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Azione 1.6.1 Studio di fattibilità per la costituzione di un fondo per l’aria (Air Quality Fund)
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Azione 1.5.2 Tavoli di lavoro con gli enti sovracomunali per lo sviluppo di un’agricoltura e una zoo...
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Azione 1.5.1 Regolamentazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veico...
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Obiettivo 1.4 Azioni finalizzate al contenimento del fenomeno di risollevamento delle polveri
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24/02/2021 15:04
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Introduzione
Un Piano Aria e Clima per Milano ha la necessità di non essere ripetitivo, contenere dati climatici, normativi e l’elenco delle adesioni ai programmi internazionali assunti dal Comune nel corso degli anni in modo selezionato e con schemi meglio elaborati. Ad esempio, limitandomi all’Allegato 3: - a pag 444 nel quadro normativo pianificatorio non sono inserite le Azioni (che si trovano in un'altra pagina); - a pag 448 nella Tabella 2 mancano i limiti internazionali degli inquinanti (che si trovano in un'altra pagina); - a pag 469 la tabella ARPA è senza quantità e senza limiti di legge (che si trovano a pagina 472). Quasi tutte le tabelle contengono dati rilevati al 2017 e altre riportano obiettivi da raggiungere nel 2030-2050 e, nonostante le normative emesse già nel 2005 per procedere verso i miglioramenti ambientali queste normative non hanno diretto scelte politiche e amministrative e ad oggi 2021 scrivete nel testo a pag 632 “occorre delineare un insieme di politiche di trasformazione…decidere…concordare..” In generale, come si legge a pag 588 “lo scenario di riferimento è scritto, è pianificato ma NON E’ IMPLEMENTATO”. Per rendere il Piano Aria e Clima implementato è indispensabile, avere a disposizione, cittadini tecnici comunali, politici, una tabella con i dati annuali della distribuzione e consumo di acqua, elettricità , gas, suolo e rifiuti e indirizzare l’operatività di tutto l’apparato amministrativo ad autorizzare solo richieste capaci di ridurre l’impatto ambientale oltre ad incrementare il sistema di monitoraggio aggiungendo 5 punti fissi in aggiunta alle stazioni esistenti (proposto a pag 520) che vanno estesi al territorio della Città Metropolitana e non solo nel Comune di Milano. Con una tabella di riferimento, con una verifica quindi a monte, si concorderanno percentuali di miglioramento da raggiungere di anno in anno e tutti i settori amministrativi che operano nei settori dell’urbanistica, edilizia, mobilità, verde in città e verde agricolo ecc. potranno riorganizzare le loro priorità nella fase autorizzativa per raggiungere gli obiettivi prefissi. La Commissione paesaggio potrebbe diventare anche controllo ambientale nell’esame dei nuovi interventi; La Casa dell’energia potrebbe ampliare le attività diventando ambito educativo tecnologico e raccolta dei consumi e dei rifiuti degli edifici di nuova costruzione o per ristrutturazione dichiarano con enorme quantità di carta il loro passare da una classe energetica all’altra e di essere in A, A+ o A++. Ogni anno l’amministratore consegna i consumi dell’edificio (non in € ma in Kw, litri ecc) per definire la firma energetica e ambientale di un edificio, sui dati reali e non sui file elaborati dai programma. E’ una linea adottata da molte municipalità nel mondo. Vi segnalo che nell’elenco degli SHOCK (pag 757) mancano terremoti e trombe d’aria. Milano sta chiedendo la produzione di CIS anche questo percorso di idoneità da inserito nel Piano Aria Suolo. Sull’acqua è necessario compattare le indicazioni di pag 784 con le indicazioni esposte a pag 877 e a pag 797 manca il riferimento al risparmio dell’acqua potabile. Per il regolamento del verde (pag 800) suggerisco di dare incarico a tecnici per verificare se le piantumazioni richieste a fronte di autorizzazioni concesse (oneri) risultano effettivamente realizzate. A me risulta una vastissima inadempienza o una indifferenza per la stabilità dei risultati con la conseguente inadempienza dei risultati ambientali attesi per la città. Per quanto riguarda “Una città più fresca” (pag 843) per ridurre l’effetto isola di calore propongo di: - elaborare la carta dei venti per la valutazione autorizzativa dei nuovi insediamenti, cambiamenti in città ecc.; - inserire richieste sui colori da scegliere, sugli ombreggiamenti, sugli effetti di riflessione delle pareti. L’applicazione dell’art.10 del PGT è importante. Occorre procedere alla documentazione di progetto, ma è indispensabile creare una raccolta dati annuali sui consumi, produzione rifiuti ecc dei singoli interventi autorizzati. Buon lavoro, Emilia Costa
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24/02/2021 14:59
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Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico ...
