PIANO ARIA E CLIMA
#PianoAriaeClima Raccolta pubblica di osservazioni
I a.2.2.1) Particolato fine (PM10, PM2,5)
Il particolato (indicato come PTS, PM10, PM2,5, PM1) è materiale particellare presente in atmosfera per processi di combustione (particolato primario) o reazioni chimiche di composti gassosi (particolato secondario). Il termine PTS indica il particolato totale, mentre “PM10” indica la frazione di particolato “inalabile” con diametro aerodinamico inferiore a 10 µm.
Il PM2,5, con diametro aerodinamico inferiore a 2,5 µm, è indicato anche come frazione “respirabile”, perché può raggiungere gli alveoli polmonari, introducendo nell’organismo le sostanze che lo compongono.
La composizione del particolato può variare ampiamente. Da essa, oltre che dalle dimensioni, dipende la pericolosità dell’inalazione. Le particelle di origine naturale hanno un diametro aerodinamico superiore ai 10 µm, mentre il PM10 e le frazioni inferiori, derivanti perlopiù da combustioni, possono conte- nere metalli pesanti (tra cui il piombo) e idrocarburi policiclici aromatici (IPA), noti per la loro tossicità per l’organismo. Tra questi vi è il benzo(a)pirene, un potente cancerogeno. Sono particelle ancora più sottili le frazioni PM2,5 e PM1, oggetto di studi per la valutazione del potenziale di dannosità.
Le ultime ricerche epidemiologiche concentrano l’attenzione sulle particelle ultrafini (UFP) e le nanoparticelle (NP), con diametro aerodinamico rispettivamente <0,1 µm (o 100 nm) e <50 nm. Queste possono penetrare più profondamente nell’organismo umano. Tra le nanoparticelle, ha particolare importanza il black carbon (BC), potenziale “carrier” di sostanze tossiche come IPA e metalli, cioè vettore capace di trasportarli a tutti gli organi vitali, cervello compreso, provocando danni.
Effetti sulla salute
Gli effetti sanitari dell’inalazione di particolato sono sia acuti (brevi esposizioni ad alte concentrazioni), sia cronici (esposizione prolungata a concentrazioni non alte). Si manifestano perlopiù con affezioni dell’apparato respiratorio (riduzione della funzionalità respiratoria, asma nei bambini ecc.) e cardiocircolatorio (infarti, ictus).
PM10
La letteratura scientifica recente attribuisce al particolato anche una serie di danni che vanno dal diabete al ritardo nello sviluppo fisico e mentale dei bambini, fino a patologie cognitive (autismo nei bambini, Alzheimer negli anziani) e disfunzioni neurologiche. Nell’ottobre 2013, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il particolato ambientale “cancerogeno di tipo I”.
Stato delle concentrazioni misurate e analisi del trend storico
Le figure 9, 10, 11 e 12 mostrano la situazione al 2019 e il trend storico di alcuni parametri.
VEDI PRIMA SECONDA TERZA E QUARTA IMMAGINE ALLEGATA (Figura9, Figura10, Figura11, Fifura12)
Numero di superamenti annui urbani. Il numero di sforamenti della soglia di 50 µg/m3 di PM10 (come concentrazione media giornaliera) per il 2019 è 72, più di due volte quanto ammesso dalla normativa europea (35) e molto oltre quanto suggerito dalle Linee-guida dell’OMS per la tutela della salute (3).
Medie annue urbane PM10. Le concentrazioni medie annue di PM10 per il 2019 sono di 32 µg/m3: inferiori al valore-limite UE (40 µg/m3), ma ancora ben superiori alle Linee-guida OMS, che ammettono fino a 20 µg/m3. Il trend storico delle concentrazioni medie annue di PM10 a Milano ha registrato un lento calo nel periodo 1998-2019. Nel 2019, i valori rilevati hanno rispettato per il quinto anno consecutivo il valore-limite di legge a protezione della salute umana.
Medie annue urbane PM2,5. Le concentrazioni medie annue di PM2,5 rilevate nel 2019 sono di 21 µg/m3, quindi inferiori al valore-limite UE (25 µg/m3) e circa due volte superiori alle Linee-guida OMS (10 µg/m3). La tendenza è di diminuzione progressiva.
Esposizione della popolazione al PM2,5. La città non rispetta il valore di concentrazione dell’esposizione della popolazione al PM2,5 previsto dalla normativa in vigore dal 2015. Il dato misurato nella stazione di Milano Pascal come media degli ultimi tre anni è stato di 24,3 µg/m3 nel 2019, superiore al limite di 20 µg/m3 vigente dal 2015.
Una sintesi grafica (fig. 13) raffigura la situazione al 2019 rispetto ai valori-limite UE e alle Linee-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
VEDI QUINTA IMMAGINE ALLEGATA (Figura13)
Criticità
Il PM2,5 è un inquinante secondario (cioè generato in atmosfera per trasformazioni chimico-fisiche di gas detti “precursori”), del quale non è possibile ridurre le concentra- zioni in modo significativo con azioni esclusivamente locali. Gli interventi dovranno necessariamente riguardare la scala sovracomunale, richiedendo quindi una strategia specifica finalizzata al rispetto, sul lungo periodo, delle Linee-guida dell’OMS (sfida di Piano 2021).
Rappresentazione spaziale
Le figure 14 e 15 riportano la distribuzione delle concentrazioni di PM10 e di PM2,5 sul territorio regionale, come pubblicato da ARPA sull’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria nell’area milanese.
La distribuzione del particolato (PM10 e PM2,5) presenta i valori più alti in prossimità delle arterie stradali, ma anche nelle aree più densamente abitate, poiché le emissioni primarie di questo inquinante derivano, oltre che dal traffico, anche da altre sorgenti (tra cui spiccano gli apparecchi di riscaldamento a biomassa).
VEDI SESTA e SETTIMA IMMAGINE ALLEGATA (Figura14, Figura15)
La figura 16 riporta una valutazione modellistica delle concentrazioni di PM10 a Milano nel 2011 che evidenzia, grazie a un dettaglio a 50 metri, come i valori più elevati corrispondano agli assi viari. Il traffico è una delle sorgenti principali di particolato primario, non solo per effetto delle emissioni allo scarico dei veicoli, ma anche per fenomeni di abrasione (freni, pneumatici). Inoltre, le maggiori concentrazioni lungo gli assi viari possono riflettere anche la struttura tridimensionale dell’edificato, che è stata considerata nella valutazione modellistica per considerare le condizioni di dispersione alla microscala (effetto “canyon” ecc.).
VEDI OTTAVA IMMAGINE ALLEGATA (Figura16)
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