PIANO ARIA E CLIMA
#PianoAriaeClima Raccolta pubblica di osservazioni
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Questa osservazione per la proposta I a.1) Profilo climatico locale e rischio climatico è in fase di valutazione.
Modifica a "I a.1) Profilo climatico locale e rischio climatico"
Riferimento: MD-PROP-2021-01-238
Testo
Originale
-Per i nostri obiettivi è essenziale avere una conoscenza profonda di come il clima stia cambiando, degli effetti e impatti di questo fenomeno, nonché delle sue cause.-Il cambiamento climatico comporta per il sistema urbano (che ha sviluppato un suo equilibrio su temperature più basse) una serie di shock e stress in termini di adattamento. Per questo, la maggior parte delle azioni di adattamento è volta al contrasto del caldo estremo (e mira a mitigare l’effetto “isola di calore” attraverso misure di raffrescamento della città) o alla riduzione dell’esposizione socioeconomica attraverso misure che aumentano la resilienza del sistema urbano.--Per quanto concerne la qualità dell’aria è possibile che, in futuro, la configurazione molto sfavorevole alla dispersione degli inquinanti tipica oggi della Pianura Padana si intensifichi anche durante la stagione invernale, a causa dell’innalzamento di latitudine degli anticicloni subtropicali associato ai cambia- menti climatici.-Per quanto riguarda la mitigazione, gli scenari energetici e di emissioni presentati nei prossimi paragrafi considerano il quadro climatico attuale e quello previsionale. Il Piano sarà poi attuato con modalità che ottimizzano le sinergie potenziali tra mitigazione e adattamento.--Nel 2018 il Comune ha stipulato un accordo di collabora- zione con l’Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia-Romagna (ARPAE) e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente lombarda (ARPA Lombardia), finalizzato all’elaborazione del Profilo Climatico Locale di Milano. Il documento si compone di due parti: la prima studia la variabilità climatica della città dal 1961 al 2017, la seconda formula proiezioni per il periodo 2020-2050.-L’analisi della variabilità climatica tra il 1961 e il 2017 mette in luce un aumento significativo delle temperature minime, medie e massime stagionali (0,2-0,5°C ogni dieci anni) nonché un aumento della media annuale di circa 2°C. Questa tendenza è correlata a temperature invernali meno rigide, con diminuzione del numero annuale di giorni con gelo, e all’innalzamento dei valori massimi estivi. L’aumento risulta anche dall’analisi del numero e durata media delle ondate di calore e delle notti tropicali, quasi raddoppiate nell’ultimo trentennio (1991-2017) rispetto al primo periodo di analisi (1961-1990). Per le precipitazioni, si notano variazioni statisticamente non rilevanti, che potrebbero suggerire un calo del valore cumulato annuale e un aumento del numero di eventi estremi. Un altro trend suggerisce poi un aumento di giorni consecutivi privi di precipitazioni in estate.--Tra i cambiamenti principali previsti tra il 2020 e il 2050 vi è un innalzamento delle temperature minime e massime stagionali, compreso tra 1 e 2,3°C. Le anomalie più significative potranno verificarsi in estate, sia per le temperature minime che per quelle massime. È probabile un aumento del numero e durata delle ondate di calore e delle notti tropicali e una diminuzione del numero di giorni con gelo in inverno. Per quanto le precipitazioni si prevede un peggioramento dei fenomeni siccitosi, quindi un calo del valore cumulato estivo e un aumento dei giorni consecutivi privi di precipitazioni in tutte le stagioni escluso l’autunno, con un conseguente peggioramento del comfort termo-igrometrico. In particolare, le proiezioni climatiche per il 2021-2050 mostrano una diminuzione delle precipitazioni stagionali su tutto l’anno, più significativa d’estate (circa -23%) e più limitata d’inverno (circa -7%).--Il Profilo Climatico Locale di Milano mostra come il clima stia diventando più caldo e secco. Questo comporta un calo dei consumi invernali per il riscaldamento e l’aumento consistente dei consumi di energia elettrica per il raffrescamento, sia per l’aumento della domanda, sia per la maggiore energia richiesta dalle macchine termiche per il raffrescamento dell’aria.-Il rischio climatico per Milano si traduce nella necessità di gestire gli effetti del caldo estremo e sviluppare una gestione resiliente del deflusso delle acque piovane, in particolare in riferimento ai fenomeni di pioggia estremi.--Fig. 1:Temperature medie superficiali durante-il giorno (Bloomberg Associates e Osservatorio Nazionale di Atene, NOA)-
Osservazione
- +Sarebbe stato più opportuno, per una migliore definizione del profilo e rischio climatico dell'area metropolitana di Milano coinvolgere, oltre alla Regione Emilia Romagna, almeno il Piemonte e il Veneto.
- +
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