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24/02/2021 14:44
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Azione 1.2.2 Implementazione di un sistema modellistico per la qualità dell’aria a supporto delle de...
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24/02/2021 14:32
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Azione 1.2.1 Sistemi avanzati di misurazione multiparametrica della qualità dell’aria per verificare...
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
Concordare sperimentalmente spostamenti degli orari di inizio e chiusura degli Uffici comunali.
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
Aggiungere un punto: "Concordare sperimentalmente con Università e ufficio scolastico provinciale spostamenti degli orari di inizio e chiusura Scuole superiori e Università".
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24/02/2021 14:22
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Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di tran...
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24/02/2021 14:14
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Allegato 1: APPENDICI
Osservazioni al Piano Aria Clima dei Verdi di Milano Osservazione a Allegati Tecnici Allegato 1 Appendice 2 Premessa I Verdi di Milano presentano queste osservazioni in quanto ritengono che l’emergenza climatica e ambientale richieda un rinforzo di molte azioni del Piano e una accelerazione della sua attuazione. Già nei prossimi 5 anni la temperatura media mondiale potrebbe aumentare più di 1,5 gradi sui livelli pre-industriali. Inoltre la situazione dell’inquinamento è sempre allarmante e peggiorerà con la fine della pandemia. Il piano da strategico deve diventare operativo. E’ pertanto necessario che il Piano venga aggiornato con cadenza periodica per rispettare le sfide di medio e lungo termine che potrebbero cambiare a livello globale, europeo e nazionale. Ad esempio la direttiva per il clima e l'energia, in corso di approvazione, prevede un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra. Entro il 2030 le emissioni climalteranti andranno di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Come criterio generale gli obbiettivi da raggiungere vanno quantificati in modo che si possa sempre verificare l'efficacia delle azioni avviate e introdurre gli elementi correttivi necessari per rispettare le scadenze. Le schede azioni devono diventare lo strumento per la gestione e la verifica dell'attuazione del piano e per garantire la trasparenza dell’intero processo. Dovranno essere costantemente aggiornate e popolate con i dati relativi alle dotazioni finanziarie, ai costi dei progetti, agli effetti prodotti sulla riduzione dell'inquinamento e sul clima. Nelle schede si suggerisce di: • inserire una nuova casella con l'indicazione del REFERENTE (completa dei contatti) di ogni singola azione, di modo che sia sempre possibile risalire alla struttura che se ne sta occupando. • quantificare gli obiettivi da raggiungere, di modo che siano sempre verificabili i progressi in relazione alle scadenze previste dal cronoprogramma. • prevedere la georeferenziazione delle azioni in modo da fornire una visione completa delle azioni in corso, comunicare in modo semplice ai cittadini, renderli partecipi del processo; va prevista la possibilità di interagire sia con segnalazioni sia con richieste di approfondimento. • identificare ogni azione con un codice che permetta di metterla in relazione con gli indicatori e gli obiettivi da raggiungere. Il Monitoraggio, Bilancio ambientale e Piano di Informazione e Sensibilizzazione sono attività strettamente correlate e fondamentali per l’efficacia del PAC. Per evitare il rischio di frammentazione, di sovrapposizione e di scarsa efficacia va previsto un collegamento operativo e una gestione unificata degli investimenti economici previsti per le attività di monitoraggio e di informazione e sensibilizzazione. AMBITO 1: Milano Sana e Inclusiva OBIETTIVO 1.1: Riduzione degli impatti ambientali nella gestione dei tempi della città AZIONE 1.1.1: Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di transizione ambientale e a Covid-19 Superato il periodo COVID andrà incentivato il car pooling con un sistema di tariffazione del ticket di ingresso in città basato sul numero delle persone a bordo che possono essere calcolate automaticamente da sistemi con telecamere. Per quanto riguarda le politiche notturne (p. 198) va posto un rigido limite di orario, in particolare dove