NUOVO REGOLAMENTO PER L'ATTUAZIONE DEI DIRITTI DI PARTECIPAZIONE POPOLARE

Articolo 1: Oggetto del regolamento.

In attuazione di quanto previsto dalla legislazione vigente e dallo Statuto del Comune di Milano, nel rispetto dei principi dell’ordinamento europeo, il presente regolamento stabilisce princìpi e modalità di gestione dei processi deliberativi e partecipativi previsti dallo Statuto o di natura innovativa a disposizione della comunità cittadina.
Il Comune di Milano riconosce nella partecipazione democratica dei cittadini alla formazione delle decisioni un metodo di governo della città, ai sensi degli articoli 1, 3 e 118 della Costituzione.

Articolo 2: Principi

COLLABORAZIONE: i cittadini di Milano e l'Amministrazione comunale collaborano al perseguimento dell'interesse generale, nel rispetto delle rispettive funzioni e competenze, attivando il dialogo civico. Per favorire l’adeguatezza delle decisioni pubbliche, i processi partecipativi sono orientati alla moltiplicazione delle opzioni disponibili e alla ricerca di soluzioni in grado di generare maggior valore pubblico.

CONDIVISIONE: al fine di favorire una partecipazione informata e basata sulla conoscenza, l'Amministrazione comunale garantisce a tutti i cittadini i documenti e le informazioni che siano utili all'esercizio dei diritti di partecipazione; i cittadini attivi condividono con l'Amministrazione e la comunità le conoscenze pertinenti e le informazioni utili che abbiano a disposizione.

INCLUSIONE: nel rispetto dei principi costituzionali ogni cittadino, singolo o in gruppo, può esercitare i diritti di partecipazione senza distinzione di sesso, di cultura, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali, sociali e di salute. L'Amministrazione comunale favorisce la partecipazione mediante opportune misure di supporto.

RENDICONTAZIONE: l'esito dei processi partecipativi prevede la pubblicazione in formato aperto dei documenti, dei dati e dei contributi prodotti nel corso del processo, in forma integrale e completa, e di un documento con il quale l'Amministrazione esprime una valutazione sull'esito del confronto e sull'impatto in merito alle decisioni da assumere.

SOSTENIBILITÀ ECONOMICA: per l’attuazione dei diritti di partecipazione il Consiglio Comunale assegna risorse commisurate alla rilevanza, alla complessità dei temi e dei processi da attivare, alla ampiezza della popolazione da coinvolgere.

Articolo 3: Chi può partecipare

1. Il diritto di attivare un processo partecipativo e/o di prendervi parte spetta, fatta salva la disciplina in materia di referendum cittadini, a tutti i cittadini che siano:
a) residenti nel Comune che abbiano compiuto 16 anni, siano essi cittadini italiani, di Paesi membri dell’Unione Europea o di Paesi terzi;
b) residenti in altri Comuni che abbiano un comprovato rapporto continuativo con il territorio comunale per ragioni di studio, lavoro o domicilio.

I soggetti indicati possono agire in rappresentanza di associazioni e come portavoce di gruppi informali.

2.La Giunta Comunale può riconoscere la partecipazione a una popolazione più ampia di quella del Comune di Milano nel caso in cui la tematica del processo partecipativo possa interessare un ambito geografico più ampio, anche in accordo con gli enti locali interessati.

Articolo 4: Strumenti digitali

1. Tutti i diritti di partecipazione possono essere esercitati in modalità digitale e analogica, anche in combinazione nello stesso processo. L'Amministrazione mette a disposizione una piattaforma digitale con la quale tutti i cittadini, previo accredito, possono attivare gli istituti descritti nel presente Regolamento e prendervi parte.
La procedura di accredito, avvalendosi delle banche dati anagrafiche comunali e di un eventuale registro dei cosiddetti "utilizzatori stabili" della città, identifica in modo univoco il cittadino; pertanto la sottoscrizione di istanze, petizioni e patti di partecipazione effettuata dai cittadini mediante le funzioni appositamente previste sulla piattaforma digitale ha validità legale.

2. La raccolta delle firme, sia essa in modalità digitale che analogica, deve concludersi entro un periodo di quattro mesi dalla data di avvio della raccolta stessa.

