PIANO ARIA E CLIMA

Introduzione

Per trasformare Milano entro il 2050 in città carbon neutral (a impatto climatico nullo), la lotta al cambiamento climatico deve integrare l’investimento in soluzioni tecnologiche innovative e allo stesso tempo il coinvolgimento di tutti gli attori. È necessario armonizzare gli interventi nei settori fondamentali (in particolare la ricerca e l’economia) e garantire equità sociale, affinché si compia una transizione energetica, ambientale ed ecologica efficace e giusta per tutti.

Questa visione di riferimento al 2050 di una città pulita e sana, prospera e moderna, competitiva e climaticamente neutra interessa cinque ambiti prioritari:
AMBITO 1: Milano Sana e Inclusiva. Una città che garantisce ai cittadini un ambiente salubre, equo e sicuro, capace di gestire le emergenze in modo resiliente.
AMBITO 2: Milano Connessa e Accessibile. Una città ciclo-pedonale, caratterizzata da una mobilità personale attiva, intermodale e basata su un approccio “Mobility as a Service” (“la mobilità in termini di servizio”).
AMBITO 3: Milano a Energia Positiva. Un sistema urbano che consuma meno e meglio, con un patrimonio edilizio a zero emissioni e un sistema energetico urbano smart alimentato al 100% da fonti rinnovabili.
AMBITO 4: Milano Più Fresca. Una città adatta a contrastare i cambiamenti climatici, con una preponderante presenza di verde e con la valorizzazione delle risorse idriche, a beneficio della salute e della qualità di vita.
AMBITO 5: Milano Consapevole. Una città consapevole, nella quale cittadini e attori del sistema urbano compiono scelte sostenibili e adottano stili di vita responsabili, riducendo l’impatto sulle emissioni in atmosfera, sui consumi energetici, sull’aumento della temperatura media urbana e sulla produzione di rifiuti.

Per ogni ambito prioritario abbiamo individuato gli obiettivi intermedi al 2030, in linea con le sfide e gli impegni di medio termine assunti dall’Amministrazione; per ciascun obiettivo abbiamo poi identificato le principali azioni necessarie. Ciascun obiettivo è assegnato a un ambito specifico, ma va ricordato
che in realtà i diversi obiettivi sono spesso correlati tra loro: un singolo obiettivo può ricadere in più ambiti, così come una singola azione può concorrere al raggiungimento di più obiettivi.
Alcune azioni sono strutturali e prevedono interventi fisici sul territorio. Altre si orientano principalmente a informare e formare gli stakeholder, imporre nuove regole o incoraggiare specifici comportamenti. Questo secondo tipo di azioni determina solo indirettamente gli interventi fisici sul territorio, ma anch’esse sono essenziali per l’efficacia del Piano.

II a) Ambito 1: Milano Sana e Inclusiva

La sfida di trasformare Milano in una città sana, inclusiva e sicura richiede un approccio circolare, orientato alla prevenzione della salute e al benessere dei cittadini.
Un ambiente urbano salubre e resiliente garantisce una popolazione più sana, riducendo i tassi di malattia e mortalità, i ricoveri e i costi dell’assistenza sanitaria.
Ciò richiede di individuare obiettivi di medio termine per ridurre gli aspetti critici, con particolare riguardo alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti, implementando in parallelo azioni di progettazione urbana sostenibile e misure efficaci di adattamento e gestione delle emergenze.

Obiettivo 1.1 Riduzione degli impatti ambientali nella gestione dei tempi della città

L’emergenza climatica impone di ripensare alla radice i tempi e gli spazi urbani, diversificando gli orari della città e implementando il lavoro da remoto. Quest’obiettivo è trasversale rispetto ad altri: rivedere i tempi della città richiede di modificare la mobilità attiva e il trasporto pubblico, rafforzandone
il ruolo, per diminuire le congestioni e le emissioni del traffico urbano; garantire che progettazione e pianificazione urbana offrano spazi adeguati a ridare centralità al tempo collettivo e condiviso, conciliare l’equilibrio vita/lavoro e ridurre gli spostamenti; ripensare i servizi di assistenza, in particolare quelli rivolti alle fasce più fragili della popolazione.

Quest’obiettivo tiene conto anche dell’urgenza di riformulare ritmi e spostamenti urbani in relazione all’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia Covid-19.

Azione 1.1.1 Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO) in relazione al processo di transizione ambientale e all’emergenza Covid-19

FINALITÀ
La Revisione del Piano Territoriale degli Orari (PTO), in linea con le nuove esigenze legate all’emergenza Covid-19, agisce su quattro ambiti: Lavoro, Servizi, Mobilità e Comunicazione. Punta a garantire a tutti i cittadini migliori condizioni di vita, diminuire il rischio di assembramento (in particolare nelle ore di punta) migliorare la qualità dell’aria riducendo gli episodi di congestione del traffico, favorire una migliore conciliazione vita/lavoro, erogare sostegno e assistenza alle fasce più fragili dei cittadini.

DESCRIZIONE
La revisione del PTO concorre a raggiungere gli obiettivi di transizione ambientale e, contestualmente, di protezione dei cittadini dall’emergenza Covid-19, agendo su più ambiti:
→ mobilità: iniziative per la mobilità ciclo-pedonale (BiciBus, PediBus); iniziative di informazione dei cittadini sui percorsi ciclo-pedonali (p.es. iniziativa WalkMi); diffusione di mappe che favoriscono l’uso e l’interscambio con il trasporto pubblico locale; iniziative di sharing privato (p.es. truck sharing e car pooling), incentivazione dei servizi di prossimità e dei servizi alimentari e alla persona a domicilio;
→ lavoro: promozione dello smart work; di spazi di co-working facilmente raggiungibili con mezzi pubblici o a bassa impronta climatica; di pratiche di flessibilità oraria.
→ servizi: riorganizzazione degli orari dei servizi di sportello e dei luoghi e servizi pubblici (parchi, musei, biblioteche ecc.); progressiva digitalizzazione dei servizi; decentralizza- zione dei servizi; potenziamento dell’assistenza a persone anziane o fragili (in particolare in estate, e in coerenza con il Piano Anti Caldo comunale); riorganizzazione dei servizi scolastici, per una maggiore flessibilità di luoghi e orari e con l’utilizzo di spazi all’aperto.

Obiettivo 1.2 Sistema avanzato di supporto alle decisioni e alle valutazioni di efficacia degli interventi

La qualità dell’aria è senz’altro l’aspetto prioritario per l’inclusione e l’eguaglianza dei milanesi. È una garanzia di diritto alla salute che ha importanti riflessi sui costi sanitari e sociali. Una rete di monitoraggio della qualità dell’aria, progettata per le esigenze di pianificazione del Comune di Milano e integrata a quella istituzionale dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) della Lombardia, consentirebbe di valutare l’efficacia degli interventi pianificati o attivati in via sperimentale.
Consentirebbe anche di validare iniziative già da tempo attive sul territorio milanese, avviate attraverso diversi progetti di sensoristica promossi da operatori privati o da cittadini tramite interventi di “citizens science”.
Questo sistema di raccolta, verifica e restituzione del dato coinvolgerebbe attivamente i cittadini e gli attori impegnati su questo tema e garantirebbe l’accesso ai dati da parte di tutti i cittadini.

Azione 1.2.1 Sistemi avanzati di misurazione multiparametrica della qualità dell’aria per verificare gli effetti delle politiche locali alla microscal

FINALITÀ
L’azione mira a realizzare una rete di monitoraggio della qualità dell’aria appositamente progettata per le esigenze di pianificazione del Comune di Milano, così da valutare l’efficacia dei diversi interventi, nonché di individuare le aree in cui è più urgente agire con misure per la protezione dell’esposizione della popolazione, riducendo il rischio sanitario da inquinamento atmosferico per le fasce più deboli e i soggetti più sensibili o più esposti.

DESCRIZIONE
L’azione realizza sistemi avanzati con l’uso di tecnologie di nuova concezione, particolarmente affidabili, per misurare inquinanti atmosferici e variabili correlate, a sostegno delle azioni di pianificazione nel campo dell’inquinamento e in altri ambiti operativi dell’Amministrazione che con esso interagiscono: mobilità, energia, urbanistica ecc.
Questi sistemi permetteranno di verificare l’efficacia di altri interventi di riduzione dell’inquinamento atmosferico proposti dall’Amministrazione per la qualità dell’aria, compresi quelli con effetti a livello di microscala (p.es. regolamentazione della circolazione, interventi urbanistici), nonché l’efficacia di tecnologie/dispositivi innovativi in fase di sperimentazione.
Parte della rete di monitoraggio sarà usata in modo permanente, in siti ritenuti di particolare interesse; la parte restante opererà “a rotazione”, per specifici studi e valutazioni nei pressi di istituti scolastici, centri di aggregazione giovanile, case di cura o centri ospedalieri, per valutare l’esposizione dei loro frequentatori all’inquinamento e calibrare le azioni che riducono quest’esposizione e i suoi effetti sanitari (v. anche Azione 1.3.1). La scelta dei siti terrà conto anche della vulnerabilità sociale della popolazione.

Azione 1.2.2 Implementazione di un sistema modellistico per la qualità dell’aria a supporto delle decisioni

FINALITÀ
Un sistema modellistico di rappresentazione spaziale dell’inquinamento atmosferico offrirà un quadro complessivo della qualità dell’aria per l’intero territorio comunale, compresi i punti in cui non sono presenti sensori per il monitoraggio (v. Azione 1.2.1). Il sistema farà uso di tutti i dati di inquinamento atmosferico rilevati da operatori terzi a vario titolo interessati, purché abbiano determinate caratteristiche minime e tenendo conto dell’affidabilità dei diversi tipi di sensori utilizzati. Il sistema consentirà di uniformare tutti i dati (di diversa qualità e affidabilità) grazie a criteri oggettivi e trasparenti, rendendoli disponibili al pubblico.

DESCRIZIONE
Un sistema modellistico per la qualità dell’aria rappresenterà l’inquinamento atmosferico sull’intera città, arrivando a simulare l’inquinamento per ogni singola strada tenendo conto della sua struttura urbanistica. Integrerà le misure di concentrazione rilevate dall’Amministrazione pubblica o da terzi, restituendo una mappatura spaziale e temporale sull’intero territorio milanese. Questa rappresentazione della qualità dell’aria su scala urbana indicherà le zone in cui è più urgente proteggere la popolazione dall’esposizione agli inquinanti. Sarà così uno strumento di sostegno alle decisioni e di valutazione dell’efficacia delle politiche locali per la qualità dell’aria.

Obiettivo 1.3 Azioni finalizzate alla protezione degli ambiti sensibili, dei residenti e dei city users dall’esposizione all’inquinamento atmosferico

L’elaborazione su scala urbana dell’inquinamento atmosferico (Obiettivo 1.2) indicherà le zone e azioni da intraprendere, permettendo di ridurre
il rischio sanitario da inquinamento per le fasce più sensibili o più esposte con interventi di diminuzione delle emissioni da traffico, abbattimento dell’esposizione agli inquinanti, informazione ed educazione della popolazione.

Azione 1.3.1 Interventi di protezione degli ambiti sensibili esistenti dall’esposizione al traffico di prossimità

FINALITÀ
L’azione protegge le fasce più deboli e sensibili della popola- zione (bambini, adolescenti, anziani, malati cronici, malati o ricoverati in strutture ospedaliere o di cura, donne in gravidanza ecc.) o quelle più esposte (sportivi, fruitori di aree ricreative all’aperto ecc.) dagli inquinanti prodotti dal traffico stradale. Ne riduce l’impatto sulla salute sia con interventi di riduzione delle emissioni da traffico o riduzione dell’esposizione nei luoghi frequentati da questi cittadini, sia con attraverso iniziative mirate di informazione ed educazione della popolazione. La scelta dei siti prioritari terrà conto in particolar modo della vulnerabilità sociale

DESCRIZIONE
L’azione comporta la programmazione di interventi di protezione degli ambiti sensibili (scuole, centri sportivi, centri di aggregazione, ospedali, case di riposo ecc.) dall’esposizione al traffico di prossimità, studiando le soluzioni più efficaci per tipo di localizzazione/struttura e/o per casi rilevanti. Gli interventi avranno natura viabilistica, di riqualificazione delle strutture, di installazione di dispositivi per il miglioramento della qualità dell’aria negli interni, di realizzazione di barriere verticali a verde o con l’uso di materiali specifici.
Un progetto-pilota avviato nel 2020 consentirà di definire l’efficacia dei diversi tipi di intervento (modifiche alla circolazione dei veicoli, modifica dei mezzi di trasporto e dei loro percorsi, uso di sistemi di filtrazione indoor, barriere protettive ecc.) in differenti contesti e per i vari tipi di struttura (scuole, ospedali, strutture sportive ecc.). Apposite campagne di monitoraggio della qualità dell’aria prima e dopo l’intervento, con strumentazione dedicata (v. anche Azione 1.2.1) verificheranno l’effetto sui principali inquinanti e forniranno all’Amministrazione elementi oggettivi per dimensionare gli interventi.
L’azione prevede due fasi. Un Primo e un Secondo Programma di interventi ridurranno al minimo il numero di soggetti sensibili esposti al traffico di prossimità, portando più persone possibile a trovarsi esposte a concentrazioni inferiori ai limiti normativi nazionali ed europei e a quelli indicati dalla Linee-guida OMS per la tutela della salute.

Obiettivo 1.4 Azioni finalizzate al contenimento del fenomeno di risollevamento delle polveri

Per ridurre l’esposizione delle utenze “deboli” della strada (pedoni, ciclisti, utenti della micro-mobilità) è utile contenere il risollevamento delle polveri atmosferiche dal manto stradale di tutta la rete cittadina generati dal transito dei veicoli. La riduzione del traffico e della velocità nel centro abitato entro i 30 Km/h, con la realizzazione della “Città 30”, svolge un ruolo strategico in questo senso, oltre a offrire ulteriore protezione in termini di sicurezza.
Gli interventi di riduzione del traffico e della velocità devono essere affiancati da una riorganizzazione della circolazione, sia del traffico privato sia del trasporto pubblico, e da un ridisegno dello spazio pubblico e concomitante valorizzazione del paesaggio.