si consente di collocare i tavolini al posto delle auto parcheggiate, per ridurre il disturbo ai residenti. Va inoltre potenziato il controllo da parte della polizia locale sul rispetto degli orari e della collocazione dei tavolini per consentire il passaggio dei pedoni. Va creato un Sindaco della Notte o Consiglio della Notte a livello di municipio. A un piano degli orari della città articolato sulle 24 ore deve corrispondere l'adeguamento dell'operatività delle strutture amministrative e operative, di modo di armonizzare l'esercizio delle diverse funzioni e di evitare di favorire "aree di illegalità". OBIETTIVO 1.2: Sistema avanzato di supporto alle decisioni e alle valutazioni di efficacia degli interventi AZIONE 1.2.1: Sistemi avanzati di misurazione multiparametrica della qualità dell’aria per la verifica degli effetti delle politiche locali alla microscala Il Comune di Milano dovrà utilizzare per le proprie centraline le tecniche innovative che consentono di tracciare l’origine dell’inquinamento. I dati raccolti dovranno essere Open in modo da consentire analisi da parte di associazioni e cittadini. Si richiede l’attuazione, sull’intero territorio comunale, con cadenza triennale, del monitoraggio biologico della qualità dell’aria-ambiente attraverso i licheni epifitici (metodo IBL – Indice di Biodiversità Lichenica- ANPA 2001) o, nelle aree in cui si rivelasse deserto lichenico, attraverso il monitoraggio dei tempi di sopravvivenza di licheni ivi allocati artificialmente, prelevati in aree contigue. OBIETTIVO 1.3: Misure finalizzate alla protezione degli ambiti sensibili, dei residenti e city user dall’esposizione all’inquinamento atmosferico AZIONE 1.3.1: Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall'esposizione al traffico di prossimità E’ necessario prevedere piste ciclabili che consentano agli studenti di arrivare agevolmente alle scuole in bicicletta. Non bastano le strade scolastiche. Si pensi all’esempio di via Pisacane dove da trent’anni è stata prevista una pista ciclabile per servire le scuole primarie e secondarie presenti, mai realizzata nonostante fosse finanziata dai corrispettivi del parcheggio sotterraneo di piazza Fratelli Bandiera, realizzato da 20 anni. Bisogna concentrarsi sulle zone più inquinate e sensibili in base alle mappe della situazione creando una rete ciclabile per queste zone. OBIETTIVO 1.4: Misure finalizzate al contenimento del fenomeno di risollevamento delle polveri AZIONE 1.4.1: Riduzione risollevamento polveri atmosferiche da traffico stradale Nelle zone 30 vanno previsti sistemi automatici di controllo della velocità. Attualmente il limite è poco rispettato. Le castellane, se utilizzate, devono essere realizzate con forti e dislivelli per obbligare a rispettare il limite. Altri sistemi come disassamenti e restringimenti devono essere progettati in modo efficace. Il concetto di Città 30 secondo il quale tutte le strade che non svolgono un ruolo strategico nell’organizzazione generale della circolazione del traffico privato e/o del trasporto pubblico possono subire un abbassamento generalizzato dei limiti di velocità va implementato entro il 2025, puntando ad una città per la maggior parte a 30 km all’ora. Le aree a verde utilizzate impropriamente come sosta vanno riportate a verde anche grazie a adozioni di parte dei condomini o esercizi commerciali che le fronteggiano e grazie a multe da parte degli ausiliari del traffico che vanno potenziati devolvendo ad Atm che ne paga lo stipendio parte degli incassi. OBIETTIVO 1.5: Limitazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veicolare AZIONE 1.5.1: Regolamentazione delle attività di alta emissione di inquinanti diverse dal traffico veicolare Nel Regolamento per la Qualità dell’Aria devono essere vietate le lame d’aria all’ingresso dei negozi che dovranno tenere sempre le porte chiuse per evitale la necessità di aumentare il riscaldamento l’inverno e il raffrescamento l’estate. Dovrà essere vietato dalla prossima stagione il riscaldamento a gasolio. AZIONE 1.5.2: Tavoli di lavoro con gli enti sovracomunali per lo sviluppo di una agricoltura e zootecnia sostenibili I tempi di attuazione vanno ridotti concludendo i tavoli dell’AQST entro i 2022 e messa in atto delle pratiche zootecniche tra il 2023 e il 2025. OBIETTIVO 1.6: Fondo per l’aria AZIONE 1.6.1: Studio di fattibilità per la costituzione di un Fondo per la Aria (Air Quality Fund) Il Fondo per l’Aria va costituito entro il 2021 e finanziato anche con fondi nazionali istituiti