NUOVO REGOLAMENTO PER L'ATTUAZIONE DEI DIRITTI DI PARTECIPAZIONE POPOLARE

Art. 10: Istruttoria pubblica

1. Mediante l’istruttoria pubblica sono aperti al contributo di tutti i cittadini i seguenti provvedimenti:
a) modifiche statutarie;
b) regolamenti comunali, ad esclusione dei criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi, del Regolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio comunale, dei provvedimenti in materia patrimoniale, finanziaria e tributaria, del regolamento edilizio, salva diversa deliberazione del Consiglio;
c) piani strategici in materia di ambiente, mobilità, servizi alla persona ed edilizia popolare, ove il processo partecipativo non sia già previsto da altra fonte normativa;
c) interventi, pubblici e privati, determinati da leggi e procedure speciali che incidono in modo rilevante sull'economia, sull'assetto del territorio, sulla tutela della salute e dell'ambiente e che prevedono l’espressione di un parere di conformità urbanistica da parte dell’Amministrazione comunale con eventuale adozione di variante allo strumento urbanistico generale vigente, ferme restando le condizioni di cui all’art. 5.
I provvedimenti di cui al comma 1 sono pubblicati tempestivamente sulla piattaforma partecipativa per consentire ai cittadini di richiedere l'attivazione dell’istruttoria pubblica.

Nel rispetto delle prerogative del Consiglio l’istruttoria pubblica si svolge tra l’adozione/proposta del provvedimento da parte della Giunta comunale e l’approvazione da parte del Consiglio.

2. L’istruttoria pubblica è indetta:
a) con deliberazione della Giunta o del Consiglio Comunale secondo le rispettive competenze;
b) su istanza sottoscritta validamente da cinquemila portatori dei diritti di partecipazione, in base a quanto disposto dagli articoli 3 e 4 del presente regolamento; le sottoscrizioni debbono essere raccolte entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione della proposta sulla piattaforma di partecipazione, e la verifica della validità delle firme deve avvenire entro 15 giorni dalla data di deposito dell'istanza.

c) quando ne facciano richiesta 6 Consigli di Municipio, con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei rispettivi Consiglieri, entro il termine di 30 giorni dalla data di approvazione della prima deliberazione municipale.

3. L'ufficio competente in materia di partecipazione stabilisce i modi e le forme dell'istruttoria, nel rispetto dei principi del presente regolamento e degli indirizzi espressi dalla deliberazione di indizione, con la pubblicazione di un Patto Partecipativo che specifichi le modalità di svolgimento e l'impatto sulle decisioni da assumere. La durata della fase di raccolta dei contributi ha durata minima di 4 settimane.

4. L’istruttoria pubblica è convocata con avviso pubblico diretto a tutti i cittadini, recante le indicazioni per la consultazione anche in formato digitale del provvedimento oggetto di dibattito, del Patto Partecipativo, dei materiali informativi, di consultazione e di approfondimento, nonché dei contributi prodotti nel corso del processo.

5. L'istruttoria pubblica si compone di quattro fasi:
a) indizione: l'istruttoria viene presentata insieme agli elementi fondamentali oggetto di discussione;
b) dibattimento. Consiste nella raccolta di contributi, aperti al confronto fra cittadini, mirato all'elaborazione di proposte di modifica puntuale da applicare al testo del provvedimento. A questa fase partecipano di diritto gli organi tecnici comunali competenti per materia, con funzione di approfondimento e valutazione tecnica contestuale delle proposte. Possono essere attivati tavoli di dibattimento dedicati ad esperti esterni all'Amministrazione comunale e a portatori di interesse, individuati con riguardo al massimo pluralismo; il dibattito può essere gestito da un coordinatore ai sensi dell'art. 9.
c) valutazione: le proposte di modifica da recare al testo del provvedimento possono essere sottoposte, attraverso le funzioni della piattaforma digitale per la partecipazione, al gradimento da parte dei partecipanti, con modalità analogica o digitale, sia mediante sistemi di votazione; in questo caso la deliberazione avviene a maggioranza semplice.
d) conclusione: l'ufficio comunale competente per la partecipazione riassume in un documento conclusivo una sintesi che dia conto del percorso, delle opinioni emerse e delle osservazioni ricevute, raccogliendo dagli organi comunali competenti per materia un'indicazione favorevole o contraria all'accoglimento delle proposte, e in caso di diniego con motivazione scritta individuale o sintetica, che sarà trasmessa ai proponenti e all’organo competente all’approvazione in via definitiva.