Azione 1.4.1 Azioni di riduzione del risollevamento polveri

FINALITÀ
L’azione ridurrà, su tutta la rete stradale in modo omogeneo, i fenomeni di risollevamento delle polveri presenti sul manto stradale e generate dai veicoli, migliorando la qualità dell’aria a vantaggio della salute.
Della misura beneficeranno in particolare le utenze “deboli” della strada: pedoni, ciclisti e utenti della micro-mobilità che respirano aria sul ciglio stradale o nelle immediate vicinanze.

DESCRIZIONE
Azioni di riduzione delle polveri atmosferiche da risollevamento:
→ riqualificazione di aree a verde usate in modo improprio e irregolare come aree di sosta, così da impedire il risolleva- mento di materiale terrigeno da parte dei veicoli
→ interventi di riduzione del traffico e della velocità previste dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) nelle zone ad alta densità abitativa (Zone 30, Zone a traffico pedonale privilegiato, “urbanistica tattica” e nel lungo periodo “Città 30”)
→ progettazione di un piano di lavaggio massivo delle strade specificamente mirato a ridurre il risollevamento.

Obiettivo 1.5 Limitazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veicolare

Per la salute di tutti, a fianco delle strategie di mobilità dell’Ambito 2 (Milano Connessa e Accessibile), è necessario limitare da subito le attività con maggiore impatto sulla qualità dell’aria, promuovendo accordi con Enti sovracomunali per sviluppare pratiche zootecniche e agricole sostenibili per la qualità dell’aria e il clima, in linea con i contenuti della Food Policy di Milano.

Azione 1.5.1 Regolamentazione delle attività ad alte emissioni inquinanti diverse dal traffico veicolare

FINALITÀ
L’obiettivo della regolamentazione è incidere su alcune fonti di emissioni presenti a Milano per migliorare la qualità dell’aria, a beneficio della salute di tutti i cittadini.
Per misure di notevole impatto economico, potranno essere previste misure di accompagnamento, quali incentivi economici.

DESCRIZIONE
L’azione poggia su due componenti:
1) la messa a punto di un Regolamento comunale che regolamenti alcune fonti di emissioni:
→ impianti termici civili a gasolio o biomasse combustibili
→ combustione di biomasse solide per attività produttive e di ristorazione
→ generatori di corrente per attività commerciali su area pubblica
→ cantieri di lavoro: macchinari e conduzione del cantiere
→ fumo all’aperto
→ combustioni all’aperto non regolamentate o regolamentate solo parzialmente.
2) la pianificazione di approfondimenti tecnico-scientifici che consentano, nel breve-medio periodo, di applicare ulteriori misure alle fonti di emissioni non contemplate dal Regolamento comunale.

Azione 1.5.2 Tavoli di lavoro con gli enti sovracomunali per lo sviluppo di un’agricoltura e una zootecnia sostenibili

FINALITÀ
Promozione di una zootecnia e un’agricoltura sostenibili, per ridurre l’impatto sulla qualità dell’aria e il cambiamento climatico a beneficio della salute di tutti e in linea con i conte- nuti della Food Policy di Milano.

DESCRIZIONE
L’azione promuove tavoli di lavoro specifici con Enti sovra- comunali (Regione Lombardia, Città Metropolitana, enti di prima cintura) per la sperimentazione e implementazione di misure di promozione di un’agricoltura e zootecnia sostenibili, sia dal punto di vista della qualità dell’aria sia da quello dei cambia- menti climatici e delle emissioni di gas-serra; promuovendo tra l’altro le tecniche di riduzione delle emissioni di ammoniaca, l’utilizzo di pratiche agricole sostenibili, la produzione e l’utilizzo di biogas e il rinnovo dei macchinari.
Per la completa attuazione della misura, sarà cruciale la partecipazione attiva del Comune al Tavolo dell’AQST (Accordo Quadro per lo Sviluppo Territoriale).

Obiettivo 1.6 Fondo per l’aria

Le condizioni meteoclimatiche di Milano (e più in generale di tutta la Pianura Padana) rendono particolarmente impegnativo il rispetto dei limiti di qualità dell’aria entro il 2025. Le misure individuate in questo contesto geografico devono essere più incisive
e possono quindi richiedere un maggiore impegno economico.
È noto come i benefici delle politiche per la qualità dell’aria superino ampiamente i costi di attuazione.
È opportuno per questo approfondire la possibilità di messa a punto di un fondo comunale per l’aria, come strumento di finanziamento delle azioni di riduzione dell’inquinamento atmosferico a beneficio della qualità della vita e salute di tutti.

Azione 1.6.1 Studio di fattibilità per la costituzione di un fondo per l’aria (Air Quality Fund)

FINALITÀ
L’obiettivo di questa azione è costituire un Fondo per la Qualità dell’Aria (“Air Quality Fund”) dedicato a misure che riducano l’inquinamento atmosferico e l’esposizione della popolazione a esso.
Da tutte le attività finanziate trarrebbero beneficio la qualità della vita e la salute dell’intera popolazione di Milano, oltre al milione circa di persone che quotidianamente accede alla città per diversi motivi (lavoro, studio, affari, turismo, sport ecc.). I benefici più rilevanti riguarderebbero i soggetti più sensibili agli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico: bambini, adolescenti, donne incinte, neonati, anziani, malati cronici, ricoverati presso strutture sanitarie. Questo varrà a maggior ragione per le fasce sociali più svantaggiate.

DESCRIZIONE
Studio di fattibilità per un Fondo per la Qualità dell’Aria alimentato da investimenti pubblici e/o privati: uno strumento finanziario che accordi all’Amministrazione del Comune di Milano la dotazione economica necessarie a migliorare la qualità dell’aria mediante le misure individuate dal Piano Aria e Clima che non beneficino già di altri finanziamenti.

Obiettivo 1.7 Economia circolare

L’economia circolare (in sinergia con una politica di riduzione e recupero delle eccedenze alimentari, riduzione della produzione dei rifiuti e consumo di materie prime, criteri green per gli acquisti della Pubblica Amministrazione e per lo svolgimento degli eventi pubblici di moda, design, cultura) è un’opportunità di transizione verso una città più salubre e inclusiva: sia come forma di lotta alle diseguaglianze sociali ed economiche, sia come strumento di riduzione dell’impatto ambientale.

Azione 1.7.1 Dotare l’Amministrazione di un programma d’azione per l’economia circolare

FINALITÀ
L’obiettivo è promuovere iniziative rivolte a ridurre il consumo di materie prime ed energia in diverse filiere, per l’intero ciclo di vita di prodotti e servizi (progettazione, estrazione delle materie prime, manifattura, trasporto e logistica, consumo, riparazione/riuso, raccolta differenziata/riciclaggio/fine vita), agendo negli ambiti più significativi del metabolismo urbano in base a un modello di economia circolare.
Oltre a ridurre le pressioni sull’ambiente, con effetti indiretti sul benessere e la salute degli ecosistemi, la transizione verso un sistema economico circolare innesca meccanismi di innovazione e crescita economica, con nuove possibilità per l’occupazione.

DESCRIZIONE
L’azione dota l’Amministrazione di un programma d’azione per l’economia circolare che riguarda i flussi prioritari di materiali, in particolare nel settore degli alimenti (in sinergia con l’Azione 1.7.3), dell’edilizia e cantieristica urbana, degli imballaggi per ristorazione a domicilio ed e-commerce.
Prevede, oltre alle azioni per l’economia circolare che l’Amministrazione comunale sta già attuando, la messa a punto di programmi d’azione basati sull’analisi dei fattori che influenzano il metabolismo delle città e sull’attivazione di cambiamenti tecnologici e di governance.

Azione 1.7.2 Azioni per la riduzione dei rifiuti e dello spreco alimentare e per il minor consumo delle materie prime (obiettivo “C40 Waste")

FINALITÀ
L’azione migliora l’intero ciclo di gestione dei rifiuti, riducen- done l’impatto ambientale e le emissioni.
Coerentemente con gli obiettivi della normativa europea, del Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato con la DGR 1990 del 20/6/2014, e della Zero Waste Declaration che illustra gli impegni adottati dal Comune nell’ambito del network internazionale di città C40, l’Amministrazione intende perseguire nuovi ambiziosi obiettivi per il 2028, da incorporare nella contrattualistica per il servizio di gestione di igiene urbana:
→ Riduzione della produzione di rifiuti urbani, scendendo a una produzione annua pro capite massima di 422,0 kg/ab
→ Raggiungimento di almeno il 75% di raccolta differenziata a livello comunale (calcolata con la modalità esposta nell’Al- legato A alla DGR 6511/2017 e ss.mm.)
→ Massimizzazione del recupero di materia e di energia, aumentando la percentuale di rifiuti avviati a recupero di materia e all’incenerimento con recupero di energia, fino a raggiungere almeno il 70% per le sole quantità avviate a recupero di materia e almeno il 95% di recupero totale come materia o come energia (calcolato con le modalità esposte nei paragrafi 3.2.2 e 3.2.4 dell’Allegato A alla DGR 6511/2017 e ss.mm.).
→ Massimizzazione del riciclo dei rifiuti da imballaggio, salendo ad almeno il 68% in peso di tutti i rifiuti di imballaggio.

DESCRIZIONE
Iniziative per ridurre la produzione di rifiuti e il consumo di materie prime, in tre ambiti:
→ Completamento delle azioni, anche di tipo sperimentale, del Piano Strategico per la Gestione Integrata dei Rifiuti Solidi di AMSA 2017-2021) (alcuni dei progetti proposti sono già in fase sperimentale)
→ Definizione dei requisiti del servizio per il Gestore dei servizi di igiene ambientale, prevedendo ulteriori azioni per aumentare la raccolta differenziata (da avviare nel 2021, tenendo conto anche dei Criteri Minimi Ambientali)
→ Ulteriori iniziative (inizialmente mediante progetti speri- mentali) per ridurre lo spreco alimentare e l’impiego di plastica monouso, promuovendo il riuso, la riparabilità e la riciclabilità dei beni durevoli e favorendo una migliore consapevolezza dei cittadini riguardo a stili di consumo più sostenibili.

Azione 1.7.3 Riduzione del 50% dello spreco alimentare, in linea con la Food Policy di Milano

FINALITÀ
L’azione ridurrà le eccedenze e lo spreco di cibo nelle diverse fasi del sistema alimentare, come forma di lotta alle disegua- glianze sociali ed economiche e come strumento di riduzione dell’impatto ambientale. Con il recupero e donazione delle eccedenze alimentari ancora edibili, prima che diventino spreco alimentare, le renderà accessibili a persone in stato di bisogno.

DESCRIZIONE
L’azione sviluppa la priorità della Food Policy nella lotta allo spreco alimentare (Delibera di Consiglio Comunale 25/2015), mantenendo e rafforzando alcune attività:
→ “Hub di Quartiere contro lo Spreco Alimentare” sviluppati con sinergie pubblico-privato per creare reti di prossimità
→ Donazione ad associazioni e banchi alimentari dei picchi di eccedenze delle mense aziendali, delle mense scolastiche (MiRi, Milano Ristorazione) e delle
società partecipate (ATM, Azienda Trasporti Milanesi)
→ Raccolta delle eccedenze nei mercati comunali scoperti
→ Progetto-pilota all’Ortomercato per ridurre gli sprechi alimentari generati localmente
→ Campagna di comunicazione nell’ambito del progetto europeo Food Wave (bando DEAR), che ha il Comune di Milano come capofila ed è attivo sul nesso cibo/clima, con target i 15-35enni.

Azione 1.7.4 Programma per l’applicazione di criteri “green” a tutti gli acquisti del Comune e delle Partecipate

FINALITÀ
L’azione promuove l’adozione di procedure di acquisto con criteri “green” in tutti i settori dell’Amministrazione Comunale e delle Partecipate. Non si limita ad applicare i Criteri Ambientali Minimi del “Green Public Procurement” per alcune categorie di prodotti e servizi come già normato dalla legge italiana, ma allarga l’azione a prodotti e servizi non ancora normati, ma con caratteristiche assimilabili favorevoli a sviluppare la produzione nei settori a minor impatto ambientale complessivo e a minori emissioni di CO2 e altri inquinanti. Un effetto-domino orienterà sensibilmente il tessuto produttivo delle aziende coinvolte nella fornitura (direttamente o come indotto dell’aggiudicataria).
Dal punto di vista sociale, l’obiettivo è favorire le imprese le cui catene di fornitura rispettano la legislazione sui diritti dei lavoratori e delle comunità, promuovono l’inclusione di lavoratori di categorie deboli o svantaggiate (oltre quanto già imposto dalla legge), applicano politiche di parità tra i sessi.

DESCRIZIONE
L’azione prevede l’elaborazione di un Programma per individuare e applicare “Criteri Green” agli acquisti coinvol- gendo direttamente tutte le Direzioni del Comune, degli Enti e delle Partecipate. Saranno predisposte per bandi e capitolati clausole-tipo per l’attuazione ottimale delle norme per la sostenibilità ambientale degli acquisti e definiti i criteri green per tutte le procedure di acquisto, comprese quelle oggi non identificate dai CAM del Ministero dell’Ambiente.
L’impatto dell’adozione dei criteri green sulle emissioni di CO2, almeno con riferimento alle procedure di acquisto di beni e servizi significativi, richiederà la messa a punto e impiego di un sistema di valutazione. Sarà poi messa a punto un’atti- vità di monitoraggio periodica, con l’acquisizione regolare dei dati sugli affidamenti in programma e quelli effettivamente coerenti con criteri green, predisponendo set di indicatori per la valutazione.
Un programma di formazione con scadenze periodiche garantirà l’aggiornamento costante delle Direzioni coinvolte nella gestione delle procedure d’acquisto.