dal Governo Draghi. OBIETTIVO 1.7: Economia circolare AZIONE 1.7.1: Dotare l’Amministrazione di un programma di azione per l’economia circolare I programmi di azione e i progetti pilota vanno implementati tra il 2022 e il 2025. Va chiesto al governo di incentivare l’economia circolare con la riduzione dell’Iva sui prodotti riciclati e con una decisa revisione della legislazione in materia di divieto all’utilizzo dei prodotti dismessi dalla categoria dei rifiuti. Va rinforzato l’art. 10 del PGT rendendo obbligatorio il raggiungimento di tutte le prestazioni e non in modalità alternativa senza riduzione del fabbisogno di dotazioni per servizi (attualmente il 10%). Si deve anche combattere l’inquinamento indoor. AZIONE 1.7.2: Azioni per la riduzione della produzione di rifiuti e dello spreco alimentare e per il minor consumo delle materie prime (obiettivo “C40 Waste”) Va Istituita la tariffa puntuale di conferimento rifiuti in base al volume conferito di rifiuti indifferenziati in modo da aumentare la raccolta differenziata con l’utilizzo di sacchi con microchip. Vanno aumentati ii controlli sulla qualità dei rifiuti differenziati conferiti con multe aumentate. L’obbiettivo al 2028 di una produzione di 422 kg di rifiuti ad abitante è insufficiente visto che è di poco più basso della produzione attuale. I rifiuti ad abitante vanno ridotti molto di più, anche con macchinette nella grande distribuzione per i vuoti a rendere con sistemi premiali e l’utilizzo da parte dei cittadini di contenitori che si possono riutilizzare. Per quanto riguarda i Rae va incentivato in diritto alla riparabilità, vanno utilizzati i finanziamenti europei sull’economia circolare e si deve spingere per revisione della direttiva sul fine vita dei prodotti. AZIONE 1.7.3: Riduzione del 50% dello spreco alimentare in linea con la Food Policy di Milano Vanno aperti nove hub di quartiere rispetto ai cinque previsti, uno per municipio, entro il 2021. Va aggiunto l’obbligo di favorire, nei capitolati riferiti alla ristorazione-refezione pubblica, produzioni di carattere agro-ecologico di prossimità che garantiscono un maggiore rispetto di beni comuni quali aria-acqua-fertilità dei suoli. AZIONE 1.7.5: Introduzione criteri “green” per tutti gli eventi pubblici o privati organizzati a Milano Vanno rese cogenti le disposizioni contenute nella Delibera indicata nel testo seguente: “In merito ai contenuti della Delibera, sarà necessario valutare se rendere cogenti le disposizioni ivi contenute oppure se istituire un sistema volontario basato sul coinvolgimento degli Operatori di settore, eventualmente anche con il riconoscimento di vantaggi per gli Organizzatori, quali ad esempio la riduzione del canone occupazione del suolo pubblico, rilascio di riconoscimenti pubblici, etc” Vanno tutelati i parchi storici e monumentali da installazioni impattanti. AZIONE 1.7.6: Progetto pilota per lo sviluppo di una multietichetta ambientale e sociale per operatori del settore Ho.Re.Ca. di Milano Vanno previste azioni di comunicazione con i Municipi e incentivi in termini di sgravi fiscali per chi aderisce. OBIETTIVO 1.8: Progettazione Urbana sostenibile AZIONE 1.8.1: Bilancio Ambientale Integrato Va aggiunto un quadro di sintesi per correlare le azioni con gli indicatori e lo stato di avanzamento rispetto al cronoprogramma con un bilancio preventivo e consuntivo a fine anno. Va comunicata la sintesi degli indicatori a livello semestrale. Il bilancio ambientale va diffuso tra i cittadini con opportune campagne di sensibilizzazione previste dall’Obiettivo 5. AZIONE 1.8.2: Realizzazione di Linee Guida per la Progettazione degli spazi pubblici e privati Andrà previsto il calcolo dei servizi ecosistemici forniti dalle aree a verde prima e dopo gli interventi nelle aree pubbliche e private anche al fine di calcolare eventuali indennizzi e compensazioni. Le linee guida dovranno anche prevedere il costo dello spostamento di piante da aree di cantiere. OBIETTIVO 1.9: Comunicazione del rischio e gestione resiliente delle emergenze AZIONE 1.9.1: Anticipazione e comunicazione del rischio e gestione resiliente delle emergenze Vanno coinvolti i CAM e le associazioni per promuovere la conoscenza della app Extrema. AMBITO 2: Milano Connessa e Altamente Accessibile OBIETTIVO 2.1: Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato AZIONE 2.1.1: Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano Vanno ridotte immediatamente le percorrenze massime consentite con il sistema regionale Move-in o va prevista