Articolo 11: Dibattito pubblico in tema di opere urbane, ambiente e servizi

1. Il dibattito pubblico in tema di opere urbane, ambiente e servizi esamina la scelta di realizzare o non realizzare un intervento, e/o le sue eventuali opzioni migliorative, di norma mediante la comparazione di alternative possibili.

2. Il dibattito pubblico ha come oggetto:
a) le opere pubbliche di interesse urbano generale di valore presunto superiore a EUR 5.000.000 (cinque milioni) e sino alle soglie previste dal DPCM n. 76/2018, ad esclusione degli interventi di manutenzione e delle opere di urbanizzazione e delle attrezzature per servizi comprese nell’ambito di procedimenti urbanistico-edilizi Il dibattito verte sul Piano di fattibilità tecnico economica dell’opera adottato dall’Amministrazione comunale, ed è propedeutico alla successiva progettazione definitiva.
b) interventi di progettazione condivisa di precisi distretti dell’ambiente urbano su cui siano previste dalla legge procedure di Valutazione ambientale strategica (Vas) o di Valutazione di impatto ambientale (Via) nell’ambito dei medesimi procedimenti;
c) la proposta di nuovi servizi o la progettazione condivisa di servizi pubblici esistenti o programmati, ad esempio di natura culturale, educativa, sociale, assistenziale, ambientale ed economica, ad esclusione di quelli compresi nell’ambito dei procedimenti urbanistico-edilizi.

3. Il dibattito pubblico in tema di opere urbane, ambiente e servizi è indetto:
a) con deliberazione della Giunta o del Consiglio Comunale;
b) su istanza dei cittadini, sottoscritta validamente da cinquemila portatori dei diritti di partecipazione, in base a quanto disposto dagli articoli 3 e 4 del presente regolamento; la verifica della validità delle firme deve avvenire entro 15 giorni dalla data di deposito dell'istanza.
c) quando ne facciano richiesta i Consigli di Municipio, con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei relativi Consiglieri, entro il termine di 30 giorni dalla data di approvazione della prima deliberazione municipale.

4. Il Dibattito pubblico si avvale di norma di un Coordinatore che ne stabilisce i modi e le forme di realizzazione, d'intesa con l'ufficio competente in materia di partecipazione e nel rispetto dei principi del presente regolamento e degli indirizzi espressi dalla deliberazione di indizione. L'avvio avviene con la pubblicazione di un Patto Partecipativo che specifichi le modalità di svolgimento e l'impatto sulle decisioni da assumere. La durata della fase di raccolta dei contributi ha durata minima di 4 settimane.

5. Allo svolgimento del dibattito pubblico si applicano le disposizioni dell’art. 10 comma 5 in quanto compatibili, e per quanto non previsto in questa sede, le disposizioni del DPCM n. 76/2018.

6. L’esito del dibattito pubblico consiste in un documento di sintesi, predisposto dal Coordinatore, contenente la rassegna completa delle diverse posizioni emerse e delle possibili soluzioni prospettate. Di norma, la durata dell’intero processo non deve superare i 60 giorni solari dalla data dell’indizione.

7. La relazione conclusiva include obbligatoriamente il parere dei Municipi interessati dalla sua materia, ed eventuali osservazioni, ai sensi dell’art. 5.

8. L'organo comunale competente delibera intorno agli esiti del Dibattito pubblico esprimendo la propria intenzione di confermare o meno la realizzazione dell'intervento, indicando le eventuali modifiche apportate e motivando laddove non intendesse accogliere le indicazioni emerse.

9. Tutti i materiali e i contributi prodotti sono pubblici e vengono pubblicati in Albo pretorio e sulla piattaforma digitale per la partecipazione.