Azione 1.7.5 Introduzione di criteri “green” per tutti gli eventi pubblici o privati organizzati a Milano

FINALITÀ
L’azione introduce criteri di sostenibilità ambientale per gli eventi pubblici e privati che si tengono a Milano, riducendo l’impatto sull’ambiente e le emissioni di gas climalteranti sia dirette, sia indirette (connesse cioè, queste ultime, alle catene di fornitura coinvolte, p.es. cantieristica, somministrazione di cibo e bevande, produzione di gadget).
La proposta si appoggia a esperienze già avviate a Milano, tra cui:
→ le Linee-guida che indicano in via sperimentale criteri di sostenibilità da rispettare progressivamente per eventi organizzati, patrocinati o fisicamente ospitati dal Comune (DGC n° 1248 del 26/7/2019)
→ l’iniziativa Milano Plastic Free avviata nel febbraio 2019
→ il regolamento per le “eco feste” scolastiche lanciato nel 2019 dal Municipio 3 per ridurre i rifiuti, valorizzare l’edu- cazione alla raccolta differenziata, eliminare la plastica, promuovere i prodotti a Km zero.

DESCRIZIONE
L’azione definirà criteri in linea con le migliori soluzioni green disponibili sul mercato. Lo Sportello Unico Eventi comunicherà poi agli operatori del settore le regole ricavate.

Azione 1.7.6 Progetto-pilota per lo sviluppo di una multietichetta ambientale e sociale per operatori del settore HoReCa di Milano

FINALITÀ
L’azione avvierà un progetto-pilota per definire e imple- mentare un sistema (ad adesione volontaria) di etichettatura ambientale che qualifichi le prestazioni ambientali e sociali del settore HoReCa (hotel, ristoranti, caffè e catering) di Milano coerenti con le politiche e gli obiettivi della città.

DESCRIZIONE
Il progetto si basa sulla “multietichetta” eLabel! del Kyoto Club. Ne estende il campo d’azione a mobilità sostenibile, risparmio energetico, risparmio e gestione dell’acqua, preven- zione della produzione di rifiuti, acquisti verdi, aspetti sociali.

Obiettivo 1.8 Progettazione urbana sostenibile

Per ripensare i tempi e spazi della città alla luce dell’emergenza climatica e sanitaria occorrono nuovi strumenti che aiutino l’Amministrazione a progettare gli spazi cittadini. Gli strumenti comprendono il Bilancio ambientale integrato e le Linee-guida per la progettazione degli spazi pubblici. Da settembre 2018, il programma Piazze Aperte ha sperimentato a Milano il metodo della cosiddetta “urbanistica tattica”, che genera nuovi spazi pubblici al posto di strade o intersezioni ridondanti con interventi leggeri, veloci ed economici.
Questa esperienza aiuta a rivedere la progettazione di spazi urbani che rimettano al centro il tempo collettivo e condiviso, seguendo principi di qualità ambientale.

Azione 1.8.1 Bilancio Ambientale Integrato

FINALITÀ
La prima finalità di un Bilancio Ambientale Integrato è ampliare il più possibile il quadro di informazioni derivanti da statistiche o monitoraggi, studi e analisi (anche con l’uso di big data) e offrire sempre più elaborazioni e disaggregazioni atte a monitorare il progresso delle politiche dell’Amministrazione, anche in funzione di trasparenza verso cittadini e stakeholder. La seconda finalità è ampliare il quadro delle informazioni per una valutazione degli effetti di singole azioni, progetti, iniziative comunali che integri i fattori ambientali, economici e sociali a scala locale di ciascun intervento, attraverso la redazione di linee-guida che indirizzino le valutazioni fin dalle prime fasi di progettazione.

DESCRIZIONE
La complessità del tema e la specificità degli indicatori da considerare in relazione alla scala di intervento delle diverse iniziative e tipi di progetto richiedono di agire su due fronti:
1) Redazione di un Bilancio Ambientale Integrato. Un’analisi del Documento Unico di Programmazione, del Bilancio di esercizio del Comune, dei monitoraggi dei piani vigenti (tra cui PAES, Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile; PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile; PGT, Piano di Governo del Territorio) sarà seguito dalla costituzione di un inventario dei dati e informazioni già disponibili presso le diverse Direzioni, le società partecipate e l’ISTAT. Ciò permetterà di definire un set di indicatori minimo, che in un primo tempo aiuti a valutare tutte le alternative, sostenendo quindi le decisioni in fase di pianificazione, programmazione e progettazione; e in un secondo tempo aiuti a valutare le azioni realizzate, anche in relazione ai profili gestionali e d’uso correlati, consentendo così di predisporre il Bilancio ambientale integrato annuale su scala cittadina;
2) Redazione di linee-guida per la valutazione dei singoli inter- venti messi in atto dal Comune. Le linee-guida orienterebbero iniziative pubbliche senza sovrapporsi alle procedure di VIA/ VAS (Valutazione dell’Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica), poiché riguarderebbero interventi più semplici, di minor dimensione, nonché in settori diversi da quelli previsti per le procedure classiche di valutazione ambientale. La messa a punto delle linee-guida richiede di identificare le specificità dell’intervento:
→ luogo di realizzazione (p.es. area sensibile, con scarsità di verde, densamente popolata, con scarsità di trasporto pubblico ecc.)
→ tipo di intervento, possibili alternative (es. tecnologiche o di localizzazione, potenziali conseguenze ambientali.

Azione 1.8.2 Realizzazione di linee-guida per la progettazione degli spazi pubblici e privati

FINALITÀ
L’azione porterà alla redazione di linee-guida per la progettazione del paesaggio urbano secondo principi di qualità ambientale che definiscano un approccio per la riqualificazione degli spazi esistenti e la progettazione del nuovo.

DESCRIZIONE
L’azione comporta la redazione e aggiornamento di linee- guida di progettazione, sul modello di quelle in fase di sviluppo per la progettazione dello spazio pubblico a cura di AMAT – Officina Urbana, con il sostegno dei referenti del Comune per i diversi temi, integrando la sostenibilità degli interventi e la valorizzazione del capitale naturale, con particolare riferimento a questi ambiti:
→ indirizzi per la progettazione urbanistica e delle opere pubbliche, in accordo con principi di sostenibilità, in parti- colare in relazione a mobilità sostenibile, qualità dell’aria, interconnessione dei sistemi a verde, forestazione e sviluppo delle pratiche verdi, permeabilità, riduzione del consumo di risorse, adattamento
→ indirizzi per lo sviluppo di pratiche di sostenibilità, flessibilità e massimizzazione degli usi collettivi, accessibilità (in particolare nella realizzazione di edifici pubblici)
→ indirizzi per lo sviluppo di pratiche di sostenibilità negli interventi privati.
Il lavoro poggerà su un processo condiviso con le strutture comunali coinvolte nella progettazione e manutenzione o gestione degli spazi. Rivolgerà particolare cura a percorsi di aggiornamento e informazione interna, nonché di sensibilizzazione all’esterno (ordini professionali e associazioni di categoria), tramite i canali già disponibili per la formazione in collaborazione tra il Comune e gli Ordini degli Architetti e Ingegneri.

Obiettivo 1.9 Comunicazione del rischio e gestione resiliente delle emergenze

Assume un ruolo fondamentale nella gestione delle situazioni emergenziali, rappresentate da eventi climatici estremi come alluvioni o ondate di calore, una corretta ed efficace comunicazione da parte dell’Amministrazione nei confronti dell’intera cittadinanza, con particolare attenzione a quella più vulnerabile.
Un’attività di comunicazione è uno strumento di prevenzione e gestione del rischio che favorisce la capacità dei cittadini di adattarsi a shock e stress di varia natura.

Azione 1.9.1 Anticipazione e comunicazione del rischio e gestione resiliente delle emergenze

FINALITÀ
L'azione diffonderà un approccio resiliente nella gestione delle emergenze a Milano. In particolare, integrerà alla tradizionale fase di gestione dell’emergenza strumenti e competenze per la valutazione, preparazione e prevenzione dei rischi; rafforzerà canali e strumenti per una comunicazione efficace della situazione di rischio; disseminerà tra le imprese le conoscenze disponibili sull’adattamento ai cambiamenti climatici, aumentandone la resilienza e favorendone la capacità di sopravvivere a situazioni d’emergenza. La recente pandemia Covid-19 ha reso quest’esigenza ancora più pressante e ne ha evidenziato le implicazioni per la salute e il benessere dei cittadini.

DESCRIZIONE
L'azione si articola in tre componenti:
1. Attivazione di una task force operativa dedicata alla gestione dell’emergenza pandemica, che consenta in particolare di continuare a integrare gli aspetti sociali e di assistenza alla popolazione nelle attività di protezione civile
2. Aggiornamento e integrazione del Piano di Emergenza Comunale, con la creazione di uno stabile gruppo di lavoro interdirezionale (coordinato dalla Direzione Generale) che contribuisca a completarne la redazione, accompagnandone ed accelerandone l’iter di approvazione e garantendone la gestione e l’attuazione condivisa
3. Lancio della app Extrema, realizzata dal Comune con il sostegno e i dati del National Observatory of Athens (NOA) con l’obiettivo di informare e segnalare il pericolo delle ondate di calore estive, a cui alcune fasce della popolazione sono più vulnerabili. L’applicazione identifica in tempo reale le aree urbane di maggiore esposizione al rischio, prima e durante l’evento estremo, indicando all’utente con notifiche personalizzate dove si trova il centro di raffrescamento più vicino (generalmente un parco, edificio climatizzato o spazio pubblico fornito di fontane).

II b) Ambito 2: Milano Connessa e Accessibile

Milano è tra le città europee con la maggiore congestione da traffico e il maggior numero di auto per abitante. Lo scenario delle emissioni di medio periodo indica che le regole attualmente previste per l’Area B consentono di rispettare entro il 2025 i limiti normativi per le concentrazioni di biossido d’azoto.
Quanto al particolato atmosferico, le misure sovracomunali (PRIA, Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria) mirano a rispettare entro il 2025 il numero massimo di superamenti annui previsti. È opportuno, però, attivare misure locali che rafforzino quelle regionali: obiettivo particolarmente importante
per avvicinarsi ai valori fissati dalle Linee-guida OMS per tutti gli inquinanti atmosferici, in termini sia di concentrazioni, sia di superamenti annui. Poiché l’attrito dei veicoli contribuisce in modo rilevante all’ emissione di polveri atmosferiche, non basta trasformare il parco dei veicoli riducendo l’impatto dei soli scarichi: è indispensabile ridurre drasticamente le percorrenze, fornendo valide alternative per gli spostamenti. Ciò punta all’esigenza di creare una Milano “ciclo-pedonale”, in linea con la visione di una città carbon neutrale capace di contrastare i cambiamenti climatici, limitando per quanto possibile il traffico al solo trasporto pubblico, merci, emergenziale, di servizi speciali (che sarà comunque elettrico o alimentato da altro
combustibile non fossile).

La città ciclo-pedonale rimodula anche tempi e spazi della città in risposta all’emergenza sanitaria. Il Piano darà più spazio alle persone e migliorerà le condizioni ambientali della città con una trasformazione che interessi in modo omogeneo tutto il centro abitato, comprese le aree meno centrali.
Ciò impone di ricercare un nuovo equilibrio tra domanda di mobilità e offerta di alternative all’auto, consentendo ai cittadini di adottare comportamenti funzionali a una mobilità efficace, sicura e sostenibile che porteranno vantaggi alla salute, all’economia e in generale al benessere.

Obiettivo 2.1 Riduzione netta della mobilità personale motorizzata a uso privato

L’emergenza sanitaria si è sovrapposta a quella ambientale. Questa combinazione è uno stimolo ad accelerare la trasformazione di Milano in città ciclopedonale entro il 2050, fissando un passaggio intermedio di una riduzione significativa della mobilità personale motorizzata privata entro il 2030.
Secondo le stime del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), arrivare per esempio a un calo degli spostamenti su auto privata del 50% significherebbe ridurre di oltre 1 milione al giorno gli spostamenti su auto, diminuendo il numero di auto in circolazione ogni giorno di
450.000 circa.
L’Area B con le sue regole attuali è un importante strumento di limitazione e controllo delle percorrenze in funzione di questo obiettivo di riduzione significativa. In base all’andamento delle concentrazioni di particolato nell’aria, si possono rimodulare le regole di accesso e circolazione all’Area per ridurre le polveri generate dall’attrito dei veicoli (p.es. per abrasione del manto stradale o usura di pneumatici e freni).
A fianco dell’eventuale rimodulazione delle regole di Area B, occorre un modello di mobilità sostenibile e condivisa esteso a tutta la città, periferie comprese. In città, la priorità strategica per la mobilità attiva è diversificare ancora di più l’offerta, offrendo un’alternativa valida sia per chi si sposta all’interno del Comune, sia per chi proviene dall’area metropolitana. I milanesi devono poter utilizzare la bicicletta, il monopattino, o spostarsi a piedi sia nel loro quartiere, sia nei nodi di scambio principali o lungo gli assi urbani di penetrazione. Le connessioni tra itinerari ciclabili, trasporto pubblico sovracomunale (ferrovia) e territorio cittadino hanno grande importanza per offrire a tutti un’alternativa all’auto. La strategia urbana del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e il recente documento Strade Aperte prevedono un sistema ciclabile diffuso e connesso, anche con comuni della città metropolitana, che comprenda gli assi viari principali e ambiti a traffico moderato. Per favorire gli spostamenti pedonali, in particolare entro il quartiere, occorre liberare e ampliare i marciapiedi e creare nuove aree pedonali o condivise che garantiscano la sicurezza dei pedoni.
E al contempo realizzare parcheggi sotterranei e/o in struttura dove chi utilizza la macchina potrà parcheggiare facilmente senza intralciare i marciapiedi.
A fianco dell’impegno comunale di elettrificare tutto il trasporto pubblico locale entro il 2030, anche il trasporto merci, quello emergenziale e i servizi speciali dovranno essere gradualmente trasformati in elettrici (o comunque alimentati da combustibili non fossili).