l’uscita del Comune dal progetto Move-in come richiesto nel 2019 dalle associazioni per l’aria pulita: Cittadini per l’Aria Onlus, FIAB Milano Ciclobby, Genitori Antismog, Legambiente Lombardia e WWF Lombardia Vanno fissati limiti emissivi per ciclomotori e motoveicoli per accedere all’area B. E’ da valutare l’introduzione di un biglietto di ingresso all’area B simile a quello per l’area C o in alternativa vanno fatte scattare prima di quanto previsto le limitazioni di ingresso delle varie categorie di auto. Il peso delle autovetture, da cui dipendono le emissioni di attrito, va considerato immediatamente nei divieti di ingresso e non solo dopo il 2030 con la soglia di 1800 kg per limitare i SUV. Vanno limitate al massimo le deroghe su area C e area B che devono essere vigenti 7 giorni su 7, con orario esteso, tendenzialmente 24 h su 24. Va realizzato un piano per la distribuzione delle merci, che fissi orari per le consegne e razionalizzi il sistema distributivo, molto peggiorato con l'avvento dell'e-commerce. Nella prospettiva di ridurre il numero totale di veicoli circolanti, la congestione da traffico, il miglioramento della mobilità dei mezzi pubblici di superficie, della loro regolarità di frequenza , una maggiore sicurezza della mobilità ciclopedonale, il recupero di spazi pubblici urbani, si propone di attivare una tariffazione per l'ingresso in Area B per qualsiasi tipologia dei veicoli ammessi che acceda al territorio urbano con a bordo una sola persona (il guidatore), mentre quelli con a bordo 2 o più persone va lasciato l’accesso gratuito. AZIONE 2.1.2: Pianificazione di azioni di mobilità urbana In fase di adozione è stato approvato un emendamento al piano riportato in grassetto: “Per favorire gli spostamenti pedonali, in particolare entro il quartiere, occorre liberare e ampliare i marciapiedi e creare nuove aree pedonali o condivise che garantiscano la sicurezza dei pedoni. E al contempo realizzare parcheggi sotterranei e/o in struttura dove chi utilizza la macchina potrà parcheggiare facilmente senza intralciare i marciapiedi.” Questa aggiunta, non so da quale consigliere comunale proposta, mira a far ripartire il piano parcheggi che ha creato molti problemi ai tempi del Sindaco Albertini. L’obiettivo perseguito dalla attuale amministrazione è stato quello di diminuire il numero delle auto possedute dai residenti tramite lo sviluppo del car-sharing. A Milano vi sono troppe automobili a residente rispetto ad altre capitali europee. Va anche ostacolato il parcheggio dei non residenti che devono arrivare a Milano con i mezzi pubblici o lasciare l’auto in parcheggi di interscambio alle porte della città. La previsione di parcheggi sotterranei e/o struttura favorirebbe l’acquisto di auto e l’arrivo in auto dei pendolari aumentando il numero delle auto circolanti, con aumento delle polveri sottili provocate dalle emissioni e dal rotolamento e dei gas nocivi alla salute, come indicato in altra parte del piano. Inoltre la costruzione di parcheggi sotterranei, che necessita di ampi spazi, porta al taglio delle specie arboree nelle piazze e viali alberati, come successo in passato, in contraddizione con gli interventi di forestazione urbana previsti dal piano. I parcheggi sotterranei per residenti, oltre a provocare danni agli edifici e alle alberature, sono molto costosi e negli ultimi tempi sono rimasti invenduti. I parcheggi in elevazione potrebbero essere una soluzione parziale, peccato che negli ultimi anni quelli esistenti siano stati convertiti in edifici di altra natura, in particolare il garage Traversi in via Bagutta, il garage in via Podgora e vi sia un progetto di trasformazione del garage delle Nazioni in via Calderon de la Barca 2. Evidentemente non c’è mercato neanche per i parcheggi in elevazione. Questo emendamento è pertanto in contraddizione con il resto del piano e va eleminato. “riforma delle politiche della sosta finalizzata a: riduzione domanda e offerta di sosta in strada, aumento offerta sosta in struttura soprattutto per residenti, aumento offerta sosta in strada e struttura per biciclette e moto, aumento offerta di sosta per carico e scarico merci, aumento offerta sosta negli hub di interscambio con le linee di forza del TPL, nella fascia esterna della città” Si chiede di eliminare la frase in grassetto per le motivazioni di cui sopra. Va inoltre eliminata la riga “aumento offerta sosta in struttura soprattutto per residenti” nella scheda 2.1.2 dell’appendice 2. Vanno potenziati i parcheggi di interscambio