3. Per la verifica della regolarità delle firme sia analogiche che raccolte con la piattaforma digitale, l’Ufficio elettorale riceve dall'Ufficio competente in materia di partecipazione i moduli contenenti le firme analogiche e dal Servizio Informatico comunale l’elenco dei sottoscrittori in forma telematica, corredato dalla relativa attestazione che certifica l’avvenuto utilizzo delle credenziali personali da parte di ciascun sottoscrittore per l’accesso e la sottoscrizione stessa. Sulla base di tale attestazione, l’Ufficio elettorale certifica il numero di firme apposte con sistema telematico e procede alla verifica dell’iscrizione dei firmatari nelle liste o negli elenchi elettorali e anagrafici, provvedendo ad annullare eventuali firme ripetute.

4. Le interazioni effettuate dagli utenti sulla piattaforma digitale sono di norma palesi e i contenuti sono pubblicati con l'indicazione di un nome identificativo univoco assegnato dal sistema al rispettivo autore, nel rispetto della riservatezza dei dati personali e particolari.

5. Il codice software della piattaforma digitale è in formato aperto e liberamente disponibile per finalità di studio, e analisi e riuso. Il funzionamento e i ruoli di gestione della piattaforma digitale sono pubblici.

6. Il Comune assicura assistenza e procedure alternative al fine di mitigare gli effetti del divario digitale e garantire l'accessibilità degli istituti partecipativi a tutti i cittadini.

Articolo 5: Modalità operative di gestione dei processi partecipativi

1. I processi partecipativi oggetto del presente regolamento sono attivati o dai cittadini o dall'Amministrazione comunale. I processi partecipativi si svolgono, dall'indizione alla conclusione, in un periodo possibilmente compreso tra le 4 e le 16 settimane, contemporaneamente con l’eventuale procedura di espressione di parere da parte di altri organi, se prevista.
Ogni processo partecipativo è presentato al Municipio interessato per territorio, o alla Conferenza dei Presidenti di Municipio se la tematica ha valenza cittadina generale, per concordare le modalità operative di pianificazione e gestione del processo, con gli stessi tempi indicati al comma 3.

2. Per attivare i processi partecipativi i cittadini presentano all'Amministrazione un'istanza con le modalità previste dalla disciplina dei singoli istituti.
Fatta salva ogni disciplina specifica, l'istanza deve contenere:
a) una lista di sottoscrittori, nel numero previsto dal singolo istituto di cui si chiede l’attivazione, fra i cittadini ai sensi dell'art. 3; l'indicazione di un numero di rappresentanti dei sottoscrittori non superiore a tre;
b) Il tema da sottoporre al processo partecipativo, illustrato con opportuna ampiezza, chiara indicazione delle motivazioni che sostengono la richiesta e degli obiettivi che ci si propone di raggiungere, nell'interesse generale;
c) il tipo di istituto da attivare, con eventuali richieste di particolari modalità di gestione, munite di specifica giustificazione, e un'indicazione di massima della durata del processo; nel caso di un processo partecipativo sperimentale è necessaria una esposizione chiara della metodologia applicativa, la stima degli oneri gestionali, e l’eventuale l'illustrazione di significativi casi nel contesto nazionale o internazionale;
d) esigenze informative e documentali da soddisfare.

3. Entro 15 giorni lavorativi dalla data di protocollazione dell'istanza l'Ufficio competente in materia di partecipazione convoca i rappresentanti dei sottoscrittori e i dirigenti competenti per materia per dare avvio all'istruttoria che conduce alla formulazione e alla stipulazione del "patto partecipativo", nel rispetto del presente regolamento, concordando lo sviluppo dell'istruttoria con i promotori.
L'istruttoria si conclude entro trenta giorni lavorativi, salvo specifiche e motivate esigenze di prolungamento.

4. Nel caso l'istanza sia incompleta o richieda parziale approfondimento, l'ufficio competente in materia di partecipazione collabora con i promotori offrendo supporto amministrativo al superamento delle criticità riscontrate entro e non oltre ulteriori 15 giorni lavorativi.

5. Ai sensi dell'art. 1, l'esito dell'istruttoria è la stipula di un patto di partecipazione tra l’Amministrazione, per il tramite dell’ufficio competente in materia di partecipazione, e i promotori.
Nel caso in cui un istituto di partecipazione sia attivato per impulso dell'Amministrazione, l'ufficio competente redige un patto di partecipazione in analogia al caso precedente.
In entrambe le circostanze la Giunta comunale può esprimere indirizzi propedeutici alla stipula del patto.