Azione 2.1.1 Rimodulazione delle regole ambientali per la circolazione nell’Area B di Milano

FINALITÀ
L’azione aiuterà a ridurre, in modo omogeneo su tutto il centro abitato, le polveri atmosferiche generate dagli attriti da circolazione su strada (usura di freni e pneumatici, abrasione del manto stradale), migliorando la qualità dell’aria e la salute di tutti.

DESCRIZIONE
Una rimodulazione delle regole di accesso e circolazione nella ZTL “Area B” contribuirà agli obiettivi di qualità dell’aria riducendo le emissioni di particolato da attrito meccanico. È prevista un’estensione delle regole a classi di veicoli di categoria M1 che non sono oggi sottoposte a divieti, con una soglia chilometrica annua per ciascuna classe da contabilizzare con apparati di monitoraggio satellitare (analoghi a quelli del sistema regionale MoVe-In) che i proprietari dei veicoli interes- sati dovranno installare per usufruire della deroga al divieto.

Azione 2.1.2 Pianificazione di azioni di mobilità urbana

FINALITÀ
L’azione favorirà, in modo omogeneo su tutta la città (comprese le aree meno centrali), la diffusione di una mobilità sostenibile e condivisa che migliori le condizioni ambientali generali, a beneficio della salute di tutti e della vivibilità anche nelle zone periferiche.

DESCRIZIONE
Rimodulazione delle politiche di governo della mobilità urbana (PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, e PGTU, Piano Generale del Traffico Urbano) e riorganizzazione della sosta (PUP, Programma Urbano Parcheggi, o nuovi strumenti di pianificazione della sosta), integrando quanto previsto dalle Azioni 2.1.1. e 2.1.3. per ridurre in modo significativo entro il 2030 le percorrenze dei veicoli privati di trasporto persone.
L’azione prevede sinergie tra politiche di mobilità urbana (riforme delle politiche della sosta; sviluppo di sistemi di intermodalità tra le diverse opzioni di trasporto; incremento e sviluppo dei sistemi di sharing; sistemi di micromobilità elettrica; politiche e azioni di logistica urbana; ecc.) e interventi infrastrutturali già previsti negli strumenti di pianificazione (completamento e riqualificazione delle metropolitane esistenti; estensione e riqualificazione della rete tranviaria; rafforzamento della rete portante del trasporto pubblico locale di superficie).

Azione 2.1.2 Pianificazione di azioni di mobilità urbana

FINALITÀ
L’azione favorirà, in modo omogeneo su tutta la città (comprese le aree meno centrali), la diffusione di una mobilità sostenibile e condivisa che migliori le condizioni ambientali generali, a beneficio della salute di tutti e della vivibilità anche nelle zone periferiche.

DESCRIZIONE
Rimodulazione delle politiche di governo della mobilità urbana (PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, e PGTU, Piano Generale del Traffico Urbano) e riorganizzazione della sosta (PUP, Programma Urbano Parcheggi, o nuovi strumenti di pianificazione della sosta), integrando quanto previsto dalle Azioni 2.1.1. e 2.1.3. per ridurre in modo significativo entro il 2030 le percorrenze dei veicoli privati di trasporto persone.
L’azione prevede sinergie tra politiche di mobilità urbana (revisione delle politiche della sosta; sviluppo di sistemi di intermodalità tra le diverse opzioni di trasporto; incremento e sviluppo dei sistemi di sharing; sistemi di micromobilità elettrica; ecc.) e interventi infrastrutturali già previsti negli strumenti di pianificazione (completamento e riqualificazione delle metropolitane esistenti; estensione e riqualificazione della rete tranviaria; rafforzamento della rete portante del trasporto pubblico locale di superficie).

Azione 2.1.3 Accordi con Enti sovracomunali per il miglioramento del trasporto gravitante su Milano

FINALITÀ
L’azione diffonderà, in modo integrato con le politiche di governo della mobilità urbana, un modello di mobilità sostenibile che consenta di migliorare le condizioni ambientali generali a beneficio della salute di tutti e della vivibilità non solo in città ma anche nell’hinterland.

DESCRIZIONE
L’azione favorirà l’integrazione delle politiche di governo della mobilità urbana con quelle relative alla mobilità complessiva che gravita sulla città di Milano, mediante accordi con enti sovracomunali, a diversi fini:
→ integrazione del sistema trasporto pubblico sulla scala metropolitana
→ miglioramento, su scala regionale, del trasporto ferroviario gravitante su Milano
→ rafforzamento delle aree di sosta e interscambio
→ implementazione di politiche di car pooling e/o ride sharing
metropolitano.

Obiettivo 2.2 Istituire una “Zero Emission Zone”

In ottemperanza all’impegno assunto con la Fossil–Fuel–Free Declaration, sottoscritto il 23/10/2017 nell’ambito delle iniziative del network C40, il centro storico di Milano, soggetto a congestione e a fenomeni di “isola di calore”, diventerà entro il 2030 un’area con mobilità “a zero emissioni”, creando condizioni ambientali migliori per tutti i fruitori.

Azione 2.2.1 Realizzazione di un’area con mobilità a emissioni zero

FINALITÀ
L’azione promuoverà una mobilità “a zero emissioni” limitando un’area significativa della città alla sola circolazione dei veicoli le cui emissioni allo scarico siano nulle. Favorirà quindi l’instaurarsi, per tutti i residenti dell’area e per chi la frequenta a vario titolo (lavoratori, studenti ecc.), di condizioni migliori da più punti di vista: minore inquinamento atmosferico locale (per l’assenza di emissioni allo scarico e per minore emissione di polveri da attrito meccanico), minore impatto acustico, temperature tendenzialmente più basse per l’assenza di immissione in atmosfera di gas di scarico caldi e per l’assenza di veicoli con motori endotermici (molto più caldi dei motori elettrici).
L’azione risponde anche all’impegno di realizzare entro il 2030 una grande area della città “a zero emissioni”, sotto- scritto dal Comune di Milano con la Fossil-Fuel-Free Streets Declaration della rete internazionale di città C40.

DESCRIZIONE
L’area riservata alla sola circolazione di veicoli “a zero emissioni” potrebbe coincidere con il centro storico in cui già vige la ZTL “Cerchia dei Bastioni” (“Area C”). I suoi varchi di accesso sono tutti controllati elettronicamente; l’area, ben servita dal trasporto pubblico locale, è facilmente fruibile da pedoni e biciclette, anche appoggiandosi ai sistemi di sharing (biciclette, scooter elettrici, monopattini).
A oggi, la legge non consente la realizzazione di una Zona a Traffico Limitato (ZTL) ad accesso riservato ai soli veicoli elettrici. Fintantoché persisterà questo quadro giuridico, una soluzione per creare un’area a “zero emissioni” potrà poggiare sulla rimodulazione delle regole di accesso ad Area C, con un ticket giornaliero che scoraggi l’ingresso dei veicoli non elettrici.
L’azione prevede l’elaborazione di un attento Piano per la progettazione dell’area, che individui tempi e costi di realizza- zione dell’infrastruttura necessaria, a partire dagli impianti di ricarica elettrica. La progettazione dell’area si integrerà con la rimodulazione delle politiche di governo della mobilità urbana di cui alle Azioni 2.1.1, 2.1.2 e 2.1.3.

II c) Ambito 3: Milano a Energia Positiva

La sfida della neutralità climatica al 2050 richiede di avviare fin d’ora una transizione energetica per ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 del 45% (rispetto al 2005). Ciò rende indispensabile un investimento in soluzioni tecniche realistiche e accessibili, garantendo l’equità sociale mediante programmi di sostegno alle fasce deboli della popolazione, coinvolgendo cittadini e attori del territorio, armonizzando gli interventi e mettendo a sistema le risorse.

Gli inventari delle emissioni (2017) confermano che a Milano i settori di maggiore consumo sono quello energetico civile, la mobilità e trasporti, il terziario-produttivo. Nonostante gli strumenti di incentivazione locali e nazionali, il numero di interventi di riqualificazione profonda del patrimonio edilizio è molto contenuto. Ciò impone di individuare una strategia per accelerare la riqualificazione energetica profonda degli edifici privati in città, migliorando il comfort e la salubrità per chi ci vive e lavora.

In parallelo alla strategia di riqualificazione del patrimonio edilizio, un pilastro della transizione energetica di Milano, è necessario avviare un processo di “decarbonizzazione dell’energia termica”, col passaggio progressivo dai combustibili fossili a fonti rinnovabili e calore di recupero.

Infine, considerato che i consumi elettrici sono la voce principale nell’inventario delle emissioni di CO2 a Milano (per il 50% del totale, di cui il 37% imputabile al terziario e produttivo), la copertura con produzione da fonti rinnovabili è un passaggio fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030 e realizzare una città carbon neutral nel 2050. Occorre per questo realizzare innanzitutto impianti di produzione locale attraverso lo sviluppo di comunità energetiche, incoraggiare le grandi utenze private a consumare energia elettrica rinnovabile con garanzia di origine, definire una strategia che renda più efficienti i consumi elettrici nel terziario e produttivo.

Obiettivo 3.1 Trasformazioni territoriali Carbon Neutral

Per dimostrare la possibilità concreta che Milano si trasformi in città carbon neutral entro il 2050, l’Amministrazione intende anticipare quest’obiettivo, entro il 2030, con una o più Aree Carbon Neutral pilota. Queste avranno fini dimostrativi nei confronti dei cittadini e di determinati stakeholder, come progettisti e costruttori. Da un lato, consentiranno di sottoporre a prova pratiche, tecnologie e sistemi innovativi di grande efficienza ambientale in diversi settori di intervento. Dall’altro, prevedranno interventi accessibili a varie fasce di popolazione (social housing compreso), anche con progetti per la salute e il benessere dei cittadini, come spazi di quartiere dedicati ad attività associative e ricreative o a iniziative locali.

Azione 3.1.1 Realizzazione di aree "carbon neutral"

FINALITÀ
L’azione punta a realizzare una o più aree-pilota carbon neutral, dimostrative per cittadini e determinati stakeholder (progettisti, costruttori ecc.), che diano prova della concreta possibilità per Milano di trasformarsi in città carbon neutral entro il 2050.

DESCRIZIONE
L’azione prevede l’individuazione di aree di trasformazione urbanistica o di nuova edificazione in cui realizzare di qui al 2030 progetti e interventi che consentano di raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica (o “neutralità climatica”), vale a dire emissioni nette di anidride carbonica ridotte a zero.
La trasformazione delle aree ambirà quindi, per quanto applicabile, ad azzerare le emissioni di CO2 degli edifici e delle aree di pertinenza, sull’intero ciclo di vita degli edifici (dall’estrazione delle materie prime alla costruzione, alla fase d’uso, fino alla fine della vita), nonché di quelle relative alla mobilità indotta.
In caso di mancato raggiungimento di zero emissioni nette di carbonio con interventi diretti sull’area-pilota, si provvederà prioritariamente ad acquistare energia verde certificata prodotta da nuovi impianti realizzati su scala locale o nazionale, compensando le eventuali emissioni residue attraverso altri interventi sul territorio comunale o l’acquisto di crediti (carbon offsetting).

Obiettivo 3.2 Decarbonizzazione del 50% dei consumi degli edifici comunali

L’Amministrazione promuoverà l’adempimento degli impegni già assunti anticipando al 2040 la decarbonizzazione completa degli edifici di Edilizia Residenziale Pubblica, al 2035 la decarbonizzazione completa dei restanti edifici di proprietà comunale (non residenziali), e portando dal 45% al 50% la riduzione della CO2 entro il 2030 per tutto il patrimonio edilizio comunale.
Per dimezzare entro il 2030 i consumi energetici complessivi per usi termici, alla riqualificazione energetica profonda degli edifici si affiancherà una contestuale eliminazione dei combustibili fossili, con la produzione in loco di energia rinnovabile.

Azione 3.2.1 Piano di riqualificazione del patrimonio edilizio del Comune di Milano

FINALITÀ
L’azione aumenterà l’efficienza energetica, e opererà una conversione a fonti rinnovabili, per un forte numero di strutture comunali (scuole, uffici, centri socioassistenziali, ricreativi, culturali ecc.) e di edilizia residenziale pubblica, per ridurne entro il 2030 del 50% il consumo di combustibili fossili per usi termici. Migliorerà inoltre il comfort e la salubrità per chi le frequenta o vi lavora. L’azione è coerente con la strategia post-emergenza Covid-19 del Comune (“Milano 2020. Strategia di Adattamento” di aprile 2020), che mira a incentivare la ripresa del settore edile riqualificando il patrimonio pubblico con il contenimento dei consumi energetici, la riqualificazione ambientale e il comfort interno.

DESCRIZIONE
L’azione prevede di predisporre e realizzare un piano che migliori l’efficienza energetica elevando le prestazioni degli edifici comunali, con interventi di riqualificazione profonda nei seguenti macro-ambiti:
1) edilizia residenziale pubblica (ERP): circa 29.000 alloggi, gestiti da MM Casa;
2) stabili a destinazione d’uso non residenziale (indicati come "non-ERP" nel grafico a fondo pagina):
→ scuole (la categoria prevalente, con circa 600 strutture), gestite dall’Area Tecnica Scuole
→ uffici; centri socioassistenziali, ricreativi, culturali; strutture polifunzionali; archivi; ecc. gestiti dall’Area Tecnica Demanio e Beni Comunali Diversi (e dall’Area Tecnica Impianti per la manutenzione impiantistica)
→ musei; case-museo; palazzi storici; padiglioni; teatri; cinema; cimiteri; uffici; depositi ecc. gestiti dall’Area Tecnica Cultura e Sport (e dall’Area Tecnica Impianti per la manutenzione impiantistica).
Per la sostituzione integrale degli impianti a gasolio con impianti a energia rinnovabile, misura prioritaria, l’obiettivo è fissato al 2021.
Altri interventi diffusi di risparmio negli usi finali elettrici riguarderanno in particolare l’illuminazione degli ambienti interni e la climatizzazione estiva.