in corrispondenza degli hub del TPL e trasporto ferroviario entro il 2025. Va garantita la sicurezza degli utenti con telecamere di sorveglianza e servizi di vigilanza Vanno attivati poli logistici esterni per consentire consegne con mezzi elettrici/ibridi. Tra gli interventi infrastrutturali previsti, inseriti del PTOP 2020-2022, il secondo è incompleto e va modificato così: • Itinerario ciclabile da piazza Santa Francesca Romana a piazzale Piola, da via Cadamosto a via Donatello con rimozione dei binari dismessi in via Cadamosto e via Paracelso MISURA 2.1.3: Accordi con Enti sovracomunali per il miglioramento dei servizi di trasporto gravitanti su Milano Le scadenze devono essere ravvicinate dal 2024/2025 al 2022. OBIETTIVO 2.2: Istituire una "Zero Emission Zone" AZIONE 2.2.1: Realizzazione di un'area con mobilità ad "emissioni zero" Indipendentemente dalla sua realizzazione l’area C va potenziata perché prima del Covid il traffico era eccessivo. Vanno alzate le tariffe e valutata l’estensione alla circonvallazione esterna come richiesto dal referendum di Milano Si Muove del 2011. Si rileva che anche i veicoli elettrici sono responsabili del sollevamento delle polveri, di conseguenza si propone di estere la tariffazione, in misura diversa, anche a questa tipologia di veicoli. AMBITO 3: Milano a Energia Positiva OBIETTIVO 3.1: Trasformazioni territoriali Carbon Neutral AZIONE 3.1.1: Realizzazione di aree Carbon Neutral Le aree Carbon Neutral vanno estese, in particolare a tutti gli scali ferroviari. La realizzazione va anticipata al 2025 rispetto al 2030. OBIETTIVO 3.2: Decarbonizzazione del 50% dei consumi degli edifici comunali AZIONE 3.2.1: Piano di riqualificazione del patrimonio edilizio del Comune di Milano Va accelerato il piano di riqualificazione per completarlo prima del 2040. Per l’ERP la suddivisione in 5 quadrienni tra il 2020 e il 2040 è troppo lunga. E’ necessario prevedere l’efficientamento energetico di tutti gli edifici di ERP del Comune di Milano, beneficiando di tutti gli incentivi fiscali di legge (bonus e super bonus) così come di tutti gli edifici Comunali con altra destinazione funzionale. OBIETTIVO 3.3: Riqualificazione del patrimonio edilizio privato. AZIONE 3.3.2: Zero Carbon Fund L’osservazione alla azione 1.7.1 diminuisce l’importo delle monetizzazioni dovute in base all’art. 10 del PGT e quindi il fondo deve essere alimentato in altro modo, ad esempio con i Recovery Funds. OBIETTIVO 3.4: Una nuova produzione di energia termica AZIONE 3.4.1: Piano di decarbonizzazione dell'energia termica Vanno previsti progetti pilota in tutte le municipalità per impianti di produzione di calore centralizzati. Come da varie sperimentazioni, con ottimi risultati, si deve andare incontro alla produzione di Idrogeno verde (derivato dal processo di elettrolisi) affinché si misceli un 10% in aggiunta al metano che è presente nella rete cittadina. Bisogna disinvestire nei progetti che prevedono l’impiego di combustibili fossili, anche la rete di teleriscaldamento dovrà prevedere una produzione di calore proveniente solo da fonti rinnovabili. L’assegnazione delle risorse pubbliche deve essere coerente con gli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento e coerente con la nuova normativa europea in fase di sviluppo. AZIONE 3.4.2: Progetti-pilota per lo sviluppo del Teleriscaldamento di quarta generazione. La produzione di Teleriscaldamento deve essere orientata alla riduzione di emissioni di CO2 e quindi vanno disincentivate le produzioni derivanti da gas o da centrali termoelettriche (vedi Cassano D’Adda) La rete di teleriscaldamento dovrà prevedere una produzione di calore proveniente solo da fonti rinnovabili. L’assegnazione delle risorse pubbliche deve essere coerente con gli obiettivi climatici di mitigazione e adattamento e coerente con la nuova normativa europea in fase di sviluppo. OBIETTIVO 3.5: Copertura dei consumi elettrici con fonti rinnovabili per il 45% degli usi domestici, e per il 10% per gli usi del settore terziario e industriale, post efficientamento AZIONE 3.5.1: Progetto-pilota per lo sviluppo di un fondo di rotazione che copra i consumi elettrici delle case ERP con impianti fotovoltaici Va modificata prevedendo anche il semplice allacciamento delle case ERP alle reti di società che forniscono elettricità prodotta esclusivamente con fonti rinnovabili così come è avvenuto per gli edifici pubblici di proprietà comunale. Per rafforzare il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, analogamente