Articolo 12: Istituti partecipativi per la progettazione urbana ed edilizia

1. Nell’ambito dei procedimenti di programmazione e pianificazione urbanistica il processo partecipativo è disciplinato dalla normativa in materia.
Per i procedimenti urbanistico-edilizi che prevedono la realizzazione di opere di urbanizzazione e/o servizi, nonché la trasformazione di aree strategiche, l’Amministrazione comunale e/o gli operatori privati possono attivare percorsi partecipati nel rispetto dei principi del presente regolamento e dei termini procedimentali previsti dalla vigente normativa .

2. Il Consiglio e la Giunta comunale esprimono, inoltre, indirizzi per favorire gli istituti di partecipazione nell’ambito dei piani di manutenzione straordinaria dell’ambiente urbano effettuati dall’Amministrazione comunale o da altri operatori.

3. I Municipi competenti per territorio, o la Conferenza dei Presidenti di Municipio, se la tematica ha valenza urbana generale, prendono parte al processo partecipativo ai sensi dell’art. 5.

Art. 13: Forme di partecipazione nei servizi pubblici a domanda individuale

1. Per favorire la partecipazione dei cittadini alla definizione dei contratti di servizi pubblici, quali i servizi educativi, culturali, sportivi e di assistenza a fasce particolari della popolazione, siano essi condotti in gestione diretta, attribuiti in concessione o a società partecipate, anche nei casi previsti dalla legge, l'Amministrazione comunale istituisce idonee procedure di consultazione secondo gli indirizzi espressi dalla giunta nel rispetto del presente regolamento.

2. Nell'ambito della consultazione i cittadini possono esprimersi su indagine dei bisogni, carta dei servizi, livelli essenziali del servizio, monitoraggio delle prestazioni, valutazione della qualità, soddisfazione degli utenti, indirizzi di miglioramento generale e particolare. Un documento conclusivo del processo partecipativo dà riscontro alle proposte dei cittadini valutandole in modo motivato e delineando il loro impatto sulle decisioni da assumere.

Art. 14: Convenzione dei cittadini

1. La Convenzione dei cittadini è il processo partecipativo con il quale un numero non superiore a mille cittadini, estratti a sorte, dibatte e delibera su temi di interesse pubblico e generale rientranti nelle competenze del Comune di Milano.

2. La Convenzione può essere chiamata a discutere i contenuti e lo schema di una deliberazione.

3. La Convenzione dei cittadini è indetta:
a) con deliberazione della Giunta o, nelle proprie materie di competenza, del Consiglio Comunale;
b) su istanza sottoscritta validamente da cinquemila cittadini, in base a quanto disposto dagli articoli 3 e 4 del presente regolamento; la verifica della validità delle firme deve avvenire entro 15 giorni dalla data di deposito dell'istanza.
c) quando ne facciano richiesta i Consigli di Municipio, con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei Consiglieri, entro il termine di 30 giorni dalla data di approvazione della prima deliberazione municipale. I Municipi prendono parte al processo partecipativo ai sensi dell’art. 5.

4. Entro 15 giorni lavorativi dalla data di approvazione della delibera o di protocollazione dell’istanza di cui al comma precedente, l'ufficio competente in materia di partecipazione definisce tempi e modalità di funzionamento della Convenzione con la pubblicazione di un patto di partecipazione nel rispetto dei principi del presente regolamento e degli indirizzi espressi dalla deliberazione di indizione. La Convenzione può esser composta e convocata solo a seguito della pubblicazione del patto.

5. I membri della Convenzione sono individuati tra i cittadini con il metodo del campionamento casuale, che è eseguito di norma dall'ufficio statistico del Comune. Il campionamento deve rispettare il rapporto paritario di genere, di età e di distribuzione territoriale in ciascun Municipio, mirando ad un appropriato grado di rappresentatività della popolazione cittadina.

6. La conduzione della Convenzione si compone di quattro fasi successive dedicate:
- 1. all'impostazione dei lavori e alla elezione di un eventuale portavoce designato e due portavoce supplenti;
- 2. alla formazione sulle materie oggetto della Convenzione;
- 3. al dibattito dei contributi dei membri e degli invitati;
- 4. alle deliberazioni finali, alle quali la Convezione può giungere mediante un sistema di voto, palese o segreto. La Convenzione delibera a maggioranza semplice dei presenti.