Azione 3.2.2 Progetto-pilota di installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica a copertura dei consumi dell’Amministr

FINALITÀ
L’azione ha il fine di dimostrare, con un progetto-pilota, il raggiungimento della neutralità carbonica dei consumi elettrici di parte degli edifici comunali con la produzione in loco di energia rinnovabile. Ha poi una funzione dimostrativa verso la cittadinanza e si rivolgerà equamente a edifici distribuiti in tutti e nove i municipi, assegnando priorità a scuole, sedi dei Municipi, centri sportivi, parcheggi coperti e scoperti, depositi e stazioni della Metropolitana.

DESCRIZIONE
Il progetto-pilota dimostrerà la fattibilità tecnico-econo- mica di impianti fotovoltaici che massimizzino la copertura dei consumi elettrici degli edifici comunali con produzione rinno- vabile. Per ottimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta, si valuterà se dotare gli impianti di sistemi di accumulo. Grazie all’energia così prodotta, il Comune ne preleverà una minore quantità dalla rete, con una minor spesa.
Il progetto intende anche fungere da esempio trainante per la cittadinanza e gli stakeholder.
Per la progettazione, realizzazione e gestione degli impianti fotovoltaici, il progetto si avvarrà di un partenariato pubbli- co-privato (PPP), con un meccanismo di finanza di progetto che valorizzerà, con effetto moltiplicatore, il contributo economico messo a disposizione dall’Amministrazione (le risorse investite dai privati dovranno essere pari o superiori al contributo comunale).
Inoltre, l’azione accompagna le iniziative delle comunità energetiche rinnovabili per la diffusione di impianti fotovoltaici su tetti condominiali e coperture di edifici non residenziali (v. Azione 3.5.2).

Obiettivo 3.3 Riqualificazione del patrimonio edilizio privato

Per accelerare la riqualificazione energetica profonda del patrimonio edilizio, il cui tasso annuo di interventi è insufficiente rispetto agli impegni di mitigazione assunti dall’Amministrazione, occorrono misure regolatorie o incentivanti, differenziate in base alla condizione energetica di partenza dei diversi tipi di edificio presenti in città, alla caratterizzazione della proprietà (grandi proprietari o proprietà diffusa) e a soluzioni innovative di riqualificazione dell’involucro.
Per la proprietà diffusa, apposite misure di accompagnamento e sostegno al processo decisionale sensibilizzeranno l’utenza e le forniranno garanzie. A favorire interventi di efficientamento energetico, e più in generale di mitigazione, sarà istituito il fondo Zero Carbon Fund, alimentato dagli introiti dell’applicazione dell’art. 10 delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole che fa capo al Piano di Governo del Territorio.
In funzione della transizione ambientale, incentivi e agevolazioni per interventi di risparmio energetico, contrasto dell’inquinamento ambientale e adattamento valorizzeranno in modo prioritario criteri di equità sociale, con l’identificazione e il miglioramento delle situazioni di povertà energetica che spesso accompagnano gli ambienti insalubri.

Azione 3.3.1 Strategie di efficientamento energetico del patrimonio edilizio privato

FINALITÀ
L’azione individuerà una strategia efficace per accelerare la riqualificazione energetica degli edifici privati, migliorando il comfort e la salubrità per i cittadini che in essi vivono o lavorano.
I grandi patrimoni immobiliari, gestiti da soggetti che generalmente hanno la capienza economico-finanziaria e/o le capacità gestionali per una riqualificazione energetica profonda, saranno oggetto di particolare attenzione.

DESCRIZIONE
L’azione definirà una strategia per l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio privato, in particolare:
→ i grandi patrimoni immobiliari, mediante una prima consultazione di proprietari e gestori per individuare un dispositivo regolamentare, atto a disciplinare la riqualificazione energetica, da recepire in una futura revisione del Piano di Governo del Territorio (PGT), e mediante l’implementazione di progetti-pilota
→ la proprietà diffusa, definendo strumenti di accompagna- mento, sia finanziari sia partecipativi, e di sostegno tecnico.
Si stima che la misura, grazie all’incremento degli interventi di riqualificazione profonda entro il 2030, consenta di evitare il consumo di 500 GWh di gas per riscaldamento.

Azione 3.3.2 Zero Carbon Fund

FINALITÀ
L’azione promuoverà interventi di efficientamento energetico, e più in generale di mitigazione, istituendo un fondo desti- nato a finanziare le azioni di decarbonizzazione, come previsto nell’Art. 10 delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole del PGT. In particolare, lo Zero Carbon Fund potrà utilizzare i proventi della monetizzazione prevista dall’Art. 10 in caso di mancato raggiungimento degli obblighi di riduzione delle emissioni climalteranti per un fondo che finanzi una gamma più vasta di progetti di pubblico interesse compresi nel Piano Aria e Clima.

DESCRIZIONE
L’art. 10 delle Norme di Attuazione del Piano delle Regole del Piano di Governo del Territorio (PGT) formula disposizioni che promuovono la sostenibilità ambientale e la resilienza urbana introducendo nuovi standard per gli interventi edilizi. La formulazione attuale prevede che i proventi delle monetizzazioni siano destinati alla realizzazione del futuro Parco Metropolitano e a interventi di depavimentazione.
Quest’azione amplierà la possibilità d’uso dei proventi, riformulando l’art. 10 del PGT, per creare un fondo di finanzia- mento di una gamma più vasta di progetti di pubblico interesse (riqualificazione edilizia, produzione di energia rinnovabile, forestazione urbana, teleriscaldamento di 4ª generazione, mobilità sostenibile ecc.).
Un’adeguata selezione del portafoglio di azioni da realizzare (componendo interventi con diversa capacità di mitigazione), a fronte dell’utilizzo delle somme raccolte dal Comune o da soggetti delegati, potrebbe generare un investimento aggiuntivo pari a tre volte l’importo delle monetizzazioni, grazie a un effetto-leva.
Contestualmente allo studio e all’istituzione dello Zero Carbon Fund, sarà rivisto il metodo di calcolo oggi impiegato per stimare le emissioni, considerando il tema dell’economia circolare e prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita dell’edificio (approccio LCA).
Oltre a incrementare l’importo delle monetizzazioni, l’aggiornamento del metodo di calcolo comporterebbe un ulteriore calo delle emissioni di CO2.

Azione 3.3.3 Incentivi Equi

FINALITÀ
L’azione integrerà e valorizzerà prioritariamente criteri di equità sociale in tutte le azioni dell’Amministrazione comunale che prevedano incentivi o agevolazioni per interventi di risparmio energetico, riduzione dell’inquinamento atmosferico, lotta ai cambiamenti climatici (efficientamento energetico, realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, aggiornamento tecnologico di impianti o veicoli per ridurne le emissioni inquinanti, depavimentazione, pareti e tetti verdi ecc.).
Ciò aiuterà a individuare e rimediare situazioni di povertà energetica, spesso associate a una scarsa salubrità degli ambienti. L’azione porrà poi particolare attenzione alle situa- zioni di sofferenza socioeconomica generate o accentuate dall’emergenza Covid-19.

DESCRIZIONE
Partendo dall’esame degli strumenti di incentivazione esistenti e da un’analisi delle buone pratiche di altre Amministrazioni o Enti nazionali o internazionali, l’azione definirà criteri di equità socioeconomica e di applicazione per i diversi tipi di strumento di finanziamento e incentivazione, con la partecipazione a confronti dedicati con le Direzioni comunali che già erogano contributi alla popolazione con situazioni economico-sociali disagiate e con il coinvolgimento degli enti del Terzo Settore.

Obiettivo 3.4 Una nuova produzione di energia termica

Il 35%, delle emissioni di CO2 prodotte a Milano è legato a usi energetici per il riscaldamento degli edifici e la produzione di acqua calda sanitaria.
È prioritario, quindi, definire un programma di decarbonizzazione graduale dell’energia termica, a favore di risorse rinnovabili e calore di recupero, contestualmente allo sviluppo delle infrastrutture di rete (gas, elettrica, teleriscaldamento) e alla riqualificazione diffusa degli impianti, con benefici sia ambientali, sia economici per tutto il territorio.

Il programma terrà conto delle fonti e delle tecnologie disponibili, dello stato attuale e dello sviluppo potenziale delle reti, delle caratteristiche dell’utenza (sia nel parco edilizio esistente, sia nei nuovi insediamenti).

Nel contesto della transizione energetica della città, richiederà particolare attenzione lo sviluppo del teleriscaldamento alimentato da fonti rinnovabili o energia di recupero (ossia il teleriscaldamento di 4ª generazione, “TLR4G”, che ha impatto positivo sia sulle emissioni di CO2 sia sull’inquinamento atmosferico). Questa soluzione consentirebbe anche di operare il raffrescamento, efficientemente e al di fuori del centro abitato (teleriscaldamento e teleraffrescamento), generando vantaggi per il contenimento dell’effetto “isola di calore” dovuto alle emissioni termiche degli impianti di condizionamento. In via sperimentale, uno studio di fattibilità di applicazione del TLR4G interesserà gli edifici residenziali pubblici comunali.

In linea con il principio di transizione ambientale, un intervento specifico sosterrà le fasce di popolazione che, per una situazione di disagio socioeconomico, non riescono a sostenere i costi di manutenzione ordinaria degli impianti termici, con effetti negativi sia per l’efficienza energetica, sia per la sicurezza.

Azione 3.4.1 Piano di decarbonizzazione dell’energia termica

FINALITÀ
L’azione definirà un piano di decarbonizzazione graduale dell’energia termica a favore di risorse rinnovabili e calore di recupero, per sviluppare le infrastrutture di rete (gas, elettrica, teleriscaldamento) e riqualificare gli impianti con un intervento consistente e diffuso, con benefici sia ambientali, sia economici per tutto il territorio.
Agendo sui consumi di combustibili fossili e quindi sulle emissioni, la misura avrà effetti positivi anche per la qualità dell’aria, riducendo l’impatto negativo del riscaldamento sulla salute.

DESCRIZIONE
L’azione prevede un piano strategico di decarbonizzazione dell’energia termica al 2050, con un passaggio intermedio di trasformazione e di sviluppo al 2030. Il piano sarà condiviso con diversi operatori (distributori dell’energia elettrica e del gas naturale, operatori del teleriscaldamento, istituti di ricerca). Terrà conto delle fonti e delle tecnologie disponibili, dello stato attuale e dello sviluppo potenziale delle reti (elettrica, gas, teleriscaldamento), delle caratteristiche dell’utenza (parco edilizio esistente e nuovi insediamenti), coerentemente con le previsioni e l’attuazione di altre azioni del Piano Aria e Clima (in particolare 3.2.2 e 3.3.2).
Progetti-pilota appositi potranno fornire elementi utili ad aggiornare la strategia nel corso del tempo.

Azione 3.4.2 Progetti-pilota per lo sviluppo del Teleriscaldamento di quarta generazione

FINALITÀ
In vista dell’obiettivo di decarbonizzazione dell’energia termica, l’azione valuterà il potenziale di sviluppo del teleri- scaldamento “di quarta generazione” (TLR4G) sull’intero territorio milanese, analizzando gli aspetti tecnici e legali. Il TLR4G è funzionale alla sostituzione degli impianti a fonti fossili, portando anche a un calo delle emissioni inquinanti e quindi a vantaggi per la salute.

DESCRIZIONE
Il teleriscaldamento di quarta generazione (TLR4G) opera a basse temperature. È utilizzabile in edifici nuovi o soggetti a riqualificazione profonda con elevate prestazioni energetiche e dotati di idonei terminali di erogazione.
A Milano sono già previsti interventi di rigenerazione urbana che prevedono una rete locale di teleriscaldamento di 4ª generazione. Tra questi, il programma integrato di intervento di Cascina Merezzate e la riqualificazione dello Scalo Greco-Breda. L’azione valuterà la replicabilità delle esperienze già avviate e stimerà il potenziale di sviluppo della rete di TLR4G sull’intero territorio cittadino, analizzando gli aspetti tecnici e quelli legali.
Per gli aspetti tecnici, mapperà le potenziali fonti di calore (cascami termici, pozzi di rilancio per il contenimento della falda, potenziale produzione da solare termico). Al contempo analizzerà il contesto edilizio e urbanistico, valutando collo- cazione e dimensione delle utenze potenziali, con particolare attenzione alle grandi aree di rigenerazione urbana.
Uno studio di fattibilità riguarderà la trasformazione delle centrali di quartiere a servizio di edifici di edilizia residenziale pubblica, nell’ambito di interventi complessivi di riqualificazione. Lo studio servirà anche a individuare uno o più casi specifici nei quali avviare progetti-pilota.
Un approfondimento contestuale riguarderà gli aspetti legali connessi alla fattibilità di un piano di sviluppo del teleriscal- damento di 4ª generazione a livello comunale. In particolare, valuterà la possibilità di riconoscere il TLR4G come servizio pubblico.

Azione 3.4.3 Bonus per la manutenzione degli impianti termici

FINALITÀ
L’azione migliorerà l’efficienza energetica degli impianti termici civili, rendendo più regolare la manutenzione ordinaria presso le fasce di popolazione in situazioni di disagio socioeconomico, migliorando allo stesso tempo le condizioni ambientali e di sicurezza.

DESCRIZIONE
Individuazione di situazioni critiche dovute alla mancata manutenzione degli impianti termici per condizioni sociali di difficoltà; con la realizzazione, in parallelo, di un progetto-pilota che individui un paniere di prestazioni a sostegno delle persone interessate, da modellare anche su un’analoga esperienza della Città Metropolitana di Milano (Progetto “Sans Papiers”).
Il progetto potrà prevedere interventi per la manutenzione ordinaria obbligatoria, attività informativa, compilazione di una check list che aiuti a rilevare lo stato dell’impianto, e dove necessario interventi di messa in sicurezza come la sostituzione dei tubi dei fumi o del rubinetto d’intercettazione gas, la messa a norma dell’apertura di ventilazione o aerazione, la sostituzione di raccordi e guarnizioni.
Gli esiti del progetto-pilota valutati nel corso di una stagione termica orienteranno l’eventuale estensione agli anni successivi.