a quanto stanno facendo altre città (ad es. San Francisco e Amsterdam), i nuovi edifici non dovrebbero essere collegati alla rete del gas e dovrebbero soddisfare i loro fabbisogni energetici solo con approvvigionamenti da fonti rinnovabili (fotovoltaico, geotermia..). AZIONE 3.5.3: Una strategia per efficientamento degli usi elettrici nel settore terziario e produttivo Va resa obbligatoria la chiusura delle porte degli esercizi commerciali su strada e vanno eliminate le lame d’aria. AMBITO 4: Milano Più Fresca OBIETTIVO 4.2: Raffrescamento urbano e riduzione del fenomeno “isola di calore” AZIONE 4.2.1: Interventi di forestazione urbana e incremento di superfici verdi Va migliorata la manutenzione degli alberi esistenti in modo che non ne sia necessario il taglio con una perdita di servizi ecosistemici. Va vietato il taglio di alberature per la costruzione di parcheggi sotterranei o nuovi edifici pubblici o privati tramite un rigido controllo delle richieste di autorizzazione, spesso non basate su corretti criteri agronomici o basate su compensazioni non attuabili in tempi brevi. Una pianta di molti anni di età dà un servizio ecosistemico molto maggiore rispetto ad una pianta nuova. Nei piani attuativi va obbligato il “preverdissement” rispetto alla costruzione dei nuovi edifici con indicazioni chiare nel PGT e nel regolamento edilizio in modo che gli alberi sia cresciuti quando i progetti edilizi sono ultimati. Finora il verde è stato ultimato per ultimo. Nei piani attuativi va posta attenzione alla percentuale di suolo interamente permeabile senza utilizzare metodologie come il Green Space Factor (GSF) che mascherano la mancanza di permeabilità dei suoli come a MIND. Vanno date indicazioni precise sui tipi di piante più adatte per la piantumazione ai fini dell’assorbimento di CO2 e di altri inquinanti dell’aria. Il bagolaro (Celtis australis) è considerato il migliore assorbitore di polveri sottili oltre a olmi, ippocastani e aceri mentre il tiglio, il biancospino selvatico e il frassino sono i migliori nell’assorbire CO2. Cinquemila piante in un anno assorbono 228 kg di Pm10. L’agrifoglio (Ilex aquifolium), il viburno (Viburnum L.), il corbezzolo (Arbutus unedo), la fotinia (Photinia serrulata), l’alloro (Laurus nobilis), l’eleagno (Elaeagnus), il ligustro (Ligustrum lucidum) sono ottime per creare siepi o barriere antismog. Vanno inoltre considerati interventi di riduzione del consumo di suolo nel PGT di Milano, oltre a quelli già previsti conservando le alberature esistenti. Si fa riferimento a San Siro con il Parco dei Capitani e alla Goccia dove si è sviluppata una vegetazione spontanea. AZIONE 4.2.2: Diffusione di tetti e pareti verdi Vanno resi obbligatori i tetti verdi nel PGT e regolamento edilizio negli ambiti con più alta isola di calore entro il 2022. Altrimenti l’obiettivo di decuplicazione entro il 2030 non potrà essere raggiunto. Si fa può utilizzare la Riduzione di Impatto Climatico dell’art. 10 del Piano delle Regole del PGT. Va studiata la possibilità di realizzare “tetti bianchi” sulle coperture piane per aumentare l’albedo degli edifici senza impattare sulla loro estetica e l’immagine della città. AZIONE 4.2.3: Raffrescamento delle scuole con interventi di forestazione urbana, NBS, efficientamento energetico e sistemi di ventilazione naturale Va anticipata al 2025 la realizzazione in tre scuole per ogni municipio AZIONE 4.2.4: Riduzione della superficie dei parcheggi pubblici direttamente esposta al sole Vanno compresi i parcheggi delle auto lungo i marciapiedi con una alberatura opportuna compatibilmente con i sottoservizi. AZIONE 4.2.5: Parcheggi e servizi connessi in strutture verticali per ridurre i consumi di suolo e l’impatto sul clima Questa azione va limitata ai parcheggi di interscambio come scritto per l’azione 2.1.2. OBIETTIVO 4.3: Milano città spugna AZIONE 4.3.1: Depavimentazione: aumento della superficie drenante in città Le aree previste dal PGT sono molto limitate. Il progetto deve essere molto più ambizioso con massicce depavimentazioni dei marciapiedi, su modello di città francesi come Caen con miscugli di pietre e terra stabilizzata per poterci camminare in sicurezza e lasciando crescere l’erba. Nei marciapiedi alberati asfaltati in cui attorno ad ogni albero c’è solo un quadrato di terra libera va realizzata una striscia di terra libera continua. I parterre usati come sede di mercati vanno liberati e messi a verde, come in via Benedetto Marcello. Va fissato un obiettivo da raggiungere entro