Milano intenda effettivamente realizzare questi progetti, sia in termini di investimenti economici che riguardo al personale che sarà necessario per implementarle. La dotazione economica per la realizzazione delle varie iniziative appare invero alquanto scarna, a parte quanto posto per la riqualificazione degli edifici pubblici*11 e non è chiaro quale sarà effettivamente la consistenza del personale concentrato su tali progetti. Per quanto attiene poi al tema centrale della partecipazione, non si rinviene nel PAC il riferimento auspicato alle Assemblee Cittadine, che nonostante l’iniziale interesse manifestato dall’amministrazione sembrano poi non essere state effettivamente considerate, se non come eventuale implementazione futura. Nulla è dato leggere, del resto, neppure in ordine alle modalità con cui dovrebbero essere convocate e gestite. Anche nell’ambito del procedimento che ha condotto all’adozione del Piano, invero, il "laboratorio" organizzato dal Comune, pur essendo stato presentato informalmente come Assemblea Cittadina, di fatto, non è stata altro che una presentazione della proposta di piano ai partecipanti e una conseguente richiesta di osservazioni, il tutto nello spazio di una mezza giornata. Si è trattato, quindi, di una serie di semplici sessioni consultive, non vincolanti e non approfondite. Un ulteriore profilo, oggetto di trattazione nell’ambito del Piano, su cui si ritiene di dover brevemente intervenire, attiene alle politiche e alle scelte relative al cibo, aventi una rilevanza non secondaria in riferimento alla qualità dell’aria, al cambiamento climatico e alla qualità, più generale, della vita dei cittadini milanesi. Considerato che gli allevamenti producono il 16,6% del PM2,5 in Italia e l’85% delle emissioni di ammoniaca in Lombardia*12, riteniamo assai pertinente e anzi essenziale l’inserimento, nel quadro delle scelte amministrative sul PAC, di misure concrete, assunte responsabilmente dall’Amministrazione, che vadano nella direzione di dare attuazione agli obiettivi di seguito tratteggiati, che pur compaiono nel quadro delle food policies cittadine: 1. privilegiare e favorire, anche attraverso capitolati cogenti riferiti alla ristorazione- refezione pubblica, le produzioni di carattere agro-ecologico di prossimità che garantiscono un maggiore rispetto di beni comuni quali aria-acqua-fertilità dei suoli, 2. abbreviare le filiere agroalimentari per consentire e promuovere un rapporto più diretto tra l’“intorno” (innanzitutto le aree periurbane del parco agricolo) e la città, consentendo un impatto ridotto del sistema trasporto/stoccaggio sugli approvvigionamenti, una minor necessità di trattamenti per la conservazione del cibo, una riduzione di surplus e sprechi diretti (cibo) indiretti (confezioni), 3. de-intermediare nella misura maggiore possibile le filiere. per dare maggior riscontro economico ai produttori primari, favorendone la sostenibilità economica coniugata con quella ambientale, consentendo una migliore performance nel rapporto qualità- prezzo e conseguentemente una facilitazione dell’accesso al cibo. Tali azioni potrebbero favorire lo sviluppo di una maggiore responsabilità e consapevolezza da parte dei cittadini, soprattutto se accompagnate da interventi educativi diretti al miglioramento degli standard di salute e benessere dei cittadini stessi che sono strettamente connessi con la qualità ambientale e sociale del cibo, oltre che con le sue caratteristiche nutrizionali e gustative. Anche alla luce di tali ulteriori osservazioni, si chiede quindi 1. il completamento delle risposte solo parzialmente fornite dall’Amministrazione alla lettera di messa in mora a suo tempo inviata e, ove possibile, un chiarimento sulle questioni lasciate prive di risposta o cui è stata fornita una risposta indirettamente negativa; 2. una revisione del PAC adottato, in accoglimento delle osservazioni, delle proposte e delle istanze avanzate; 3. comunque, un riscontro alla presente nota. In attesa di un Vostro Cortese riscontro, vi ringrazio e porgo cordiali saluti Avv. Veronica Dini *1 Azione 2.1.1 [pag. 100 della delibera 79/20 di attuazione del PAC]. *2 Azione 2.1.2 [pag. 101 della