7. La Convenzione riceve supporto organizzativo da parte dell'Amministrazione comunale per agevolarne i lavori e può avvalersi, per gli aspetti di merito, di un comitato scientifico individuato mediante procedura pubblica senza corresponsione di emolumenti. Alla fase dibattimentale partecipano di diritto gli organi tecnici comunali competenti per materia, con funzione di consulenza e valutazione delle proposte, in ordine alla fattibilità e alla sostenibilità tecnica ed economica.

8. Tutte le attività, i materiali e i contributi prodotti nel corso della Convenzione sono pubblici e consultabili sulla piattaforma partecipativa.

9. L'esito dei lavori della Convenzione dei cittadini consiste nell’elaborazione di un documento contenente tutti i contributi prodotti durante il suo svolgimento e le deliberazioni assunte. Sul predetto documento, entro 3 mesi dalla sua trasmissione all’ufficio competente in materia di partecipazione, è chiamata a pronunciarsi la Giunta o il Consiglio Comunale, in relazione alle proprie competenze, esprimendo le proprie valutazioni.

Art. 15: Bilancio partecipativo

1. I cittadini, mediante il bilancio partecipativo, propongono e scelgono uno o più progetti di rigenerazione, rivitalizzazione di specifici distretti e consistenze dell’ambiente urbano da realizzare ad opera dell'Amministrazione comunale. Le scelte effettuate dai cittadini con il bilancio partecipativo sono vincolanti per l’Amministrazione comunale. Il bilancio partecipativo può riguardare non solo il territorio, ma anche i servizi che vi si possono installare, eventualmente con un progetto comune.
I Municipi prendono parte al bilancio partecipativo ai sensi dell’art. 5 con facoltà di proporre misure per stabilire le migliori modalità di coinvolgimento della comunità locale e migliorare la qualità dei progetti.

2. Il bilancio comunale individua l’ammontare delle risorse finanziarie destinate al bilancio partecipativo per ogni annualità, sia per gli investimenti che per la spesa corrente. La Giunta Comunale dà avvio alla procedura per il bilancio partecipativo e stabilisce con propri indirizzi la frequenza, le modalità di realizzazione del processo e la ripartizione territoriale delle risorse disponibili. La procedura per il bilancio partecipativo non può essere indetta nell'ultimo anno di mandato del Sindaco.

3. Gli interventi selezionati attraverso il bilancio partecipativo possono essere finanziati anche ricorrendo al contributo di soggetti esterni all'Amministrazione.

4. L'ufficio competente in materia di partecipazione ne stabilisce i modi e le forme, nel rispetto dei principi del presente regolamento e delle discipline qui previste, attraverso la definizione e la pubblicazione di linee guida operative che indichino i tempi e le modalità di partecipazione e gli esiti che saranno prodotti.

5. Il processo del bilancio partecipativo si snoda attraverso le seguenti macrofasi:
a) raccolta delle proposte progettuali: Le proposte vengono presentate corredate da un documento illustrativo sintetico;
b) confronto tecnico preliminare: le proposte sono oggetto di un confronto tra i proponenti e i tecnici comunali competenti per materia per valutarne la realizzabilità di massima e la compatibilità con la programmazione comunale.
c) prima selezione pubblica: le proposte progettuali sono sottoposte al giudizio dei cittadini per ottenere una graduatoria indicativa del loro gradimento e operarne una selezione.
d) confronto tecnico finale: le proposte che hanno superato la selezione sono sottoposte ad una attività di co progettazione cui partecipano i promotori e i tecnici comunali competenti per materia per la loro definizione e messa a punto.
e) selezione conclusiva: le proposte che hanno superato le fasi precedenti vengono sottoposte al voto dei cittadini per la selezione degli interventi che saranno realizzati.
f) progettazione esecutiva: i proponenti dei progetti selezionati e gli uffici tecnici incaricati concordano le caratteristiche progettuali fino alla fase della progettazione esecutiva
g) realizzazione e monitoraggio: le successive fasi di appalto, cantierizzazione e realizzazione delle opere sono rendicontate e presentate pubblicamente anche attraverso la piattaforma digitale per la partecipazione.

6. i dati anonimizzati del processo partecipativo e i relativi indicatori di valutazione sono pubblicati in formato aperto e riutilizzabile a fine di analisi e ricerca.