il 2030, si propone di migliorare del 15% l'indice di permeabilità del territorio comunale. AZIONE 4.3.2: Riduzione del rischio idraulico e diminuzione dell'afflusso d'acqua piovana alla rete fognaria Va fatta attenzione alle acque inquinate come quelle del Seveso in cui le vasche di laminazione hanno molte controindicazioni, anche se non sono nel territorio di Milano. Il Seveso va disinquinato. Le vasche di laminazione devono essere un intervento temporaneo ed emergenziale. Deve essere messe in campo tutte le risorse disponibili, contando anche su quelle del Recovery Fund, per realizzare i progetti di invarianza idraulica necessari a evitare, a monte, gli effetti devastanti delle esondazioni. Progetti che non devono riguardare esclusivamente gli spazi pubblici, ma anche quelli privati grazie a un programma di incentivazione, economica e procedurale, che faciliti i cittadini, i condomini, le società a depavimentare le superfici impermeabilizzate, realizzare tetti verdi, predisporre impianti di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche, e installare sistemi di infiltrazione delle acque piovane. Risolvere a monte i problemi della gestione delle acque, attraverso una attenta politica urbanistica ed edilizia, e fare in modo di non dover gestire un’emergenza la cui unica cura siano le vasche di laminazione. Vanno inseriti gli obiettivi da raggiungere rispetto allo stato di fatto (la città di Milano è caratterizzata da un indice consumo di suolo del 70% e da un indice di permeabilità del 56,37%), se non subito appena terminata la fase di ricognizione. "Decuplicare in dieci anni i metri quadri di tetti e pareti verdi" non sapendo qual è l'estensione attuale dei tetti verdi rimane un obiettivo difficilmente valutabile. Si propone quantificare lo stato di fatto e l'obiettivo da raggiungere sia per facilitare il monitoraggio, sia migliorare la comunicazione e la condivisione. AMBITO 5: Milano consapevole OBIETTIVO 5.1: Cittadini consapevoli e resilienti AZIONE 5.1.1: Piano di sensibilizzazione Il piano di sensibilizzazione deve essere multilingua. Il Piano di Informazione e Sensibilizzazione dei Cittadini va integrato e strettamente correlato con il Monitoraggio e il Bilancio Ambientale. Va prevista una cabina di regia unica che definisca una strategia comune e preveda una distribuzione coerente delle risorse economiche, in modo da evitare sprechi, sovrapposizione, realizzare gli eventuali interventi correttivi e coordinare in azioni di piano, comunicazione dei risultati, campagna di sensibilizzazione e coinvolgimento di cittadini e altri enti. AZIONE 5.1.4: Organismo permanente di rappresentanza dei cittadini Andranno coinvolte le associazioni che si occupano della qualità dell’aria, dell’emergenza ambientale e dell’ambiente in una consulta sul piano aria clima che possa fare proposte e monitorare i risultati. La consulta potrebbe essere realizzata anche a livello di municipio. Va definito come devono essere convocate e gestite le assemblee dei cittadini. OBIETTIVO 5.3: Milano consapevole e Innovativa AZIONE 5.3.1: Think Tank Al Think Tank dovrà partecipare la consulta proposta nell’azione 5.1.4 Michele Sacerdoti A nome dell’Esecutivo dei Verdi di Milano
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24/02/2021 14:13
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New proposal at PIANO ARIA E CLIMA
Sfide del Piano Aria e Clima
Sfide di lungo periodo, secondo punto, MODIFICARE da "2050" a "2056".
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24/02/2021 14:09
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Sfide del Piano Aria e Clima
Sfide di lungo periodo, secondo punto, MODIFICARE da "2050" a "2054".
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24/02/2021 14:08
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Sfide di lungo periodo, secondo punto, MODIFICARE da "2050" a "2052".
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24/02/2021 14:07
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Sfide di lungo periodo, secondo punto, MODIFICARE da "2050" a "2052".
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24/02/2021 14:04
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Sfide del Piano Aria e Clima
Sfide di lungo periodo, primo punto, MODIFICARE da "2050" a "2056".
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24/02/2021 14:02
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Sfide del Piano Aria e Clima
Sfide di lungo periodo, primo punto, MODIFICARE da "2050" a "2054".