delibera 79/20 di attuazione del PAC]. *3[pag. 57 della delibera 79/20 di attuazione del PAC ]. *4[pag. 54 della delibera 79/20]. *5[pag. 59 della# delibera 79/20]. *6 La prima infrazione, 2014/2147, si concretizza nel 2020 nella sentenza di condanna da parte della Corte europea di giustizia (causa 644/18); secondo la Commissione, dal 2008 l’Italia ha superato, in maniera sistematica e continuata, nelle zone interessate, i valori limite giornaliero e annuale applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 e non ha adottato misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per le particelle PM10 nell’insieme delle zone interessate. Le Regioni coinvolte in questa sentenza sono: Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Per la seconda infrazione (2015/2043) la Commissione apre un contenzioso facendo ricorso alla Corte europea di giustizia (causa 573/19) per il superamento sistematico e continuato dei valori limite del biossido di azoto e per non aver adottato misure appropriate per garantirne il rispetto dei valori limite. Le regioni coinvolte sono Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana. Nel 2020 la Commissione dà avvio all’ultima procedura di infrazione (2020/2299) relativamente al PM2,5. Fin dal 2015, infatti, il valore limite per il PM2,5 non è stato rispettato in diverse città della valle del Po, tra cui Venezia, Padova e alcune zone nei pressi di Milano. Inoltre, le misure previste dall’Italia non sono sufficienti a mantenere il periodo di superamento il più breve possibile. Tra le varie iniziative messe in campo dall’Italia per la risoluzione delle procedure ricordiamo • il Protocollo antismog del 2019 che prevede, tra le varie misure, “almeno fino alla chiusura delle procedure di infrazione relativa ai valori limite del PM10 e del biossido di azoto sul territorio nazionale, misure di incentivazione per la sostituzione degli impianti termici esistenti alimentati a biomassa con nuovi impianti termici alimentati a biomassa” e l’impegno ad “accelerare l’uscita dal carbone per le centrali termoelettriche che ricadono nelle aree oggetto delle procedure di infrazione..” • l’adozione degli accordi tra Stato, Regioni e Province autonome per il miglioramento della qualità dell’aria (si veda ad esempio quello toscano sottoscritto nel 2020) In tema di emissioni, l’Italia ha due procedure pendenti, entrambe aperte nell’ultimo anno e per le quali ha già provveduto a mettersi in regola: 1. la Commissione dà avvio nel novembre 2019 alla procedura di infrazione 2019/0329 per il mancato recepimento della direttiva 2018/410, essendo scaduto il termine per il recepimento il 9 ottobre 2019. L’Italia pubblica nel mese di giugno 2020 il DLgs 47/2020 di attuazione della direttiva. 2. l’apertura della procedura di infrazione 2020/2220 riguarda l'approvazione definitiva del programma di controllo, ovvero il piano che definisce le misure da attuare in Italia fino al 2030 per rispettare i tetti alle emissioni di alcuni inquinanti imposti dalla direttiva sui limiti nazionali di emissione (NEC). Il piano è trasmesso alla Commissione Europea nei tempi previsti e verrà confermato nella sua versione definitiva a chiusura della procedura di VAS, obbligatoria per tale tipologia di Piano, prevista entro la fine dell'anno. *7 La vicenda ILVA2, iniziata nel 1990 in esito al ricorso di 182 cittadini del Comune di Taranto per sospetto avvelenamento da diossina, investì diverse sedi giudiziarie, nazionali e sopranazionali, tra cui: a) la Corte dell’Unione europea di Lussemburgo (CGUE) con pronunce del 31 marzo 2011 e 26 luglio 20173, per infrazione delle principali direttive comunitarie sull’ambiente; b) la Corte d’Assise di Taranto4, con l’apertura del processo “Ambiente svenduto” del maggio 2017, tuttora pendente, e da ultimo c) la sentenza CEDU 24 gennaio 2019, dichiarativa della responsabilità di ILVA e in attesa di esecuzione. *8 https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2020-11/cp200136it.pdf *9 L'applicazione web della Regione Toscana "Alberi e siepi antismog" - Comune di Massa Marittima *10 [pag. 106 della delibera 79/20] *11 pag. 26 della delibera 79/20 *12 Project Drawdown