6. Ogni istituto partecipativo deliberativo prevede:
a) un documento contenente tutti i contributi prodotti nel corso del processo partecipativo; nella loro autonomia, i Municipi possono partecipare, con deliberazione dell’organo consigliare, ai processi partecipativi di cui agli artt. 11-15, formulando proprie osservazioni;
b) un documento dell'Amministrazione con la valutazione dei contributi prodotti e l'impatto sulle decisioni da assumere;
c) la relazione finale del coordinatore, ove individuato, contenente i documenti di cui alle lettere a) e b) e un dettagliato resoconto dello svolgimento del processo partecipativo, corredato dai dati necessari alla valutazione della qualità delle operazioni. La relazione finale è redatta dal coordinatore nominato ai sensi dell'art. 9, o altrimenti, in assenza del coordinatore, il documento finale è redatto dall'Ufficio competente in materia di partecipazione.
Tutti questi documenti sono trasmessi al Collegio dei Garanti per quanto di competenza.

7. Tutti questi materiali sono pubblicati in formato aperto sul sito dell'Amministrazione e conservati secondo le norme sull'archiviazione documentale nella pubblica Amministrazione.

8. L’Amministrazione comunale può opporsi all'attivazione di un processo partecipativo esclusivamente nel caso in cui la materia proposta:
a) sia già stata sottoposta ad altro processo partecipativo nel corso del medesimo mandato amministrativo;
b) non rientri nelle competenze comunali;
c) sia in conflitto con i principi della Costituzione, dello Statuto comunale e del presente regolamento;
d) contribuisca alla diffusione di messaggi offensivi o comunque lesivi della dignità umana (espressioni di esclusione sociale, di fanatismo, razzismo, odio e minaccia).

11. Per dirimere divergenze relative all'ammissibilità delle istanze di partecipazione e alle loro modalità realizzative, i proponenti rivolgono all’Amministrazione istanza di riesame in via di autotutela. Le istanze possono riguardare violazioni del presente regolamento, vizi di metodo, insufficienze di motivazione. L'istanza riceve risposta entro 7 giorni lavorativi dalla data di protocollazione.

Articolo 6: Il patto di partecipazione

Il patto di partecipazione è l’atto amministrativo che specifica obiettivi, caratteristiche, durata del processo partecipativo e definisce impegni, ruoli e responsabilità reciproche dell'Amministrazione e dei partecipanti. Viene adottato attraverso determina dirigenziale e deve contenere, in coerenza con l'istanza di attivazione, almeno i seguenti elementi essenziali:
a) la chiara definizione dell’oggetto del processo partecipativo;
b) la definizione dei materiali documentali richiesti a corredo del processo partecipativo;
c) il ruolo del coordinatore se previsto. Nel caso, il patto può esser sottoscritto anche dal coordinatore;
d) la definizione delle principali modalità operative del processo partecipativo, in particolare con riferimento alla adozione di strumenti digitali e analogici eventualmente combinati, e alle modalità delle operazioni di voto, se previste;
e) l'eventuale ricorso a consulenti esterni, se previsti, e la definizione del loro ruolo;
f) il ruolo di eventuali facilitatori, se previsti, che dovranno esser muniti delle competenze per guidare i processi partecipativi e dirimere eventuali divergenze;
g) il parere dei municipi e/o le loro delibere, se espressi, nonché le misure che ne conseguono, ai sensi dell’art. 5

Articolo 7: Collegio dei Garanti e forme di tutela della partecipazione

1. Il Collegio dei garanti è un organo indipendente dell'Amministrazione comunale. Ha compiti di:
- consulenza metodologica, coordinamento, monitoraggio delle attività in corso; - valutazione della qualità delle politiche partecipative e proposta di misure di sviluppo;
- controllo dell'applicazione imparziale degli istituti di partecipazione;
- composizione bonaria delle divergenze che ne dipendono.
Il collegio collabora con l'ufficio competente, con il coordinatore del dibattito pubblico e con il Responsabile per la trasparenza del Comune di Milano, ove da questi richiesto.

2. Per l'esercizio di queste funzioni il Collegio può essere integrato da un comitato di due membri, scelti dal Comune di Milano fra esperti in materie di partecipazione, con rispetto della parità di genere, purché esenti da conflitti di interesse. Questo incarico non dà luogo a retribuzione.

3. l’Amministrazione comunica tempestivamente al Collegio dei Garanti lo stato dei processi partecipativi richiesti e in corso, al fine di agevolare l'esercizio delle sue funzioni. La comunicazione è corredata da una dettagliata descrizione delle finalità, del tema e della procedura relative ad ogni processo partecipativo.

4. Nel caso l'istanza di partecipazione fosse respinta dall’Amministrazione, può essere presentata al Collegio dei Garanti un’istanza di riesame motivata e redatta per iscritto, nella quale i firmatari esprimono altresì la volontà di conformarsi al parere del collegio. L’istanza di riesame è pubblicata sul sito istituzionale del Comune il primo giorno utile dopo il suo ricevimento. La procedura contestata viene sospesa d’ufficio per il tempo concesso al collegio per esprimersi, che di norma non può superare i 15 giorni solari.