Obiettivo 3.5 Copertura dei consumi elettrici con fonti rinnovabili per il 45% degli usi domestici e per il 10% per gli usi del settore terziario e

I consumi elettrici rappresentano il 50% dell’inventario delle emissioni di CO2 della città di Milano; il 37% riguarda il solo settore terziario e produttivo.
La loro copertura con produzione da fonti rinnovabili è fondamentale per l’impegno di ridurre le emissioni di CO2 del 45% entro il 2030. L’Amministrazione comunale promuoverà la diffusione massiccia di impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica localmente (con lo sviluppo delle comunità energetiche e l’acquisto di energia rinnovabile con Garanzia di Origine da parte delle grandi utenze private), avviando un’incisiva attività di stakeholder engagement rivolta al terziario-produttivo.
Avvierà poi un progetto-pilota per lo sviluppo di un fondo rotativo per l’installazione di impianti fotovoltaici, a sostegno delle fasce deboli della popolazione, in considerazione delle situazioni di povertà energetica.

Azione 3.5.1 Progetto-pilota per lo sviluppo di un fondo di rotazione che copra i consumi elettrici delle case ERP con impianti fotovoltaici

FINALITÀ
L’obiettivo di quest’azione è avviare un progetto-pilota di sviluppo di un Fondo rotativo dedicato al sostegno delle fasce deboli di cittadini e all’installazione di impianti fotovoltaici.

DESCRIZIONE
L’Amministrazione avvierà un progetto-pilota per la creazione di un Fondo rotativo destinato all’installazione di impianti fotovoltaici a copertura degli usi elettrici condominiali, a favore dei residenti nelle abitazioni di edilizia residenziale pubblica (ERP) comunale.
Nel progetto-pilota, il Fondo funzionerà in questo modo:
→ il Fondo fornisce le risorse economiche per realizzare gli impianti;
→ il condominio consuma l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico (con una minor spesa in bolletta, grazie alla riduzione di energia prelevata dalla rete);
→ per rialimentare il Fondo, in fase di definizione del progetto di installazione si valuterà la possibilità di accedere ai meccanismi di incentivazione nazionali, definendo in che modo questi possano alimentare (anche parzialmente) il Fondo stesso.
A seguito dell’esperienza-pilota, l’Amministrazione comunale valuterà se e come estendere il Fondo a condominii privati o a proprietà mista pubblico-privata, sempre indirizzando le risorse verso situazioni di povertà energetica.

Azione 3.5.2 Messa a punto di accordi per lo sviluppo delle comunità energetiche

FINALITÀ
Quest’azione promuoverà la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili, dando priorità alla realizzazione di impianti di produzione locale, attraverso lo sviluppo delle “comunità energetiche rinnovabili”, coerentemente con la strategia comunale post-emergenza Covid-19 “Milano 2020. Strategia di adattamento”, di aprile 2020 (l’Amministrazione considera la promozione delle comunità energetiche un’importante opportunità per la ripresa economica sostenibile della città).
Per garantire equità, l’azione prevede programmi di sostegno alle fasce fragili di utenza, anche sulla scorta dell’esperienza del progetto-pilota del Fondo rotativo per impianti fotovoltaici di cui all’Azione 3.5.1).

DESCRIZIONE
Promozione della creazione di comunità energetiche e aggregazioni di utenze nei condomini residenziali, attraverso un’iniziativa di confronto con gli attuali operatori del settore, per giungere a formulare un protocollo d’intesa (o un accordo). Si valuteranno le possibilità che il Comune:
→ conceda agli operatori l’uso di aree pubbliche per l’installazione di impianti fotovoltaici
→ svolga un ruolo di facilitazione nei confronti di soggetti privati che possiedono edifici con ampie superfici disponibili per installare impianti fotovoltaici a servizio delle comunità energetiche.
L’Amministrazione inviterà poi le utenze private (in partico- lare quelle grandi utenze che non riescono a soddisfare i propri consumi producendo energia elettrica con impianti fotovoltaici installati sui propri edifici) ad aderire ad associazioni e consorzi mirati a realizzare nuovi impianti per produrre energia solare, eolica o idroelettrica, anche fuori dal territorio comunale, con Garanzia di Origine.

Azione 3.5.3 Una strategia per l’efficientamento degli usi elettrici nel settore terziario e produttivo

FINALITÀ
L’azione ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza degli usi elettrici del settore terziario e produttivo (il terziario di per sé alimenta una voce di consumo e di produzione di CO2 particolarmente rilevante per il territorio milanese).
A fini di equità e inclusività, la strategia raggiungerà tutte i tipi di soggetto presenti sul territorio, dalle più significative per utenza e capacità gestionale fino a quelle più frazionate (commercio al dettaglio, piccola e media impresa).
L’azione è coerente con la strategia post-emergenza Covid-19 del Comune di Milano (v. il documento “Milano 2020. Strategia di adattamento” di aprile 2020), in quanto può contribuire alla ripresa economica perseguendo obiettivi legati alla transizione ambientale.

DESCRIZIONE
L’azione prevede la definizione di una strategia per l’efficientamento degli usi elettrici nel settore terziario-produttivo, attraverso uno stakeholder engagement rivolto a specifiche utenze e/o comparti di attività.
Una valutazione preliminare ha stimato per quest’azione un potenziale di riduzione, nel terziario-produttivo, pari al 7% dei consumi elettrici delle utenze non domestiche del 2017.
La valutazione ha stimato il potenziale in alcuni comparti del settore: attività che interessano grandi utenze (supermercati, alberghi, ospedali, istituti religiosi, scuole); piccolo commercio (ristoranti e dettaglio alimentare); uffici.

II d) Ambito 4: Milano Più Fresca

Milano è un insediamento urbano accentrato, molto esposto sia al rischio di “effetto isola di calore” sia al rischio idraulico. Entrambi i rischi sono amplificati dal basso indice di permeabilità e dall’alta densità edilizia. A causa dell’effetto isola di calore, Milano registra temperature di 2°C più alte che nelle aree rurali circostanti, con effetti particolarmente negativi in estate a causa della combinazione con le ondate di calore. Il Piano individua misure per l’incremento del verde urbano (nelle sue varie forme: dalla forestazione a tetti e pareti verdi) e delle superfici drenanti, così da rispondere all’aumento delle temperature in estate e diminuire il rischio di allagamento ed esondazione in occasione di eventi meteorici estremi.

Per mitigare l’isola di calore e raffrescare il sistema urbano, il Piano individua strategie e azioni che portino benefici trasversali rispetto a più fattori di vulnerabilità in quanto, oltre a diminuire gli effetti delle ondate di calore estive, aumentano la disponibilità di servizi ecosistemici e la qualità urbana. Le azioni ridurranno le emissioni di calore, aumenteranno il raffrescamento naturale nel periodo estivo, incrementeranno la vegetazione, modificheranno l’albedo (potere riflettente) e l’emissività degli elementi urbani ed edilizi, svilupperanno una gestione integrata delle acque meteoriche che riduca fenomeni alluvionali e temperatura dell’aria.

Obiettivo 4.1 Implementazione e monitoraggio del processo di adattamento ai cambiamenti climatici

La variabilità del clima locale è determinante per ben indirizzare le azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, in quanto strettamente connessa a qualità dell’aria, consumi energetici e vivibilità dello spazio pubblico.
Per questo, l’aggiornamento periodico e la pubblicazione del profilo climatico locale sono un importante strumento di pianificazione, oltre che di sensibilizzazione dei cittadini.

Azione 4.1.1 Analisi e monitoraggio della variabilità climatica locale

FINALITÀ
L’azione approfondirà la conoscenza del clima locale, per indirizzare più efficientemente le risorse dell’Amministra- zione. Il profilo climatico locale sarà la base di riferimento per rilevare l’evoluzione del clima su base locale, monitorando e reindirizzando l’attuazione del Piano Aria e Clima anche alla luce dell’equità e della salute pubblica. Il documento, accessibile anche ai cittadini, sarà uno strumento di informazione scientifica, comunicazione e sensibilizzazione.

DESCRIZIONE
Nel 2018 il Comune ha commissionato all’ARPAE (Agenzia Regionale per la Prevenzione, l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia Romagna), insieme all’ARPA Lombardia, il Profilo Climatico Locale (PCL) per Milano.
Questo, utilizzato come base conoscitiva per la redazione del Piano Aria e Clima, fornisce:
→ l’analisi climatica del periodo 1961-2016/17
→ una proiezione al 2050 dei dati climatici.
Un aggiornamento periodico del Profilo Climatico comprenderà l’analisi storica delle variabili climatiche locali e la valuta- zione dei loro scenari di evoluzione.
Tutto questo costituirà uno strumento di pianificazione della mitigazione, adattamento e miglioramento della qualità dell’aria.

Obiettivo 4.2 Raffrescamento urbano e riduzione del fenomeno “isola di calore”

La vegetazione svolge un ruolo chiave per contrastare l’isola di calore in città.
Trasformare Milano in una città verde e ombreggiata, nello spazio pubblico e privato, è una delle principali misure di adattamento per aumentare vivibilità, salubrità e comfort degli spazi urbani, in linea con la visione strategica di una Milano 2030 “più verde, vivibile e resiliente” esposta nel PGT, Piano di Governo del Territorio.
Sono necessari per questo un aumento significativo e mirato della vegetazione nelle aree più urbanizzate che raffreschi le zone più vulnerabili alle ondate
di calore, e misure di forestazione periurbana di alcuni ambiti non edificati (agricoli e/o residuali), rafforzando una cintura verde che possa abbassare la temperatura del sistema urbano nel suo complesso. Entro il 2030, 220.000 alberi saranno messi a dimora sul territorio comunale, contribuendo all’obiettivo di piantumazione di tre milioni nell’intera Città Metropolitana del programma di forestazione urbana ForestaMI.

Considerate l’elevata urbanizzazione di Milano e la presenza diffusa di sottoservizi, per raffrescare il sistema urbano è cruciale il contributo di tetti e pareti verdi, che riducono il fabbisogno energetico degli edifici e l’afflusso di acqua piovana alla rete di drenaggio, migliorando la qualità dell’aria e la biodiversità locale. Questo consente inoltre di creare nuovi spazi di socialità per gli abitanti.
Il 44% circa delle coperture in città è compatibile con la realizzazione di verde pensile, previa verifica di stabilità strutturale degli edifici. Solo il 3% è oggi già realizzato, per 75.606 mq di tetti verdi.
Coperture verdi sono quindi potenzialmente realizzabili su un restante 41% delle superfici in città (13.144.413 mq).Ciò va realizzato in via prioritaria presso gli edifici scolastici in zone soggette a “isola di calore” e alta vulnerabilità sociale, che nei periodi più caldi fungeranno da centri di raffrescamento per ospitare le fasce più vulnerabili della popolazione: in particolare bambini e anziani.
Un altro ambito prioritario per la piantumazione di alberi, come fonte di ombreggiamento, sono le aree pubbliche di sosta direttamente esposte al sole (lungo le arterie e snodi stradali o presso i parcheggi pubblici), che contribuiscono in modo considerevole all’effetto isola di calore. Il Piano prevede che nel 2050 tutti i parcheggi a raso in città siano ombreggiati, dimezzando la superficie di quelli direttamente esposti al sole entro il 2030 con interventi di ombreggiatura totale, riduzione delle superfici destinate a parcheggio o aumento dell’albedo (potere riflettente) delle aree superficiali.
Un aumento del verde urbano impone di convertire aree oggi impermeabilizzate. Per questo è importante ridurre la quantità di suolo dedicato alla sosta, preferendo la formula del parcheggio in strutture verticali per liberare spazi permeabili. Questo migliora il microclima e il drenaggio naturale, favorendo le misure di adattamento.

Azione 4.2.1 Interventi di forestazione urbana e incremento di superfici verdi

FINALITÀ
Garantire a tutte le fasce di popolazione maggiore accessibilità e qualità del verde, delle infrastrutture verdi e dei servizi pubblici, nonché il loro utilizzo in condizioni di sicurezza. A fini di equità, il Piano ha analizzato la vulnerabilità sociale del sistema urbano, individuando le zone a maggiore concentrazione delle fasce fragili della popolazione. Alcuni tipi di luogo e servizio sono considerati prioritari per la piantumazione al fine di proteggerle dalle ondate di calore: scuole, ospedali, case di riposo, edifici residenziali pubblici. L’emergenza da Covid-19 ha reso ancor più evidente l’importanza della vegetazione in città per garantire benessere psicofisico e una città a misura d’uomo, in cui gli spazi verdi favoriscono la pratica del distanziamento e gli alberi offrono ombra durante le ondate di calore.

DESCRIZIONE
L’azione prevede la redazione di un Piano pluriennale di piantumazioni, corredato da uno strumento operativo da aggiornare annualmente per pianificare le attuazioni e acquisizioni di aree per il verde pubblico e la forestazione. Le priorità sono raffrescare gli ambiti urbani più vulnerabili alle ondate di calore e incrementare la forestazione di alcuni ambiti periurbani non edificati (agricoli e/o residuali), contribuendo al futuro Parco Metropolitano Milanese, previsto dal Piano di Governo del Territorio. L’azione trova ha come cornice di riferimento su scala metropolitana il Programma di forestazione urbana ForestaMI, che prevede la messa a dimora di tre milioni di alberi nell’intera Città Metropolitana. Per il Comune, l’obiettivo è mettere a dimora ancora 220.000 alberi equivalenti in dieci anni.

Azione 4.2.2 Diffusione di tetti e pareti verdi

FINALITÀ
L’azione mira a raffrescare il sistema urbano con la diffusione di tetti e pareti verdi, anche in ambiti in cui non è possibile piantumare per mancanza di spazio o presenza di sottoservizi. La realizzazione capillare di tetti e pareti verdi configura un sistema diffuso di rigenerazione sostenibile che migliora la vivibilità della città, fornisce nuovi spazi di socializzazione e svago, ma crea anche lavoro e reddito per gli operatori della filiera del verde e (indirettamente) delle energie rinnovabili. I tetti sono un’opportunità sia per realizzare nuovo verde, giardini e orti, sia per installare impianti per energie rinnovabili. In particolare, allestire aree verdi multifunzionali sui tetti pubblici o privati aperti al pubblico creerà nuovi spazi di socialità fruibili da tutti.

