möves - Linee guida per la mobilità attiva
Percorso partecipativo per la raccolta pubblica di contributi
Il contesto globale e locale
Il cambiamento climatico richiede azioni urgenti per ridurre le emissioni globali di CO₂, e la mobilità sostenibile è fondamentale in questo sforzo. C’è una crescente consapevolezza della necessità di evolvere verso un sistema di mobilità più sostenibile, che riduca l’impatto ambientale, favorisca la mobilità attiva e limiti la dipendenza dai combustibili fossili. Anche Milano si trova coinvolta in questo processo di transizione verso una mobilità più sostenibile.
La città ha intrapreso iniziative importanti per ridurre l'impatto ambientale dei trasporti, come l’introduzione di aree a traffico limitato (Area C e Area B), la realizzazione di nuovi itinerari ciclabili e il potenziamento del trasporto pubblico con la nuova linea metropolitana M4 e i prolungamenti delle linee già programmati. Tuttavia, la sfida rimane significativa: Milano è una città con una lunga storia di dipendenza dall'automobile, al centro di una regione metropolitana densamente popolata. Ciò nonostante, negli ultimi anni si sta registrando un cambiamento nelle abitudini di mobilità, con una crescente domanda di spostamenti attivi, come camminare e andare in bicicletta, anche grazie alle straordinarie potenzialità della città.
Le caratteristiche di Milano — densità urbana, relativa piccola estensione e conformazione pianeggiante — infatti, la rendono ideale per sviluppare la mobilità attiva. Più del 60% degli spostamenti avviene infatti su tragitti inferiori ai 5 km, percorribili a piedi o in bicicletta. Oltre un terzo dei milanesi sceglie già queste modalità di spostamento, e, includendo il trasporto pubblico, quasi due terzi degli spostamenti in città sono sostenibili. Tuttavia, Milano continua a confrontarsi con un elevato tasso di motorizzazione, seppur in calo negli ultimi dieci anni e minore rispetto ad altre città italiane. Dalla pandemia, però, si sta registrando un’inversione della tendenza con un lieve aumento nel possesso di auto, che evidenzia la necessità di politiche e infrastrutture che rafforzino la transizione verso modalità di spostamento più sostenibili.
La mobilità ciclistica
Gli avvenimenti legati all’emergenza sanitaria del 2020 hanno fornito l’occasione per dare una spinta alla mobilità attiva a Milano, con nuove norme, come la legge n.120/2020, e sperimentazioni, che ha portato alla realizzazione di circa 86 km di nuovi percorsi ciclabili dal 2020 al 2022. Questa spinta è proseguita con una programmazione di interventi che ha portato, ad oggi, al completamento di alcuni itinerari strategici, come quelli lungo corso Sempione e il Naviglio Pavese, e alla risoluzione di criticità puntuali con l’utilizzo di soluzioni innovative, come ad esempio la tracciatura dei primi attraversamenti ciclabili colorati con vernice rossa, per migliorare la visibilità di chi procede in bicicletta.
A settembre 2024, la rete degli itinerari ciclabili esistenti è di circa 332 km.
Nell’estensione della rete ciclabile vengono considerate diverse tipologie infrastrutturali, come piste ciclabili in struttura, corsie ciclabili in segnaletica, percorsi promiscui con pedoni (ciclopedonali e aree pedonali), percorsi promiscui con veicoli (purché soggetti a limitazioni della velocità o del traffico o trasformati in strade ciclabili). I km vengono conteggiati considerando le infrastrutture realizzate, che siano piste ciclabili o percorsi promiscui e indipendentemente dal senso di marcia: un tratto di pista ciclabile bidirezionale lungo 1 km contribuisce per 1 km al totale degli itinerari esistenti; se, in alternativa, venissero realizzate due piste ciclabili monodirezionali della stessa lunghezza, esse contribuirebbero per 2 km al totale; così come una strada interessata da un intervento di moderazione della velocità contribuisce al totale dei km rispetto alla sua lunghezza, indipendentemente dal fatto che possa essere percorsa in entrambi i sensi di marcia.
Per quanto riguarda l’offerta di sosta per le biciclette, attualmente sono presenti circa 33.250 stalli suddivisi su 7.850 manufatti (in sola segnaletica o dotati di elementi fisici). Di questi, quattro sono velostazioni (per un totale di circa 358 stalli): tre presso le stazioni metropolitane di Cordusio M1, Abbiategrasso M2 e Comasina M3 e una presso la stazione ferroviaria di Bruzzano.
Mappa stato di fatto - mobilità ciclistica
La mobilità pedonale
Da tempo l’Amministrazione comunale sta lavorando per ampliare le aree pedonali, tramite progetti di riqualificazione di spazi pubblici delle piazze e strade della città e all’interno di grandi progetti di rigenerazione urbana. La diffusione della modalità di intervento “tattica”, poi, più economica e veloce da attuare, ha permesso di incrementare ulteriormente i progetti di pedonalizzazione in città, in particolare tramite il programma Piazze Aperte.
La pandemia da Covid 19, scoppiata nel 2020, ha evidenziato da una parte la necessità di evitare condizioni di “sovraffollamento”, garantendo spazi pedonali adeguatamente dimensionati, dall’altra ha sottolineato l’importanza di avere spazi pubblici di qualità in maniera diffusa in tutta la città in una distanza percorribile a piedi dalle abitazioni, avendo limitato gli spostamenti e costretto gli abitanti alla dimensione locale del proprio quartiere. Questo ha dato ulteriore spinta agli interventi di pedonalizzazione e nel complesso dal 2019 al 2023 le aree pedonali sono aumentate di quasi il 20%.
Anche le isole ambientali e le strade 30km/h, che possono considerarsi ambiti privilegiati per la mobilità attiva, sono state ampiamente estese negli ultimi anni in attuazione delle previsioni del PUMS e, insieme con le zone residenziali (con limite di velocità di 15km/h), negli ultimi 5 anni sono più che raddoppiate.
Mappa stato di fatto - mobilità pedonale