5. Il Collegio, esaminate le ragioni poste a sostegno dell’istanza delle parti, procede in prima istanza alla composizione bonaria della divergenza per salvaguardare il processo partecipativo, indicando opportuni correttivi. Le parti possono essere audite su richiesta delle stesse o del Collegio.

6. La decisione del Collegio resa nei termini di cui ai commi precedenti, con le relative motivazioni, è comunicata alle parti entro i successivi 5 giorni lavorativi ed è pubblicata sul sito istituzionale del Comune. I processi riesaminati dal Collegio con esito negativo non possono esser riproposti nell’arco del medesimo mandato amministrativo.

7. In caso di insorgenza di controversie sulle modalità applicative delle regole contenute nel "Regolamento recante la Disciplina per la Partecipazione dei Cittadini attivi alla Cura, alla Gestione condivisa e alla Rigenerazione dei Beni comuni urbani", i cittadini sottoscrittori dei patti di collaborazione possono chiedere l’intervento del Collegio dei Garanti, che esprimerà il proprio parere al riguardo ai fini di una composizione bonaria della controversia, ferma restando la competenza della funzione dirigenziale in merito alla decisione finale da assumere.

Articolo 8: Gestione della partecipazione e promozione della cittadinanza attiva.

1. Il Comune promuove la cittadinanza attiva coordinando degli istituti della partecipazione, anche nelle sedi decentrate. In particolare il Comune:
a) istruisce le proposte di attivazione di processi partecipativi, provvedere alla redazione e sottoscrizione dei patti partecipativi; gestisce lo svolgimento dei processi partecipativi mediante la piattaforma digitale e modera la produzione dei contributi da parte dei cittadini;
b) attiva la sinergia tra gli uffici dell’Amministrazione comunale coinvolti dai processi partecipativi con competenze dirette o funzioni di assistenza; attiva ove previsto la consultazione dei Municipi per l’effettuazione delle attività loro demandate nell’ambito degli istituti deliberativi;
c) offre ai cittadini un sostegno di consulenza metodologica all’elaborazione e alla conduzione dei processi partecipativi;
d) presidia le attività di informazione e comunicazione interne ed esterne in tema di partecipazione, in collaborazione con i promotori dei processi, attraverso il sistema delle relazioni con i cittadini (CRM Citizens Relationship Management).
e) promuove la collaborazione dei cittadini attivi nella diffusione e gestione degli istituti di partecipazione e nello scambio di buone pratiche.
f) gestisce il registro delle associazioni riconosciute, non riconosciute e dei gruppi informali, con i relativi fascicoli, nonché il registro dei cittadini attivi;
3. 2. Il Comune collabora alla diffusione della partecipazione civica nei servizi pubblici ai sensi dell'art. 13, favorendo le attività dei soggetti che vi sono preposti.

Articolo 9: Il coordinamento dei processi partecipativi

1. L'Amministrazione comunale può affidare la gestione dei processi partecipativi, anche a richiesta dei promotori, ad un operatore esterno, individuato mediante una procedura di evidenza pubblica.

2. Il coordinatore dei processi partecipativi è individuato tra soggetti di comprovata esperienza e competenza nella gestione di processi partecipativi, ovvero nella gestione ed esecuzione di attività di programmazione e pianificazione in materia infrastrutturale, urbanistica, territoriale e socioeconomica. Il coordinatore non deve avere profili di incompatibilità per conflitto di interesse con le opere o le materie oggetto del processo partecipativo.

3. Il coordinatore svolge le attività affidategli con imparzialità responsabilità e autonomia professionale. Inoltre:
a) nel quadro del patto di partecipazione, progetta le modalità di svolgimento del processo partecipativo ed elabora, entro un mese dal conferimento dell’incarico, i temi di discussione, il calendario degli incontri e i documenti oggetto del dibattito; realizza le modalità di comunicazione pubblica.
b) favorisce il confronto tra tutti i partecipanti al dibattito e fa emergere le posizioni in campo, evitando che residuino posizioni inespresse o non rappresentate;
c) in modo oggettivo e trasparente, definisce e attua il piano di comunicazione e informazione al pubblico ed effettua aggiornamenti della piattaforma partecipativa;
d) elabora, se previsto, i documenti finali del processo partecipativo.
Nell'esercizio di questi compiti il coordinatore collabora con il Collegio dei garanti e con l'ufficio competente in materia di partecipazione.