DESCRIZIONE
L’azione mira a decuplicare in dieci anni i metri quadri di tetti e pareti verdi architettonicamente integrati negli edifici milanesi e riguarda:
→ il patrimonio edilizio comunale, con interventi emblematici e sperimentali di riqualificazione che costituiscano “buone prassi” di adattamento e riqualificazione energetica influenzando anche altri operatori pubblici e privati
→ gli edifici privati, mediante incentivi comunali per la riqualificazione energetica, accompagnati da una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza e formazione degli operatori (amministratori condominiali, progettisti ecc.).
Per il patrimonio edilizio comunale, si procederà mediante la formazione degli uffici tecnici preposti a progettare gli interventi di riqualificazione energetica, così da far rientrare il verde pensile tra le soluzioni adottate nella pratica corrente. Quanto a comunicazione, sensibilizzazione, formazione degli operatori della filiera e diffusione di buone pratiche, svolge un ruolo importante la promozione attuata dal Comune nel quadro del progetto europeo CLEVER Cities H2020, che comprende iniziative di sensibilizzazione, formazione e confronto rivolte a target mirati (operatori economici, professionisti, condomini, cittadini) per promuovere le coperture verdi e per condividere
esperienze.

Azione 4.2.3 Raffrescamento delle scuole con interventi di forestazione urbana, NBS, efficientamento energetico e sistemi di ventilazione naturale

FINALITÀ
L’azione valorizza le potenzialità degli edifici scolastici consentendo loro di diventare “centri di raffrescamento” che ospitano le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare bambini e anziani, nei periodi più caldi.
Sul piano sociale, l’azione contribuirà alla capacità attrattiva degli istituti scolastici più esposti al “white flight” (il fenomeno di esodo progressivo, da un’area o da un servizio pubblico, dell’etnia maggioritaria nel paese): un problema che ha conseguenze negative anche per il sistema scolastico, poiché la percentuale di bambini di origine straniera nelle scuole di alcuni quartieri non rispecchia la composizione etnica del territorio.
L’emergenza Covid-19 ha messo in luce la vulnerabilità della popolazione, bambini compresi, e la necessità di programmi scolastici flessibili e che possano essere svolti anche “a distanza”. La crisi è poi stata di stimolo a un rilancio dell’outdoor education (istruzione in spazi aperti), coinvolgendo non solo i cortili delle scuole ma anche i parchi. Un maggiore uso di spazi all’aria aperta contribuirà alla salute e benessere dei bambini sul piano sia psicologico, sia fisico.

DESCRIZIONE
L’azione Milano School Oasis interverrà sulle strutture scolastiche con interventi che incrementino il raffrescamento di edifici e cortili, per ridurre l’effetto isola di calore, trasformando nel contempo gli spazi aperti scolastici in “rifugi climatici” aperti al pubblico dopo l’orario scolastico e in estate.
Utilizza quindi le piene potenzialità degli edifici, con soluzioni commisurate alle caratteristiche di ciascun edificio, allo spazio a disposizione, ai bisogni e problemi emersi nel tempo. Tra gli interventi avranno un ruolo importante le soluzioni basate sulla natura (“NBS” o nature-based solutions). Gli interventi interesseranno sia i cortili (piantumazione, depavimentazione), sia l’involucro degli edifici (pannelli solari, efficientamento energetico della struttura, tetti verdi, facciate verdi o venti- late ecc.).
Un’integrazione dei percorsi didattici classici con l’outdoor education affiancherà poi questi interventi strutturali.

Azione 4.2.4 Riduzione della superficie dei parcheggi pubblici direttamente esposta al sole

FINALITÀ
L’azione mira al raffrescamento del sistema urbano a partire da uno degli ambiti che più contribuisce all’effetto “isola di calore” urbana, i parcheggi pubblici a raso direttamente esposti alla radiazione solare.

DESCRIZIONE
L’azione prevede interventi di arredo urbano e piantumazione diffusa sul territorio che incrementino l’ombreggiamento dei parcheggi pubblici a raso direttamente esposti alla radiazione solare o situati in ambiti interessati da isole di calore.
L’aumento della copertura verde richiederà la conversione iniziale a spazio verde piantumato dei posti auto inutilizzati o sottoutilizzati, contribuendo indirettamente a diminuire il tasso di motorizzazione e a creare nuovi spazi di socialità in città.
La progressiva riprogettazione integrata dell’ombreggia- mento del sistema dei parcheggi è propedeutica alla predisposizione del nuovo Programma Urbano Parcheggi (PUP) e di eventuali futuri strumenti di pianificazione della sosta.
L’azione potrà essere attuata a partire dal 2021, facendo riferimento a quanto previsto e finanziato per gli interventi diffusi di depavimentazione, arredo urbano e forestazione dal Piano Triennale Opere Pubbliche (che si prevede sarà potenziato in futuro con appositi finanziamenti o capitoli di bilancio da individuare).
Nelle aree in cui fossero impossibili interventi di ombreggiatura totale, si potranno attuare la riduzione delle superfici a parcheggio, la loro copertura con pannelli fotovoltaici o l’aumento dell’albedo (potere riflettente) delle superfici.

Azione 4.2.5 Parcheggi e servizi connessi in strutture verticali per ridurre il consumo di suolo e l’impatto sul clima

FINALITÀ
L’azione ridurrà la quantità di suolo dedicato alla sosta, individuando come soluzione preferibile i parcheggi in strutture verticali. Non ha il fine esclusivo di migliorare il microclima e il drenaggio naturale, che generano comunque esternalità positive per i city users, ma mira anche a recuperare spazi da utilizzare per misure legate alla “Visione Zero Rischio” del PUMS, Piano Urbano Mobilità Sostenibile (volte ad abbattere il numero e gli effetti degli incidenti stradali). Le misure comprendono p.es. percorsi ciclo-pedonali alberati sicuri, particolarmente importanti sia per il benessere dei cittadini, sia per adattare la città all’emergenza Covid-19.

DESCRIZIONE
L’azione comporterà la progettazione e riqualificazione delle infrastrutture per il parcheggio e i servizi connessi, mediante strutture in verticale che riducano l’uso di suolo permeabile e l’esposizione delle auto parcheggiate al sole e a possibili eventi alluvionali; una migliore integrazione con i sistemi fotovoltaici; stazioni di ricarica di veicoli elettrici; sistemi di parcheggio intelligente (smart parking); e possibili sistemi di “verde verticale”.
L’azione crea sinergie con la creazione di parcheggi pubblici presso le nuove stazioni della “Circle Line” ferroviaria urbana prevista dal Piano di Governo del Territorio (PGT), potenziando la funzione di interscambio dei nodi infrastrutturali principali, individuati come ambiti di rigenerazione e disciplinati dalle Norme di attuazione del Piano delle Regole del PGT.

Obiettivo 4.3 Milano “Città Spugna

Il consumo di suolo a Milano è molto elevato: il 70% circa del territorio, diminuendo la capacità del suolo di assorbire la pioggia e aumentando
il rischio di inondazioni e allagamenti. Quest’azione mira al rinverdimento capillare della città convertendo le aree grigie impermeabili in zone verdi e realizzando sistemi di stoccaggio e infiltrazione dell’acqua, tramite soluzioni basate sulla natura (“NBS”, nature-based solutions), in modo capillare.

Azione 4.3.1 Depavimentazione: aumento della superficie drenante in città

FINALITÀ
Rinverdimento capillare della città tramite la conversione delle aree grigie impermeabili in zone verdi, adattando spazi inospitali a funzioni ecologiche e sociali fruibili da chiunque viva o frequenti le aree di intervento. Questo contribuirà a mitigare le temperature e a ridurre i deflussi da pioggia, aumentando la sicurezza idraulica e ambientale, con benefici per la vivibilità degli spazi e la salute delle persone.

DESCRIZIONE
L’azione comporta interventi di depavimentazione delle aree grigie pubbliche residuali e l’incentivazione di interventi analoghi nelle proprietà private. L’obiettivo è un calo drastico delle aree grigie impermeabili residuali, convertendole in aree verdi permeabili, fino a dimezzarne la superficie al 2030.

Azione 4.3.2 Riduzione del rischio idraulico e diminuzione dell’afflusso d’acqua piovana alla rete fognaria

FINALITÀ
L’azione mira a raffrescare il sistema urbano con la diffusione di tetti e pareti verdi, anche in ambiti in cui non è possibile piantumare per mancanza di spazio o presenza di sottoservizi. La realizzazione capillare di tetti e pareti verdi configura un sistema diffuso di rigenerazione sostenibile che migliora la vivibilità della città, fornisce nuovi spazi di socializzazione e svago, ma crea anche lavoro e reddito per gli operatori della filiera del verde e (indirettamente) delle energie rinnovabili. I tetti sono un’opportunità sia per realizzare nuovo verde, giardini e orti, sia per installare impianti per energie rinnovabili. In particolare, allestire aree verdi multifunzionali sui tetti pubblici o privati aperti al pubblico creerà nuovi spazi di socialità fruibili da tutti.

DESCRIZIONE
L’azione mira a decuplicare in dieci anni i metri quadri di tetti e pareti verdi architettonicamente integrati negli edifici milanesi e riguarda:
→ il patrimonio edilizio comunale, con interventi emblematici e sperimentali di riqualificazione che costituiscano “buone prassi” di adattamento e riqualificazione energetica influenzando anche altri operatori pubblici e privati
→ gli edifici privati, mediante incentivi comunali per la riqualificazione energetica, accompagnati da una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza e formazione degli operatori (amministratori condominiali, progettisti ecc.).
Per il patrimonio edilizio comunale, si procederà mediante la formazione degli uffici tecnici preposti a progettare gli interventi di riqualificazione energetica, così da far rientrare il verde pensile tra le soluzioni adottate nella pratica corrente. Quanto a comunicazione, sensibilizzazione, formazione degli operatori della filiera e diffusione di buone pratiche, svolge un ruolo importante la promozione attuata dal Comune nel quadro del progetto europeo CLEVER Cities H2020, che comprende iniziative di sensibilizzazione, formazione e confronto rivolte a target mirati (operatori economici, professionisti, condomini, cittadini) per promuovere le coperture verdi e per condividere esperienze.

II e) Ambito 5: Milano Consapevole

Coinvolgere un’intera città nel raggiungimento di ambiziosi obiettivi di riduzione dell’impronta carbonica e di neutralità climatica significa in primo luogo far partecipi di questa sfida tutti gli attori cittadini, a partire dagli abitanti e dagli utilizzatori della città. In assenza di comportamenti virtuosi in termini ambientali e positivi rispetto alla neutralità climatica, attivati dai milanesi e dalle loro rappresentanze, non si potranno effettuare le scelte radicali necessarie a perseguire gli obiettivi del Piano Aria e Clima. L’Ambito 5 articola misure di informazione sul cambiamento climatico, sensibilizzazione e creazione di consapevolezza, incoraggiamento di stili di vita più corretti e positivi per l’ambiente.

Sono protagonisti di queste azioni i cittadini stessi, che contribuiranno mediante processi di co-creazione a strutturare sia le attività
concrete del Piano Aria e Clima, sia i suoi processi gestionali. Le organizzazioni della società civile, dalle associazioni alle imprese, e gli attori cittadini (università e ricerca, corpi intermedi, mondo della cultura) hanno un ruolo rilevante anche nello scambio di buone pratiche internazionali, nella spinta all’innovazione tecnologica e sociale e nell’accelerazione di processi legati agli obiettivi ambientali.

Obiettivo 5.1 Cittadini consapevoli e resilienti

L’obiettivo 5.1 mira a strutturare attività che offrano ai cittadini milanesi e alle loro organizzazioni una consapevolezza sempre maggiore del loro impatto sul clima, ma anche delle azioni positive per la mitigazione e l’adattamento, che essi possono mettere in pratica grazie a stili di vita più sostenibili.

Queste azioni coinvolgono l’intera cittadinanza senza distinzione di status, genere o età. Rendono i cittadini protagonisti della lotta al cambiamento climatico e capaci di pianificare e attuare azioni virtuose in termini di aria e clima per sé stessi, la società e le generazioni future, con un percorso di empowerment (crescita
dell’autodeterminazione e della capacità di incidere sul proprio contesto).

Azione 5.1.1 Piano di sensibilizzazione

FINALITÀ
L’azione aumenterà la consapevolezza della popolazione riguardo alla necessità di contrastare il cambiamento climatico e di raggiungere gli obiettivi del Piano Aria e Clima, favorendo allo stesso tempo il suo empowerment rispetto alle azioni positive da mettere in campo. Le azioni di consapevolezza in tema di emergenza climatica e l’attivazione di misure di mitigazione e adattamento poggeranno su campagne informative. Le campagne avranno un’impostazione inclusiva, coinvolgendo tutte le fasce della popolazione milanese e valorizzandone le diversità.

DESCRIZIONE
Il Piano di Informazione e Sensibilizzazione dei Cittadini in merito al Piano Aria e Clima dettaglierà le azioni informative rivolte ai cittadini: obiettivi delle azioni da realizzare, linee-guida e indicatori di inclusività, tempistiche di riferimento ecc. Le azioni informative (manifesti, volantini, espressioni artistiche, spot ecc.) ne costituiranno i contenuti. Saranno generalisti o tagliati su target specifici: potranno essere rivolte a singole fasce di popolazione (bambini, giovani, anziani, scuole, city users ecc.) o zone della città (quartieri, percorsi di rigenerazione, riqualificazioni ecc.). Potranno infine avvalersi di sinergie con altri eventi cittadini ludici, sportivi o culturali.

Azione 5.1.2 Campagne di cambiamento comportamentale dei cittadini

FINALITÀ
L’azione promuoverà un cambiamento nelle abitudini di cittadini e city users milanesi per favorire stili di vita più sostenibili, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Piano Aria e Clima. Le campagne promuovono un vero spostamento comportamentale da un cluster di comportamenti mappati a un altro, rendendo così misurabile il cambiamento. I dati saranno resi disponibili per il policy-making e per strutturare ulteriori interventi. I nuovi comportamenti sostenibili messi in campo dai cittadini potranno essere premiati tramite un sistema di incentivi.

DESCRIZIONE
Il cambiamento delle abitudini dei milanesi e dei city users sarà stimolato da campagne di cambiamento comportamentale (behavioural change) che, partendo dalla semplice informazione, favoriranno l’adozione di nuovi comportamenti, più virtuosi. Finalizzate a creare cluster di comportamenti sostenibili, si appoggeranno anche ad app per smartphone o pc, già esistenti (p.es. BikeMi, SharingMi) o create appositamente. Faciliteranno lo spostamento da un cluster di comportamento a un altro anche gli “Ambasciatori per il clima”, cittadini che si impegnano a essere informati sul clima e a promuovere le iniziative relative presso la cittadinanza, raccogliendo al tempo stesso le istanze informali provenienti dai cittadini. Iniziative ispirate alla gamification riconosceranno e valorizzeranno inoltre i comportamenti più virtuosi dei cittadini. I comportamenti monitorati saranno tracciati, analizzati e utilizzati in forma aggregata (quindi anonima) come dati utili per la progetta- zione di nuove politiche e misure basate sui comportamenti dei milanesi (data-driven policy-making). I comportamenti sostenibili dei cittadini potranno essere premiati tramite un sistema di incentivi.

Azione 5.1.3 Progetti di partecipazione della cittadinanza a sperimentazioni e pratiche locali

FINALITÀ
Per ridurre l’impronta ecologica e quella carbonica, l’azione favorirà la sperimentazione urbana, in particolare nelle periferie e nei quartieri a rischio di degrado o in quelle che richiedono un diverso uso degli spazi pubblici. Le sperimentazioni sono uno strumento correlato alla partecipazione civica, con parti- colare attenzione al coinvolgimento delle fasce svantaggiate della popolazione, tramite iniziative volte anche ad attenuare i divari sociali e a creare una comunità più inclusiva e coesa.

DESCRIZIONE
L’azione faciliterà interventi urbani su scale diverse, dal singolo edificio al quartiere a intere zone della città, e riguarderanno ambiti diversi, dalla riqualificazione energetica degli edifici, alla forestazione, alla rigenerazione urbana, all’urbanistica tattica. Potranno riguardare anche spazi pubblici come luoghi all’aperto, scuole, comunità. Esempi già esistenti sono Enerpop, Merezzate+, Condominium 2.0.
Oltre a facilitare interventi partecipati in ambito urbano, l’azione, che muove dall’esperienza Progettare Insieme la Città, misurerà il loro impatto in funzione degli obiettivi del Piano. L’azione richiede quindi una guida su come e quando attivare queste sperimentazioni, mappare e attivare nuove sperimentazioni di progetti e interventi dedicati, individuare indicatori comuni per valutare la riduzione dell’impronta carbonica connessa a ciascuna sperimentazione, attuare una revisione periodica degli indicatori e dei risultati per misurare quanto le sperimentazioni contribuiscano a raggiungere gli obiettivi.

Azione 5.1.4 Organismo permanente di rappresentanza dei cittadini

FINALITÀ
L’obiettivo di creare un Organismo permanente per la partecipazione civica dei milanesi alle attività del Piano Aria e Clima muove dalla visione di aria e clima come beni collettivi, per favorire il coinvolgimento attivo della cittadinanza nella co-progettazione delle azioni sul clima. L’organismo permanente porterà la voce dei cittadini all’interno del Piano mediante meccanismi di consultazione continuativa. Co-pro- gettare, monitorare e partecipare alle azioni del Piano significa non solo dare vita ad azioni di democrazia partecipativa, ma anche attivare processi virtuosi, di empowerment collettivo e conoscenza condivisa.

DESCRIZIONE
L’Organismo permanente di partecipazione civica dei milanesi da strutturare è correlato alle attività del Piano e alla sua governance. Dotato di un apposito fondo per il clima gestito da cittadini e Comune, sulla base dell’esperienza del Bilancio Partecipativo, sarà operativo a partire dal 2021. La cittadinanza potrebbe essere coinvolta attraverso un meccanismo di rotazione, mediante un campione rappresentativo, secondo l’articolazione dei nove Municipi.
L’Organismo avrà ruolo consultivo e durata almeno fino al 2030 o almeno fino al raggiungimento del 50% degli obiettivi necessari per giungere alla zero carbon footprint. L’Organismo permanente potrà gestire, in accordo con il Comune, una porzione di questo bilancio, destinandolo ad azioni per il clima (Bilancio Partecipativo per il Clima). Potrà utilizzare altre forme di finanziamento eventualmente predisposte dal Comune (crowdfunding civico, clausole sul clima). Utilizzerà la piattaforma comunale Milano Partecipa come strumento per rendere conto sul web del suo processo di coinvolgimento della cittadinanza e per attivare strumenti partecipativi web-based atti a facilitare la partecipazione anche a distanza.

Azione 5.1.5 Attività di formazione sui temi del Piano Aria e Clima

FINALITÀ
L’azione promuoverà l’apprendimento sui temi del Piano Aria e Clima per colmare le eccessive asimmetrie di conoscenza, facilitando l’acquisizione di nuove competenze tra la cittadinanza, nelle imprese e nelle istituzioni. L’approccio, anche bottom-up, delle attività di formazione, realizzerà contenuti in linea con le necessità e aspirazioni delle diverse categorie di destinatari: bambini, adulti, studenti, residenti delle periferie, destinatari di dispositivi di incentivazione, portatori di interessi specifici.

DESCRIZIONE
L’azione formerà cittadini, studenti, imprese e istituzioni attraverso un’Accademia sui temi del Piano Aria e Clima: dai cambiamenti climatici agli incentivi per le diverse categorie di soggetti, dai nuovi regolamenti comunali ad approfondi- menti tecnici. La formazione avverrà con incontri di persona, workshop, attività a distanza o in forma ibrida. Le attività avranno accesso libero o contingentato e, in certi casi, rilasceranno certificazioni e attestati di partecipazione. La formazione sarà sia generica (volta a un pubblico ampio), sia dedicata a target specifici (p.es. residenti di un particolare condominio, famiglie, imprenditori). La durata varierà con le esigenze: da una giornata di approfondimento tematico a un corso strutturato in diversi appuntamenti. La formazione sarà erogata, con la supervisione del Comune, da soggetti locali che di volta in volta saranno individuati come idonei.

Azione 5.1.6 Attività di raccolta, condivisione e riuso di dati inerenti al Piano Aria e Clima

FINALITÀ
L’azione favorirà la partecipazione attiva di tutti i cittadini milanesi, delle istituzioni pubbliche, del terzo settore, della comunità scientifica e delle imprese alla produzione, raccolta, uso e riuso di dati per l’implementazione del Piano Aria e Clima, in chiave di open government, coerentemente con la strategia sugli open data del Comune e nella consapevolezza che un buon uso dei dati guiderà in modo efficace il perseguimento degli obiettivi di transizione ambientale. Gli open data possono contribuire a favorire lo sviluppo socioeconomico, scientifico e culturale del territorio e a instaurare un fertile ecosistema di relazioni che a loro volta siano di stimolo per il territorio a una crescita più complessiva. Apertura, diffusione e uso dei dati aumentano inoltre la fiducia pubblica, stabilendo relazioni pubblico/privato/cittadini basate sulla trasparenza, la partecipazione e la collaborazione.

DESCRIZIONE
L’azione favorirà, faciliterà e promuoverà la produzione, la raccolta, l’uso e il riuso dei dati sui temi attinenti il Piano (qualità dell’aria, inquinamento atmosferico, temperature, isole di calore, polveri, sprechi alimentari, tempi di lavoro, mobilità, parcheggi ecc.), nel rispetto del quadro normativo in materia di dati e delle linee-guida promosse dal Comune in merito agli open data. Questo avverrà in sinergia con eventuali data set già messi a disposizione dal Comune, favorendo altresì la nuova produzione di dati, la raccolta, l’uso e il riuso da parte dei milanesi e della comunità scientifica locale. I dati in oggetto sono strumenti atti a tradurre in pratica l’impegno del Comune per l’open government e a favorire la governance territoriale e il dialogo sociale, oltre a promuovere lo sviluppo territoriale della citizen science e della ricerca sui temi del Piano. I dati sono prodotti dal Comune e da altre fonti istituzionali, ma anche dai cittadini, dal terzo settore, dalla ricerca e dalle imprese. Sono previsti tre ambiti di intervento:
1. Sistematizzazione e gestione dell’ecosistema di dati prodotti o resi disponibili sui temi del Piano; creazione e aggiorna- mento cadenzato di un piano di gestione dei dati per i data set correlati al Piano Aria e Clima.
2. Attività pubbliche finalizzate a produrre e utilizzare dati utili correlati al Piano: eventi, hackathon/hackdays, barcamp, diffusione dei dataset, ecc.; compresa la realizzazione di un transition tracker che segnali il raggiungimento progressivo degli obiettivi.
3. Sostegno a chi produce o pubblica dati utili correlati al Piano: facilitazione della creazione di reti territoriali, facilitazione dell’accesso ai monitoraggi partecipati locali e internazionali, duplicazione delle buone prassi, trasferibilità e scalabilità degli interventi ecc.

Obiettivo 5.2 Imprese consapevoli e responsabili

L’azione riconosce l’importanza della crescita e dello sviluppo economico per il nostro territorio e il ruolo cruciale delle aziende in una transizione ambientale efficace e giusta per tutti, sia mediante la ricerca e l’uso dei suoi risultati, sia con la realizzazione di prodotti e servizi di largo consumo ecosostenibili e a impronta carbonica nulla che contribuiranno agli obiettivi del Piano. Ciò esige l’attivazione di processi di informazione delle imprese sui processi connessi alla qualità dell’aria e al cambiamento climatico, nonché alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti. Per questo l’azione richiede anche di attivare prassi di responsabilità sociale delle aziende.

Azione 5.2.1 Informazione e comunicazione alle imprese

FINALITÀ
L’azione promuoverà la comunicazione alle imprese, con la diffusione delle informazioni inerenti il Piano Aria e Clima, garantendo trasparenza e imparzialità nell’accesso alle informazioni per tutte le imprese. L’obiettivo è aumentare fra imprenditori, professionisti e operatori delle imprese la consapevolezza dell’estrema importanza degli obiettivi del Piano così che, oltre a rispettare i requisiti di legge, gli imprenditori stessi mettano in atto ulteriori misure interne volontarie, con azioni di “pledge” (impegni, appelli, dichiarazioni di intenti, carte dei servizi ecc.).

DESCRIZIONE
L’azione realizzerà iniziative di comunicazione e informa- zione rivolte a imprese e professionisti sui temi del Piano Aria e Clima, anche relativamente a eventuali incentivi e benefit offerti dal Comune o da altri attori. Potrà comprendere percorsi di impegno delle aziende verso il clima, con clausole di responsabilità sociale o azioni di pledge (impegno pubblico formale) sul clima. Coinvolgerà le imprese ma anche i corpi intermedi, i professionisti, le associazioni di categoria, le rappresentanze dei datori di lavoro. Si appoggerà ai canali istituzionali del Comune e a strumenti e mezzi comunicativi ulteriori e nuovi, digitali (p.es. i MOOCs, Massive Open Online Courses, corsi online aperti su larga scala) o cartacei.
Comprenderà attività di: identificazione dei messaggi-chiave da diffondere; Piano di comunicazione con indicazioni per pledge da promuovere presso le aziende; singole campagne informative; monitoraggio costante e valutazione dei risultati. L’azione prevede infine anche l’attuazione del progetto SpaRe per la realizzazione di linee-guida che facilitino buone prassi di adattamento al cambiamento climatico nelle piccole imprese.

Obiettivo 5.3 Milano Consapevole e Innovativa

Gli obiettivi del Piano Aria e Clima saranno raggiunti prima e più facilmente, aumentando gli effetti positivi della transizione ambientale per le persone e le imprese, se sapremo cogliere i frutti dell’innovazione tecnologica e sociale già sviluppata altrove nel mondo, individuando una sua efficace traduzione pratica nel contesto cittadino che generi un’utile ricaduta sul nostro territorio.
L’innovazione, in tutte le sue accezioni, è al centro di tutte le attività del Piano; più in particolare, sarà oggetto di un’azione specifica.

Azione 5.3.1 Think tank

FINALITÀ
L’azione favorirà la ricaduta nel territorio milanese dell’in- novazione generata a livello internazionale, accelerando il raggiungimento degli obiettivi del Piano Aria e Clima. Porterà a creare un think tank che produca analisi, informazioni e indicazioni di sviluppo per il Piano; assicuri a Milano un ruolo di guida riguardo all’esigenza di coniugare lo sviluppo economico con il raggiungimento degli obiettivi ambientali; offra risposte orientate dalla conoscenza scientifica che favoriscano la piena prosperità del territorio milanese e migliori condizioni di vita per tutti i cittadini.

DESCRIZIONE
L’azione realizzerà un think tank per il Piano Aria e Clima, capace di sviluppare i temi del Piano per la promozione della cultura dell’innovazione science-driven da un lato e della crescita e della produttività del territorio dall’altro, perché contenuti e attori del Piano Aria e Clima possano rispondere più velocemente ai suoi obiettivi.
In un’ottica di open innovation (innovazione aperta), il think tank sarà configurato come rete formalizzata di attori, ricercatori, pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini che condividono contenuti in uno spazio web dedicato. La rete, anche grazie all’apporto del Gruppo Tecnico di lavoro e del Comitato Tecnico-scientifico del Piano Aria e Clima, garantirà al Piano stesso uno sguardo internazionale, di lunga durata e orientato all’efficienza, accelerando i processi come opportuno e introducendo buone prassi già sperimentate a livello internazionale. Un evento annuale dedicato, il Think Tank Meeting, fungerà da occasione di raccordo internazionale, presentando le innovazioni più interessanti e i case study più rilevanti per il Piano.